CAPITOLO DUE - L'INFERNO DI NOME AARON CLARK

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Non so ancora per quanto io possa evitare il mio incubo degli occhi turchesi. Sono già due giorni che lo evito come la peste ma so che alla prossima ora dovrò averci a che fare e quindi sta mattina mi sono preparata emotivamente e ho fatto il carico delle mie forze zen, di tutte le mie forze zen. Che dio mi aiuti.

Oggi Aly non c'è, quindi mi tocca fare tutto da sola.

Entro in classe e lo vedo già seduto al posto dell'ultima volta, così con disinvoltura mi siedo accanto a lui e sorprendentemente lui mi guarda e mi sorride con fare amichevole ma io non ci casco, chissà cos'ha in quella bella testolina corvina. Fu lui a rompere il silenzio

-"Mi piacerebbe se iniziassimo da capo, devo dire che sono rimasto sorpreso del tuo atteggiamento e penso che questo abbia contribuito al resto della nostra conversazione"

-"Stai per caso dando la colpa a me? Perché non mi pare di averti insultato o preso in giro per il colore dei tuoi capelli o fatto apprezzamenti poco lusinghieri."

-"Beh bambolina, non mi hai dato molta scelta, sai sei la mia compagna di lavoro e non ti sei nemmeno presentata, questa è scortesia, paparino non ti ha insegnato le buone maniere?"

-"La smetti? Sei fastidioso ed insopportabile ed insolente!"

Stava di nuovo ridendo e mi sentivo leggermente osservata da lui... e non che mi dispiacesse la sensazione ma lui non lo riuscivo a sopportare, punto.

-"Come ti chiami bambolina?"

-"Se te lo dico la smetterai di chiamarmi così? - lui fa cenno di sì, quindi con la poca energia zen che mi è rimasta glielo dico – Hope, mi chiamo Hope."

-"Hope, suona così bene, ti si addice, tu porti davvero speranza alle persone. Dai seguiamo la lezione, non voglio fartela perdere per darti un motivo in più per avercela con me"

Così si gira verso la professoressa con un'aria triste che non riconosco...

Così prima che la lezione fosse finita si gira verso di me se vedo che mi sta passando un bigliettino.

-"Questo è il mio numero, sentiti libera di usarlo, sai abbiamo del lavoro da sbrigare."

Si alza e se ne va, lasciandomi lì a fissare il bigliettino con il suo numero.

La giornata sembra letteralmente volare via, infatti al suono dell'ultima campanella non vedo l'ora di andare a casa, così mi precipito fuori da scuola diretta alla mia Cabrio quando un ragazzo in sella ad una moto è proprio di fianco ed essa che sta per mettere in moto. Ma non aveva una Camaro? Ed eccolo che sfreccia via.

-"Mamma, Papà sono a casa! Ah no aspetta, tanto non c'è mai nessuno a quest'ora a casa, vediamo cosa c'è in frigo. Pasticcio, no, insalata di patate, mmh... non è male.

Prendo l'insalata di patate e mi metto a tavola, nel frattempo non riesco a smettere di pensare a quello stupido bigliettino che grava nella tasca dei pantaloni come una grossa ed enorme pietra. Dio, dammi la forza di sopportare questa settimana e mezzo incolume e senza uccidere nessuno. Allora, visto che io mi ritengo una ragazza abbastanza matura, prendo il bigliettino del diavolo e gli scrivo un messaggio.

- " Ciao Aaron, sono Hope, vediamoci domani dopo scuola in biblioteca."

É normale avere le mani sudate ed il cuore accelerato per un maledetto messaggio ad una persona pressoché antipatica? Beh non ho il tempo di rispondermi a questa domanda che già il mio telefono inizia a vibrare.

- " Va bene Bambolina Hope, a domani."

Meno male che avrebbe smesso di chiamarmi così. Sono già le 20:30 quando decido di scendere a cena dove trovo papà abbastanza in difficoltà con la pasta alla bolognese... questa parte Italiana della famiglia viene da mia nonna paterna che era originaria di Bologna, dove il nonno l'ha conosciuta quando era andato a sperimentare le sue doti fotografiche, si sono innamorati e mai più lasciati...

- " Papà, non ti pare che il sugo sia bruciato? E vedo che la pasta non ha un bel aspetto" cercavo di essere gentile ma l'odore che proveniva dalla cucina era a dir poco orribile e non potei fare a meno di storcere il naso.

- " Diciamo che ha avuto giorni migliori" e scoppiammo a ridere entrambi, così subito dopo ordinammo due belle pizze super condite!

Erano già le 23:15 quando finalmente andai in camera a fare la doccia e cercare di preparare le cose necessarie per il giorno dopo e proprio mentre stavo per finire, il telefono iniziò a vibrare, lo presi pensando fosse la mamma ma quello che vidi mi sorprese al quanto... cosa voleva Aaron a quest'ora? Beh qualsiasi cosa fosse, poteva aspettare fino a domani, così decisi di non rispondere.

Ero già in macchina in direzione della scuola quando vedo una moto sfrecciarmi accanto ad una velocità assurda per quella piccola strada di periferia, ma quale pazzo lo farebbe! Ma appena parcheggio vedo il pazzo dai capelli corvini che toglie il casco e sembra una di quelle scene al rallentatore come nei film dove lui scuote i capelli e se li sistema con la mano, che menoso! Lo sa benissimo di essere osservato da tutte le ragazze della scuola e lo fa apposta per mettersi in mostra.

Vedo in lontananza Aly che mi raggiunge saltellando e posso già supporre il perché.

- " Ti prego Hope, dimmi che lo hai visto anche tu!! Ma che figo è? Mamma mia se fossi in corso con lui o in coppia con lui sarei la liceale più felice del mondo!"

- " Beh Aly vedo che ti accontenti di poco!"

- " Ma stai zitta che secondo me, sotto sotto anche tu provi attrazione per lui dai ammettilo."

- " Mi spiace deluderti mia cara amica, ma non è il mio tipo."

- " Vallo a raccontare a qualcuno che non ti conosce quanto me, qual ragazzo un pò ti piace ma non vuoi ammetterlo a te stessa perché lo reputi un "cattivo ragazzo" e magari non ti sbagli, ma non eri tu quella che dava a tutti il beneficio del dubbio fino a prova contraria?"

Odiavo quando aveva ragione! Forza Hope, prima di tutto hai un lavoro da fare secondo, può essere così difficile comportarmi in modo normale con lui? Magari Aly ha ragione, il beneficio del dubbio non si nega a nessuno.


Allora ragazze, Hope è indecisa sul da farsi ma decide di dare una possibilità ad Aaron, voi che ne dite?? Alla prossima! fatemi sapere che cosa ne pensate!


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