LA METAMORFOSI

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Ogni giorno sempre la stessa storia! Sono le 07:30 del mattino, mi trovo davanti all'entrata di un estroso negozio di abbigliamento in cui nessuno oserebbe metter piede, se non un milionario. Attendo impaziente la proprietaria sul marciapiede del vicolo in cui sono capitato per mero caso, dopo settimane e settimane trascorse a gettare il fiato per le vie della città, sperando in un'utopica "grazia divina".

ʺDovrebbero aprire a breve.ʺ penso con la schiena poggiata alla parete dell'edificio.

Mi chiamo Michele Greco e sono un neolaureato in ingegneria, in disperata ricerca di lavoro. Impartisco lezioni private di qualsiasi disciplina si voglia a ragazzi di terza media o superiore, ma, nonostante gli sforzi, non ho ancora avuto l'onore di avere a che fare con il mio primo allievo. Le ho provate tutte: supermercati, panetterie, latterie, pasticcerie, altri negozi di alimentari. Speravo che qualcuno notasse quell'innocuo cartello infisso all'ingresso, speravo che qualcuno mi contattasse, ma non è mai accaduto nulla di tutto ciò. Certamente un avviso del genere all'entrata di un negozio di abbigliamento non è il massimo, soprattutto se ci si trova davanti a una vetrina di abiti bizzarri del costo di almeno seicento euro l'uno. Comincio a pensare che rimarrò disoccupato a vita.

Finalmente vedo arrivare la commessa. Le spiego la mia situazione e, una volta ricevuta la sua autorizzazione, affiggo l'ennesimo volantino. Ringrazio e mi dileguo.

C'è chi dice che il successo nella vita sia determinato dall'impegno, dai sacrifici, dal talento, chi sostiene che una laurea non possa che rappresentare una marcia in più. Per quello che ne so io, nella vita bisogna semplicemente sperare di essere "baciati dalla fortuna". Si tratta di un bacio veloce, pressoché impercettibile, rinchiuso in un attimo, capace di stravolgerti la vita quando meno te lo aspetti.

E' sera. Ho bisogno di riposare, sono in piedi dalle 06:00 del mattino, anche se non credo di essermi mai svegliato. E' stata una giornata come le altre, vale a dire: inutile.

Ricevo una telefonata, poco prima di infilarmi sotto le coperte, il posto più gradito, dal momento che non posso far altro che sognare. Sogno la vita che vorrei, ma che non avrò mai.

E' un numero sconosciuto, a cui rispondo distrattamente, con un tono di voce terribilmente inespressivo. Mano a mano che il tizio discute dall'altro capo del telefono, si ravviva la mia attenzione. Dopo circa un quarto d'ora, chiudo la telefonata, dopo aver farfugliato qualcosa, e i miei occhi sono strabuzzati. Ho bisogno di tempo per realizzare di essere stato inaspettatamente "baciato dalla fortuna". Domani, alle ore 15:00 del pomeriggio, avrò l'onore di conoscere il mio primo allievo.

Il giorno seguente...

Suona il campanello e come una scheggia corro ad aprire. Prima che me ne renda conto, un ragazzino con la faccia ricoperta da brufoli piomba in casa, urlando come un matto, con un cellulare stretto in una mano a riprendere tutto.

– Saluta pivello, siamo in diretta! I miei quattromila seguaci non vedono l'ora di conoscerti. –

Ho la bocca spalancata. Colto alla sprovvista non riesco a proferire parola.

– Deficiente, ti ricordo che sei davanti ad una telecamera! –

Sono confuso: mi hanno spedito un esaltato a casa. Torno in me e prendo le redini della situazione.

– Marmocchio, il "deficiente" si chiama Michele Greco. Questa è casa mia e siamo qui per lavorare. Ti ricordo che un atto del genere senza il permesso del sottoscritto è perseguibile penalmente. –

– Che saccente... – sbuffa indignato.

Dopo varie storie, lo convinco a sospendere la ripresa.

LA METAMORFOSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora