Capitolo 9: World of Sacrifice

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Eliza's POV
Sono arrivata a terra... Che si scateni l'inferno allora...
Prendo un respiro profondo prima di varcare quella maledetta soglia... Vedo che hanno abbandonato il campo da un po date le condizioni pietose  in cui si trova.
Arrivo al centro del cortile di cemento e alzo la guardia per sicurezza... non si sa mai.
Niente... Silenzio... Solo il rumore del vento che soffia nelle orecchie. Comincio a stancarmi del silenzio e urlo
E: Avanti codardo pezzo di merda,  fatti vedere se hai il coraggio! Sono qui,  sola e disarmata,  come avevi chiesto!
Niente... Ancora silenzio.
Sento rumori dall'altra parte dell'edificio,  faccio il giro del perimetro di questo e mi ritrovo decine se non centinaia di persone appese dalle catene su delle croci di pietra che sporgono dal muro. Mi rendo conto che sono tutte persone che conosco bene,  ma non vedo la mia sister. Tra tutti riconosco i miei genitori e familiari,  il resto sono o ex compagni di classe o miei amici.
Dietro di me sento delle imprecazioni da una voce terribilmente familiare... La mia adorata sister...
È vestita con un lungo e morbido abito bianco già insanguinato e squarciato in alcuni punti,  è incatenata ai polsi e ha un collare in acciaio. I suoi capelli mori sfumati di color mogano scendono disordinatamente sulle spalle e nascondono il suo viso contratto dalla disperazione. Impallidisco a quella vista, ma non perdo il mio coraggio e mi mostro sicura di me.
CS: bene,  bene,  bene, vedo che sei in anticipo. Sono felice che tu sia qui.
E: sono sola e disarmata... Ora dammi ciò che mi spetta.
CS: e vuoi lasciarci così presto? La festa non è ancora cominciata cara ahahah!
E: per me potrebbe anche essere annullata la tua "festa",  Comandante dei miei stivali.
CS: oh ma che peccato, ho organizzato tutto con grande cura e dedizione per il mio comandante di 2°grado preferito,  ma a quanto pare Sua Maestà non gradisce...peccato che non posso annullare tutto adesso... Mi voglio proprio divertire adesso,  mi stai annoiando parecchio.
Fa un cenno e mi circondano almeno due centinaia di uomini. Avevo previsto questa mossa,  è un classico. Da copione mi inginocchio con le mani sulla testa. La mia sister mi guarda interrogativa e leggo nei suoi occhi una domanda... " Ma che sta facendo? Perché si arrende fin da subito?" e io la guardo per rassicurarla,  che va tutto bene.
Nell'auricolare sento il Capitano parlare
H: perfetto,  continua così. Stai andando alla grande.

Continuo spudoratamente a far finta di niente e a far perdere tempo al Comandante prendendolo per i fondelli. Come previsto cinque uomini mi mettono le manette senza controllare se fossi davvero disarmata... Che idioti... Nel frattempo gli altri si dispongono per l'esecuzione di tutte le altre persone. Qui la situazione si complica... Arrivano un'altra decina di uomini per catturami.
Decido di opporre resistenza per non destare sospetti e per rendere il piano efficace.
Con vari colpi di fucile attirano l'attenzione degli ostaggi e mi fanno inginocchiare davanti a tutti
CS: Voi tutti vi starete domandando il motivo per cui siete qui... Ebbene c'è l'avete davanti a voi il motivo...questa ragazzina ribelle che tutti voi conoscete.
Ho tutti i loro occhi puntati addosso ma non abbasso lo sguardo e rimango a testa alta e fiera del mio essere.
Incontro gli occhi dei miei che mi guardano con odio ma sostengo il loro sguardo senza timore.
CS: Hai qualcosa da dire prima di morire lurida puttanella?
E: Certamente. Mi rivolgo ai presenti Se volete odiatemi pure... Ma sappiate che non cambio idea sulla mia scelta di chi essere nella vita. I pirati lottano per una giusta causa... Aprite gli occhi e rendetevi conto che la vera minaccia non siamo noi pirati ma questi tiranni che vi governano! Vi convincono di cose assurde e vi riempiono il cervello di menzogne. Questa non è libertà questo è sfruttamento! Se pensate che vi dicono la verità vi sbagliate di grosso! Guardate dove siete! Se foste stati liberi non sareste qui appesi a quelle croci con delle catene ai polsi!
CS: Basta così hai detto fin troppe menzongne!
Mi tira un ceffone così forte da farmi finire a terra ma non ho provato dolore. Il Comandante Supremo mi punta la pistola alla tempia. Okay,  ora sono nei casini ma non me ne resterò con le mani in mano. Rotolo da un lato e gli calcio la pistola lontano,  mi metto in ginocchio e mi rialzo in piedi. Mi butto addosso al Comandante e gli tiro una testata così forte da tramortirlo. Avendo ancora le manette ai polsi ho i movimenti molto limitati,  ma sfrutto le gambe libere a mio vantaggio. Devo allontanare le guardie il più possibile per agire e sferro calci ben assestato in punti strategici. Mi nascondo e con la forza,  dopo vari tentativi,  riesco finalmente a spezzare le catene. Ora viene la parte cruciale del piano:  devo trattenerli fino all'arrivo dell'Arcadia e liberare gli ostaggi senza farmi uccidere.
Respiro profondamente ed esco allo scoperto con un fucile rubato poco prima.
Comincio a sparare velocemente facendo attenzione a non ferire gli ostaggi. Nella confusione generale vengo colpita all'addome ma resto in piedi sopportando il dolore e riesco ancora a sostenere la situazione.
In cinque minuti sfoltisco di molto l'esercito,  ma trovo la mia sister nelle mani di uno sporco mercenario che le sta puntando la pistola alla testa.
M: Smettila subito o troverai le sue cervella per terra un un secondo!
Getto il fucile a terra e di nascosto estraggo uno stiletto dal manicotto sinistro.
Ho bisogno di un diversivo e dico a sister
E: Bite him harder!
Lei capisce al volo le mie intenzioni e l'altro non ha capito cos'ho detto. Lei gli morde forte il braccio e come previsto lui si distrae e urla dal dolore. Ne approfitto: corro verso di lui, sister si abbassa con ancora il braccio dell'altro tra i denti in modo che le spalle di quel verme siano scoperte e vulnerabili. Gli salto addosso,  estraggo lo stiletto e lo affondo tra la spalla e il collo,  centrando in pieno il cuore. Rigiro la lama nella ferita e spingo l'arma più a fondo. Gli prendo il collo con la mano libera e lo tiro indietro verso di me e la sister si libera dalla sua presa. Mi libero dal peso morto su di me.
Arrivano i rinforzi e faccio nascondere la mia sorellina. Le energie cominciano a diminuire drasticamente così come la mia lucidità. Sono storidita e stanca... Non resisterò ancora a lungo in queste condizioni.... In più c'è la ferita all'addome che ha ricominciato a sanguinare a fiumi. Sono davvero nei guai stavolta...

The angel and the shadow (Captain Harlock Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora