Caro diario,
ti scrivo da Francavilla al mare, dove trascorreremo le vacanze per tutto il mese.
Era dal 1° che mio padre non parlava con nessuno, era arrabbiato con tutti. Ieri è successa una lite tra i miei genitori. Siamo usciti e improvvisamente mio padre si è messo a camminare velocemente. Così mia madre mi ha pregato di raggiungerlo e di dirgli che ci aspettasse. Io con tanto coraggio ho fatto una lunga corsa e gliel'ho detto. Lui si è fermato per un po' e dopo se ne è andato. A mia madre sono saltati i nervi e ha cominciato a chiamarlo, gridando fortissimo per tre volte: "Franco! Franco! Franco"! Tutta la gente si è girata tranne lui, Franco, e così in 3 minuti ci ha conosciuto tutta Francavilla. Mia madre è scoppiata in lacrime e così abbiamo svoltato l'angolo per tornare a casa, ma ci siamo ritrovate sulla stessa via, abbiamo attraversato la strada e ci siamo sedute su una panchina vicino al giornalaio.
Intanto mia madre piangeva e avevamo perso di vista mio padre. Così mamma si è sfogata dicendoci che mio padre non si poteva comportare in questa maniera, senza parlare per 5 giorni a moglie e figlie. Quando sta così pensa al trasferimento a Foggia o a Bergamo, e così se la prende con lei perché non convince le figlie a trasferirsi.
"Quello fa così solo perché la vuole mandare al manicomio, così alla fine dico si al trasferimento. Perché è furbo, molto furbo.".Questa cosa va a finire male. Lei prende la valigia e se ne torna a Lecco, la vacanza è rovinata e se non vogliamo seguirla per lei va bene. Mia madre sembrava impaurita.
Poi abbiamo visto mio padre, andava verso i giardini a sedersi su una panchina di fronte ad esso. Mia madre ha chiesto a me di andare la e dirgli se voleva venire dove eravamo sedute noi e io ho pregato mia sorella di venire con me. Così ci siamo avviate e glielo abbiamo detto, senza dire che era stata mamma a mandarci (ma l'ha capito lo stesso) e lui ci ha risposto seccamente che voleva restare lì. Siamo ritornate e abbiamo riferito a mia mamma.Così lei ha continuato a sfogarsi dicendo come potremmo essere felici come tutta la gente e invece per colpa sua dobbiamo stare tristi.Nel frattempo è arrivato mio padre che ha detto a mia madre: "Dammi le chiavi che devo ritornare a casa". Mia madre con gesto nervoso ha tirato fuori le chiavi dalla borsa, se le è tenute in mano e ha attraversato la strada di corsa tenendoci vicino. Io intanto pregavo. Mia madre si è messa a camminare dalla parte opposta a quella che conduceva a casa nostra. Noi l'abbiamo pregata di calmarsi e lei ha detto piagnucolando: "Si, quello ride". Infatti papà rideva.
Così lui ha attraversato la strada e si è messo a camminare per la strada che dirigeva a casa e allora mia madre si è girata, è corsa verso di lui e intanto noi la pregavamo di calmarsi, abbiamo scansato una signora con la sua bambina.
"Glielo devo dire, glielo devo dire adesso", gridava mia madre. Così ha raggiunto papà e gli ha detto: "Inutile che scappi perhé...(Boh)". Intanto mio padre cercava di toglierle le chiavi dalle mani e mentre rideva diceva: "Dammi le chiavi che devo tornare a casa".
"Lascia le chiavi" ha gridato mia madre. Io ho pianto. "Calmati, calmati" abbiamo supplicato mia sorella ed io. Mia sorella è stata l'unica di noi tre che non si è fatta scappare una lacrima, aveva solo gli occhi un po' lucidi. Prima io ho continuato ad accarezzare mia madre senza far vedere troppo la mia stanchezza di queste liti. Anna, mia sorella, invece lo ha fatto vedere chiaramente. In fondo la stimo: vorrei avere io un carattere come il suo.Tutta Francavilla ci conosceva ormai e così mia madre ha superato mio padre tornando verso casa e tenendoci vicine. Mio padre ci seguiva. Arrivati a casa mia madre si è chiusa dentro il bagno. Mio padre non rideva più.
Dopo 5 minuti è uscita e si è messa a mettere a posto i vestiti. Prima io avevo pianto e mia sorella mi aveva consolato. Così mia madre ha pianto nuovamente, dopo abbiamo cenato (mio padre non ha voluto) e dopo, non so come, siamo usciti e siamo rientrati alle 11. Ma loro 2 non si sono parlati. Comunque hanno dormito sempre l'uno vicino all'altro (qua non ci sono letti matrimoniali, e allora prima li avevano uniti), ma senza augurarsi la buona notte.Questa mattina, siccome io e mia sorella facevamo tardi a prepararci per scendere in spiaggia mio padre ha detto: "Guardate che non ho paura di andare in spiaggia da solo".
"Andate" ci ha sussurato nostra madre, "io vi raggiungo tra un quarto d'ora".
Fuori dalla porta papà ha detto ancora: "Se tu Annalisa vuoi restare, resta".
"Perché"?
"Se vuoi restare con mamma..."
"No, perché"? E mentre scendeva le scale: "Anzi, rimanete tutte e due".
Così samo rientrate e mamma ci ha fatto 1000 domande dicendo che questo non doveva succedere.
Siamo andate in spiaggia e papà non c'era. Allora lei è andata a telefonare alla nonna dicendoci di aspettare che ritornasse, ma non è tornato. Ci siamo incamminate verso il giornalaio e lo abbiamo visto che ritornava. Mia madre ha chiesto degli spiccioli per ritelefonare alla nonna (doveva dire se zio Franco poteva venire) e siamo tornati in spiaggia.
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I miei litigano e io prego
General FictionUna ragazza di 12 anni cresce giorno per giorno tra le liti dei suoi genitori. Piange spesso, ma alla fine spera e prega sempre che tutto si aggiusti per sempre, in un modo o nell'altro.