COMPLETA.
*È CONSIGLIATO LEGGERE IL PRIMO LIBRO*
Sydney Johnson capace di confonderti e sorprenderti. Segnata da una notte che sembrava non finire mai per lei. Nasconde le sue emozioni attraverso la rabbia. Troppo orgogliosa per ammettere i suoi err...
Vado a mettermi tra Jackson e Jason. Poggio le mie gambe su quelle di quest'ultimo per stare più comoda. Un vizio che ho fin da piccola. L'ho sempre fatto con Chloe. 《Dove sei stata?》 《A fumarmi una sigaretta,ne avevo bisogno》 Annuisce e mi guarda titubante. Niente mi salverà dall'interrogatorio che mi farà dopo. Mi scosto i capelli con la mano un pò tremante a causa della conversazione avuta con Aiden. Pensavo di avergli detto il mio nome,ma evidentemente non era così. Lo vedo rientrare e mi lancia un'occhiata prima di andarsi a sedere accanto a Collins. Ma che cazzo vuole? Questa sera mi sta innervosendo e anche parecchio.
*Flashback*
Quattro anni fa
《Ed ecco che la vincitrice di oggi è ... EVELYN GILBERT》 Alza la mano della ragazza e lei sorride. Deglutisco,mentresento una morsa allo stomacoopprimermi quasi facendomi mancare l'aria. Poso i capelli su una spalla e sospiro pesantemente. 《Scusa,mi potresti dire che ore sono?》 《Non lo so!》 Sbotto spintonando il ragazzo e facendomi largo tra la folla per uscire da quelposto. Serro la mascella e stringo i pugni lungo i miei fianchi. Ne tiro uno al muro e mi tappo la bocca conuna mano per non urlare dal dolore. 《Merda!》 Impreco quando noto del sangue colare. 《Tutto apposto?》 Mi domanda un ragazzodai capelli castani,uguali a quelli di Aiden. Basta pensare a lui! Annuisco 《Sei sicura? La tua mano mi dice il contrario》 Mi guarda sinceramente preoccupato 《Mi servirebbe un cerotto inrealtà》 Lui ridacchia e mi fa cenno di seguirlo. Giriamo intorno al Jeff ed entriamo da un'entrata,riservata solo a chi gestiscequesto posto. Appena ci troviamo dentro va verso un mobiletto. Da lì esce bende e alcol per disinfettare le ferite che mi sono procurata. 《Vieni qui,non timangio》 Sorrido divertita e lui mi prende la mano una volta avvicinatomi. 《Perchél'haifatto?》 Entro nel panico perché non so cosa dire o inventare. Perdo alcunisecondiper pensarci. 《Avevo ricevuto una brutta notizia,mi avevafatto innervosire》 《Beh deve essere stata orribile,è un miracolo chenon ti servano dei punti》 Abbasso lo sguardo verso la mia mano e la vedo fasciata. Si dirige versoil freezer e ne estrae un pò di ghiaccio. Me lo porge e io lo afferro mettendolo sulla benda. Faccio un sorriso di gratitudine. 《Grazie,non dovevi》 《Aiutosempre una ragazza in difficoltà》
*Fine flashback*
Rido ancora per la faccia che avevo fatto, quando una moretta con gli occhiali mi aveva guardato con occhi e bocca spalancati dicendomi che avevo appena parlato con il fratello di Miller. Solo a pensarci mi imbarazzo. Guardo la mia mano destra e la cicatrice che mi ero fatta quel giorno si ripresenta davanti ai miei occhi. Alexa mi scuote. 《Syd? Dobbiamo andare》 Dice e vedo che tutti si stanno dirigendo all'uscita del piccolo locale. Scuoto la testa come per risvegliarmi e seguo la mia comitiva. Chloe mi afferra per la spalla avvicinandomi a se. 《Allora? Pensi che non abbia visto Aiden Miller rientrare nello stesso momento in cui l'hai fatto tu? Adesso mi spieghi tutto nei minimi dettagli,senza tralasciare neanche una virgola》 Ridacchio 《Allora ...》
***
《Non so nemmeno io cosa voglio esattamente,sento solo il bisogno di uscire... di uscire da questa gabbia》 《Quale gabbia,Sydney?》 《Quella in cui sono dentro ...》 Sospiro e mi faccio coraggio,alzo lo sguardo verso di lei e la guardo negli occhi in modo da colpirla così infondo che sento il bisogno di vedere il suo viso contrarsi in un dolore acuto,voglio vedere la sua sofferenza. 《...in cui sono dentro da ormai quella notte,sono passati millequattrocentocinquanta giorni. Ho imparato a conviverci,ma non pensavo che il dolore crescesse ogni giorno di più fino a farti mancare l'aria》 Vedo le sue iridi rabbuiarsi e scurirsi. Stanno diventando di un nero quasi come la pece. 《Cosa succede dottoressa Evans? Ho detto qualcosa di sbagliato?》 Dico con un ghigno malefico Non l'ho mai chiamata per cognome,ci siamo sempre date del tu dal primo giorno di terapia. 《Forse è meglio che tu vada》 Dice alzandosi di scatto e gettando il suo blocco di appunti sulla scrivania. Si gratta la fronte e noto che comincia a sudare,il suo respiro si fa affannoso e si lega i capelli che le si erano impicciati al collo. 《Ci vediamo venerdì,Irena》 Esco dalla stanza e mia madre mi guarda confusa 《Già fatto?》 Cerco di nascondere le mie emozioni 《Sì,oggi abbiamo fatto prima》 Continua a guardarmi insicura se continuare a farmi domande o lasciar perdere. Per fortuna sceglie la seconda opzione. Usciamo dalla piccola clinica e ci dirigiamo verso la macchina. So che di questo strano,seppur piccolo,accaduto ne parlerà con papà e di conseguenza insieme andranno da Irena per saperne di più. Sospiro già stanca di tutto ciò. Appoggio il gomito al finestrino poggiando la testa sul palmo della mano,mia mamma,come sempre,accende la radio. Parte il suo CD dei Queen e io sbuffo. Amo le canzoni antiche,ma oggi mi danno particolarmente fastidio. Cosa cazzo era successo a Irena? Non l'ho mai vista così strana come pochi minuti fa. Penso che annullerò l'uscita con Chloe,non mi sento tanto bene. Appena arrivati a casa sentiamo la televisione accesa e deduciamo che papà sia in salotto. Ma alle orecchie mi arriva anche la voce squillante di Chantal,sorrido e subito corro verso la stanza in cui si trovano. Spalanco la porta e mi arriva un cuscino in pieno viso. Lancio un'occhiataccia a mio fratello,mentre ride. Ethan viene verso di me e mi abbraccia. 《Come mai qua?》 Domanda mia madre appendendo il suo cappotto. 《Siamo venuti a fare una visitina,dopo dobbiamo andare a casa dei miei》 Dice Chantal 《Ceniamo là》 Continua Jordan. Scoppio a ridere
***
La professoressa di filosofia non ne vuole sapere di riprendere fiato e fermarsi anche per cinque secondi. Sono in ansia. Voglio uscire da questo posto al più presto,ho bisogno di aria. Come se Dio avesse sentito le mie preghiere: la campanella suona. Getto tutte le mie cose nello zaino e mi precipito fuori la classe. Mi lego velocemente i capelli disordinatamente,mentre scendo le scale del cortile della scuola. Esco dal cancello così rapidamente che ho il respiro affannoso. Mi aggiusto lo zaino,che mi sta cadendo, sulla spalla. Ad un certo punto qualcuno mi sbarra la strada. 《Ma che ... potresti almeno guardare dove cammini?》 Alzo lo sguardo e incontro quello di Austin Miller. Lui sembra essersi pentito delle parole dette e mi guarda dispiaciuto. 《Ehi,ma tu sei ... quella ragazza che ha dato un pugno al muro》 Annuisco,ridacchiando imbarazzata. Per qualche strana ragione la gente si ricorda di me per la mia violenza. Per esempio possedere un coltellino o,come in questo caso,tirare pugni. La mia rabbia non ha mai limiti. Mi metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e ritorno a guardarlo. 《Austin?》 La ragazza,che va al mio stesso corso di biologia, corre verso l'uomo di fronte a me. Me ne vado senza dire una parola o semplicemente salutarlo.
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#SpazioLaRagazzaFredda29
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Ehilà,ragazzi! Beh che dire... sono senza parole. La mia storia è all'880esimo posto nella classifica di #storiedamore con appena settanta visualizzazioni. Sono davvero contenta,ma sopratutto soddisfatta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto! A presto!