In questo momento mi trovo nella mensa del quartier generale del Corpo di Ricerca davanti ad una tazza di tè fumante. Nulla di strano se non contiamo il fatto che è notte fonda e tutti gli altri stanno dormendo nei loro determinati alloggi.
Ormai è da qualche settimana che lo stesso incubo mi tormenta tutte le notti. Ogni volta sogno quella dannata ombra nera che mi insegue e cerca di uccidermi. Ma la cosa più inquietante è che sento il suo respiro, i suoi passi e i suoi borbottii i quali sussurrano che per me è ormai giunta l'ora di morire. Quando mi sveglio ho sempre la sensazione delle sue mani addosso e mi sembra quasi di scorgere la sua figura nel buio della notte.
Il problema è che domani è un giorno molto importante in quanto dovrò partecipare ad un'operazione avanzata del corpo di ricerca, quindi mi farebbe bene dormire e riposarmi dato che sono sempre stanca e mi addormenterei in piedi se potessi.
Sospiro e prendo un sorso di tè dalla tazza nelle mie mani.
"Ehi tu mocciosa si può sapere cosa stai facendo?" una voce dal tono autoritario e freddo mi risveglia dai miei pensieri facendomi accidentalmente rovesciare parte del tè sulle mie mani e sul tavolo. Sono talmente stanca che non mi sono neanche accorta che qualcuno fosse entrato nella mensa. In questo momento sono pietrificata dato che ho davanti agli occhi il capitano Levi in persona.
"Ehm, non riesco a dormire capitano" rispondo a tono basso impaurita dalla sua figura autoritaria. "Come ti chiami cadetto?" mi chiede ancora più infastidito "t/n t/c" abbasso gli occhi non riuscendo più a sostenere il contatto visivo "Beh t/n non me ne frega niente se non riesci a dormire, devi rimanere nella tua stanza fino a domani mattina" mi pietrifico e prima che potessi controllare la bocca esclamo "No!" il capitano Levi che se ne stava già andando via convinto di aver risolto la questione si gira verso di me lentamente. Il suo sguardo semi illuminato dalla candela pare essere davvero arrabbiato. "Se non riesci a rispettare un semplice ordine come questo non oso immaginare come domani ti comporterai sul campo battaglia." Non posso dargli torto ma non posso neanche tornare in quella stanza "La prego signor capitano, mi punisca come vuole, sono disposta a correre per tutta la notte pur di non tornare in quella stanza" Sono più che convinta che in questo momento gli sembrerò una pazza.
"C'è qualche problema con i tuoi compagni cadetto?" mi chiede cercando di capire "N-no, non è questo..." rispondo balbettando "E allora qual è il problema?" "Da giorni non riesco a dormire per via di un incubo che mi tormenta tutte le notti, anche se mi sforzo la paura è più forte e preferisco stare sveglia piuttosto che affrontarlo" Bene, oltre che pazza sembro patetica. "T/n non puoi stare sveglia per sempre, questo lo sai vero?" "Lo so, ma per ora sta funzionando" Bugia, il mio cervello sta chiedendo pietà in questo momento e di lasciarlo dormire, ma non mi importa.
Sospira e dice:"vieni con me" spalanco gli occhi per la sorpresa e una volta ripresa dallo stupore mi alzo e raggiungo il capitano quasi correndo dato che nel frattempo era già uscito dalla mensa. Non ho idea di dove mi stia portando per cui chiedo abbastanza incuriosita e confusa dove stessimo andando. Lui schiocca il palato e risponde semplicemente di stare zitta. Mi arrendo all'idea di sapere dove ci stiamo dirigendo. Attraversati diversi corridoi capisco che mi sta riportando verso i dormitori e il terrore di quell'incubo incomincia farsi sentire perfino nel mio stomaco.
Ti prego non riportarmi lì...
Mi sono ormai arresa all'idea di dover trascorrere il resto della notte in quella dannata camera, quando con sorpresa noto che il giovane uomo sorpassa la porta della mia stanza dove vi sono i miei compagni che stanno dormendo ignari di quello che sta succedendo in questo momento.
Sono sorpresa e ho la tentazione di informarlo che abbiamo superato il mio dormitorio ma decido di rimanere in silenzio e capire cosa vuole fare. Attraversiamo altri corridoi, fino ad arrivare in una zona nella quale non ho mai avuto l'onore di vedere di persona ma riconosco essere le stanze della squadra speciale del capitano stesso.
Ci fermiamo entrambi davanti ad una porta di legno scuro illuminata dalla candela che il capitano tiene nella sua mano. Con l'altra tira fuori una chiave dalla tasca. Apre la porta e mi lascia entrare. Sono davvero stupita da questa sua scelta di portarmi nella sua camera e non so come comportarmi.
E se volesse molestarmi? Okay, è vero che è un soldato valoroso e conosciuto come il più forte dell'umanità, ma non significa nulla e poi se...
"Non ho intenzione di farti nulla cadetto se è questo quello che stai pensando." mi rilasso parzialmente alla sua affermazione "Puoi dormire nel mio letto se vuoi." Cosa? "ma capitano sta scherzando?" "Ti sembro uno che scherza?" abbasso lo sguardo imbarazzata "e lei cosa farà nel frattempo?" "io devo sbrigare altre faccende. " "Nel bel mezzo della notte?" mi rimprovero per la schiettezza e per la mia curiosità che non hanno mai portato nulla di buono. "Non sono affari tuoi mocciosa"
Sconfitta mi infilo nel suo letto sotto le coperte. Faccio fatica a tenere gli occhi aperti e l'ultima cosa che vedo prima di addormentarmi è quel giovane uomo dai capelli corvini e gli occhi argentei sedersi alla scrivania davanti al letto e leggere dei documenti con la luce soffusa della candela.
Sono in un vicolo al buio. Sono da sola e c'è silenzio, troppo silenzio. La luna è l'unica che mi tiene compagnia illuminando leggermente questa stradina tanto angusta.
Dei passi, sento il rumore di passi dietro di me. Mi giro di scatto ma non vedo nulla. Incomincio a correre per cercare di allontanarmi il più possibile da quel luogo. Dei sussurri impercettibili diventano man mano delle vere e proprie grida. Lacrime calde bagnano le mie guance e cerco di correre ancora più veloce. Sento il cuore scoppiare. Qualcuno mi spinge da dietro facendomi cadere in avanti. Ignoro il dolore e mi giro poggiando i gomiti a terra e sollevando la schiena.
In questo momento sono faccia a faccia con la figura d'ombra. Prima che possa fare qualsiasi cosa incomincio a urlare sperando che qualcuno possa sentirmi.
Quando apro gli occhi non sono più in quel vicolo scuro ma nella stanza del capitano Levi, tra le braccia di quell'uomo affascinante che mi scuotono delicatamente.
"Sshh, è tutto finito, ora sei sveglia" quando sta per staccarsi dall'abbraccio lo stringo ancora più forte continuando a piangere. Senza che dicessi nulla, il caporale si alza, spegne la candela sulla scrivania e si stende nel letto affianco a me. Mi circonda con le sua braccia e io appoggio la testa sul suo petto. "E adesso dormi, mocciosa" Sono le ultime parole che sento prima di addormentarmi di nuovo, stavolta sognando quell'uomo che è stato in grado di conquistarmi in una sola notte.
Salve gente! Se questo "immagina" vi è piaciuto fatemelo sapere!
Alla prossima -Ali :)
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Immagina Levi Ackerman (Levi Ackerman x Reader)
FanfictionCiao a tutti! Ho deciso di scrivere degli "immagina" su Levi Ackerman (Attacco dei Giganti). Pubblicherò anche su richiesta!