Questa storia è un'opera di fantasia. I personaggi, i loro caratteri e i luoghi citati sono invenzioni dell'autore e hanno lo scopo do conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone vive o scomparse è puramente casuale. La storia è protetta da copyright, pertanto la copia - anche solo parziale - senza il consenso dell'autore, è severamente vietata e punibile per legge.
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A Tedua e al suo album, il quale mi ha aiutato in un periodo difficile della mia vita.
Ai miei lettori, vi devo ogni mia singola parola.
A me, alle vecchie me e a quelle che verranno: sperando gli sbagli commessi in passato possano esserci d'aiuto a crescere ancora, ogni giorno di più.
È dedicata ai sognatori; perché, senza sogni, questa storia non sarebbe mai nata.
Grazie,
buymesomesushi
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Quella mattina a Cogoleto l'aria era fredda. Il fiato che usciva dalla mia bocca formava delle nuvolette che mi impedivano, per quel poco di tempo, di vedere la mia amata città, che donava a tutti momenti belli e brutti.
Chiusi la porta finestra del balcone, bevvi il caffè che si trovava sulla mensola e mi diressi in salotto, dove presi il giubbotto, la borsa e le chiavi di casa, e appena indossato il bomber uscii, chiudendomi l'ingresso alle spalle.
Abitavo a Via 12 Ottobre 1492, e il sabato era sempre un casino; bambini che correvano di qua e di là, ragazzi che impennavano con i motorini e le vecchiette che parlavano da un balcone all'altro.
Camminai fino a Via Gioiello, mi avvicinai a una delle palazzine e suonai al citofono.
"Chi è?" La voce gracchiante di mia nonna risuonò dal citofono.
"Sono io," risposi.
E in meno che si dica, il classico rumore del portone che si apriva, risuonava nella strada vuota. Entrai e salii le scale.
Il palazzo, al suo interno, era pieno di vita. Rumori di sedie trascinate, schiamazzi e risate, mentre l'odore di vari cibi riempiva l'aria.
"Ludovica! Puoi porta il pollo spezzato alla tua nonna?" Il Signore del terzo piano mi fermò, sul suo pianerottolo, con una busta gocciolante.
"Ma certo, grazie mille" presi la busta tra le mani, e senza aspettare una sua risposta, corsi su per le scale.
Varcai la porta dell'appartamento di nonna, chiudendola con il piede, per poi camminare verso la cucina, che si trovava subito a destra.
"Dodo, te lo ha dato il signor Giuseppe?" Disse nonna prendendo la busta appena mi vide varcare la porta della cucina.
"Si...ti ho detto mille volte che se devi fumare hai l'obbligo aprire la finestra, a meno che non voglia far puzzare tutto di fumo," la rimproverai aprendo la tapparella della cucina, facendo entrare l'aria fresca.
"Eh lo sai che mi dimentico! Ho una certa età io!" Rispose poggiando il pollo sul tagliere.
"Senti da Diego è passato?" Domandai poggiandomi sullo stipite della porta.
Diego era mio cugino, aveva un paio di anni in più di me. Aveva deciso di lasciare Cogoleto per inseguire il suo grande sogno. Essere un rapper, e ci era riuscito.

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La Legge Del Più Forte. -Tedua
FanfictionLudovica vive a Cogoleto, è la cugina di Diego, conosciuto come IZI. In passato aveva avuto una storia con Mario, conosciuto come Tedua, ma finì per colpa del ritorno della sua storica fidanzata. Ma dopo un paio di anni ritorneranno insieme anche se...