11 agosto

3 1 0
                                    

Caro diario, due giorni fa siamo partiti con la macchina di mio zio che era venuto a passare qui la domenica, per Foggia. Stamattina siamo andati a San Severo a trovare il nonno Enrico (papà di mio padre) al cimitero e a trovare sua sorella zia Esterina. L'ho trovata molto in forma!

Ora voglio riflettere su alcune cose. Si è visto che mio padre aveva ancora nostalgia del suo paese, cioè San Severo, e a 17 anni si è dovuto trasferire a Foggia, e poi due o tre anni dopo il matrimonio, a Lecco. Ha sofferto molto lasciando il suo paese. Ora lui si vuole trasferire a Bergamo (prima si voleva trasferire a Foggia). Noi continuiamo a dire di no, ed è per questo che ci sono delle liti fra mia madre e mio padre e minaccia di lasciarci. Ma proprio lui, che ha sofferto anche lui, non capisce quale dolore proveremmo se lasciassimo la città in cui siamo nate (Lecco)?
Lui dice: "Ma a Lecco non c'è niente"! Neanche a San Severo c'era qualcosa eppure lui ha sofferto lo stesso ad andarsene. Capisco che adesso soffre anche lui ma l'errore lui l'ha fatto prima, perché si poteva, a 17 anni, imporre con i suoi genitori a rinunciare a trasferirsi, come abbiamo fatto noi e non può dire neanche: "E ma  a quel tempo non c'era niente da fare, perché si ubbidiva ai genitori", perché erano gli anni Cinquanta e aveva 17 anni.

Poi lui pretende di comandare ancora, proprio come quando avevamo 2 anni.
Per esempio oggi pomeriggio siamo andati in spiaggia e io ho detto a mamma: "Vedi che lo fanno tutti il bagno (eravamo appena tornati da San Severo)"?
"Non ho portato gli asciugamani".
"Ma avevo detto di portarli"! ho ribattuto io.
"Potevi ricordarti tu" si è intromesso papà rivolgendosi a me.
"Ma io ve l'avevo detto, siete voi che avete detto di no", ho risposto.
"E allora se abbiamo detto di no è no, e senza storie" ha ribattuto lui con tono imperativo. Ohhhh che rabbia!


I miei litigano e io pregoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora