Si o No

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Erano già trascorsi quindici giorni da quando lui e Tsubasa erano partiti per quel viaggio che avevano progettato insieme. Tutto era trascorso nel migliore dei modi, avevano passato giornate indimenticabili e, incredibile ma vero, spesso si erano limitati a stare l'uno accanto all'altro distesi sulla spiaggia anche per ore senza far nulla purché stessero assieme. Purtroppo il tempo era tiranno, lo aveva sempre pensato, tra solo qualche giorno sarebbero rincasati poiché Tsubasa, come anche lui, avrebbe dovuto riprendere gli allenamenti. Con un colpo di reni si alza dal letto dandosi una svegliata guardandosi allo specchio. -Coraggio Genzo, adesso siamo veramente arrivati al limite, non puoi aspettare oltre, devi dirglielo, questa sera, alla cena- Sobbalza sentendo la porta del bagno aprirsi e prova un senso di pace vedendo il ragazzo che amava comparire sulla soglia, anche se rideva di lui. -Ehy Gen, ma parli da solo o mi nascondi qualcuno nell'armadio?- -Nell'armadio? No troppo scontato, e poi, a che mi serve un amante se ho il miglior uomo al mio fianco- Si avvicina al più basso stringendolo e baciandolo con dolcezza. -Allora? Sei pronto per andare in spiaggia?- -Assolutamente si- Una volta in spiaggia la mente del più alto non fece altro che continuare a fantasticare su come avrebbe detto a Tsubasa di volerlo sposare, ma non era quello il problema vero, lui era l' SGGK, un modo lo avrebbe trovato comunque ma, stava davvero temendo un rifiuto da parte di Tsubasa? Scuote la testa con decisione, basta paranoie, basta dubbi, lo avrebbe fatto quella stessa sera, era inutile continuare ad arrovellarsi il cervello. -Ehy Gen, dai che fai ancora li? Muoviti pigrone ti sto aspettando- Sorride alzandosi scrollando qualche granello di sabbia prima di decidersi a raggiungerlo con un sorriso. -Eccomi- Stava nuovamente dinanzi a quello specchio, aveva deciso di prepararsi in maniera minuziosa accettando anche senza troppe polemiche una battutina da parte di Tsubasa riguardo al fatto che ci stesse mettendo più tempo lui che nemmeno una donna. Ma lo aveva perdonato, infondo lui non sapeva che presto tutto sarebbe cambiato, in meglio, o in peggio. -Eccomi, eccomi, quanta impazienza- -Ehy portiere, ancora qualche minuto e avrei mangiato te per cena, wow, sei bellissimo- -bhe, ho perso, ti sei preparato in soli cinque minuti e il più bello in questa stanza sei comunque tu- Sorride vedendolo arrossire, amava vederlo impacciato, amava essere lui a procurargli quello stato. Lo stringe a se baciandolo con trasporto facendo scivolare le mani lungo il corpo tonico del più basso sentendosi poi spinto piano dietro. -Buono buono SGGK, portami almeno fuori a cena prima- Tra risate, portate e qualche bicchiere di vino era arrivato il momento, era perfetto, stavano consumando un dolce fatto fare apposta per loro, se non lo faceva adesso non lo avrebbe fatto più. Prende un respiro profondo alzandosi sotto lo sguardo stupito del suo ragazzo. Dopo essersi inginocchiato, però, non era più solo lui a guardarlo con stupore, pregava solo non lo interrompesse. -Genzo- -Non ho preparato discorsi speciali, ne gesti eclatanti, noi due sappiamo cosa abbiamo passato, noi due sappiamo quanto è forte il nostro amore e tutto quello che abbiamo fatto per dare a questa scintilla la forza di diventare fuoco. Ogni giorno che passa non faccio altro che pensare che ciò che desidero è svegliarmi accanto a te, svegliarmi e sapere che non ci sarà giorno in cui non ti vedrò- Prende la scatolina, questa volta non erano prove, stava accadendo tutto per davvero. Apre la piccola scatola scoprendo l'anello al suo interno. -Tsubasa, mio primo rivale, mio unico amore, mi vuoi sposare?- Non credeva il cuore potesse davvero battere così forte, nemmeno nei più duri allenamenti si era avvicinato a tale velocità come ora che vedeva la persona che davvero amava inginocchiata dinanzi a lui porgergli quel semplice oggetto accompagnato però da quelle parole che tanto aveva atteso. Si alza guardandolo negli occhi prima di chinarsi su di lui stringendolo in un abbraccio quasi soffocante. -Si- Si, aveva detto si, ok era normale una semplice parolina potesse rendere tanto felici? Si, si era possibile. Senza curarsi di alcuno lo bacia con passione sollevandolo nel mentre lui stesso si metteva in piedi. -Ti amo- Semplice, vero, spontaneo. Mette finalmente quel cerchio al dito del legittimo proprietario prima di stringergli la mano uscendo da quel ristorante. Il conto era saldato e adesso tutto ciò di cui necessitava era stare solo con lui, non voleva nessuno in torno, aveva bisogno solo di Tsubasa adesso. Quando furono in una delle zone più appartate della spiaggia, la stessa in cui avevano passato questi giorni per non essere disturbati da possibili tifosi, lo fece voltare guardandolo negli occhi. -Sai, la cena te l'ho offerta- Accompagna le parole facendo scorrere le mani dalle sue spalle ai glutei attirandolo di più a se restando a pochi millimetri dalle sue labbra. -Mmh, si, sei stato di parola, direi che meriti un premio- Un bacio, un semplice bacio, apparentemente uguale a qualsiasi altro scambiatosi precedentemente ma che per entrambi era completamente diverso. Con rapidi gesti frenetici si ritrovarono entrambi nudi assorti nel contemplare il corpo l'uno dell'altro come fosse la prima volta che lo vedessero. Fu il più alto il primo a riscuotersi da quella specie di trance prendendo l'amante per mano invitandolo a distendersi. Con un sorriso malizioso comincia a toccare quel corpo con cautela sfiorandone appena i punti più sensibili scoperti in questo tempo. -Genzo, hai finito di giocare? Sei crudele- -Vedi che ho ragione? Sei davvero impaziente- Con forza blocca i polsi del più basso sulla testa baciandolo con forza mordendogli il labbro inferiore con forza leccandolo poi prima di scendere lungo il collo con baci furtivi. Un morso alla giugulare scaturò il primo vero gemito di quella notte, percorse con la lingua un paio di volte il segno lasciatogli ignorando le deboli proteste torturando appena i capezzoli sentendolo agitarsi piano sotto il proprio corpo. Con baci sempre più famelici lasciò la presa sulle braccia di lui scendendo sempre più già raggiungendo finalmente il membro del compagno posando un bacio sul glande sentendo il ragazzo tremare appena. Con gesti esperti cominciò a carezzare il membro in tutta la lunghezza su e giù più volte alternando piccoli morsi alla carezza della lingua. Aveva sempre amato il sapore di lui, finalmente era suo e solo suo, con lentezza fa scivolare il membro completamente nella propria bocca cominciando a muoversi su di esso con gesti rapidi e a volte rudi lasciando che il glande strusciasse contro la sua guancia e la lingua accarezzasse insistentemente quella pelle bollente. Le mani accarezzavano quel corpo con bramosia volendone saggiare ogni più piccolo lembo. Con una mano si dirige lungo l'interno coscia risalendo rapida ai testicoli per dargli quel tormento piacevole che lo condusse a venire nella sua bocca. Si solleva incrociando i suoi occhi, porta le dita alle labbra lasciando colare il seme che aveva in bocca sulle dita lubrificandole. Con la mano libera stringe quella di Tsubasa azzerando le distanze coinvolgendolo in un bacio profondo e desiderato mentre due dita si erano già fatte spazio in lui cominciando a muoversi con decisione per abituare quel corpo che ormai desiderava più di una qualsiasi droga. Quando fu certo di leggere solo piacere su quel volto sfilò le dita sostituendosi ad esse sospirando di piacere quando sentì il calore di lui avvolgerlo. Solo pochi secondi di attesa e non poté resistere oltre, prese a muoversi in lui con foga incrociando i propri gemiti a quelli di Tsubasa. Scende con la mano a carezzare con forza il membro nuovamente eccitato dell'amante intensificando le proprie spinte a ritmo della mano colpendo la prostata bloccandolo poi sotto il suo corpo immobilizzandolo. Chiuse gli occhi ormai al limite riversandosi in quel corpo poche spinte dopo non accorgendosi quasi che anche il compagno fosse venuto. Non sapeva da quanto tempo stessero abbracciati su quella spiaggia, a suo parere poco, ma dato che stava per albeggiare il tempo doveva essere trascorso più rapidamente del previsto. Tsubasa si alzò per primo recandosi verso il mare voltandosi allungando una mano verso di lui, non esitò un solo secondo a raggiungere e stringere quella mano. -Tsubasaaa, dai avanti sbrigati o perderemo l'aereo- -Un minuto un minuto, adesso sono io che non ho fretta *sospira* mi mancherà questo posto-*sorride* -Ci torneremo ogni volta che vorrai, promesso- -Ti amo Genzo- Sorride -ti amo anche io Tsubasa- Se ne stava rilassato sul divano con un cuscino in faccia a celare un sorriso, era passato un mese da quel giorno, ancora due e sarebbero finalmente diventati marito e marito, si alza guardando il futuro sposo intento ad analizzare ogni minuzia per il matrimonio, lo raggiunse abbracciandolo da dietro vedendolo sorridere. Ecco, avrebbe fatto ogni cosa per vedere quel sorriso ogni istante della loro vita.

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