LE NOTE DI UN PIANISTA SOLITARIO - INTERVISTA A MARTYN POWELL di Deathmoon_13
Col lavoro di apprendista giornalista non si guadagna un granché, perciò ho dovuto trovarmi un lavoretto per arrivare a fine mese, consegno ordini per una pizzeria-paninoteca di bassa lega.
È però un lavoro interessante, mi permette di incontrare gente, vedere situazioni, ma soprattutto mi fornisce soggetti da intervistare per il mio libro. Perché un giorno qualcuno vorrà leggere le mie interviste e allora pubblicherò una raccolta e sarà campione di vendite.
Bando alle ciance, oggi ho una incredibile intervista, ha accettato di parlare con me il tipo strano dell'appartamento 2/b. Ogni tanto abbiamo parlato e lui mi ha detto delle sue strane teorie sulla vita e allora gli ho proposto la cosa, ha accettato solo la scorsa settimana, dandomi appuntamento al giorno della successiva consegna del suo pranzo da parte mia.
Quel giorno è oggi. Ci siamo, suono e aspetto che si apra la porta.
«Ciao, sono io, quella della pizzeria»
«Ciao, accomodati. Hai le tue domande?»
La casa è piccola e scura, la stanza centrale è arredata con un letto e un tavolo con una sedia, la finestra appena socchiusa in modo da far filtrare pochissima luce.
Altre due porte si affacciano sulla stanza, ma sono chiuse.
Mi siedo sull'unica sedia schiarisco la voce e comincio a porre le mie domande
Per noi della pizzeria sei quello del 2/b, ce l'hai un nome?
Certo... mi chiamo Martyn Powell.
Tu vivi qui quasi sempre solo, cosa ti spinge a allontanare il mondo?
È... difficile da spiegare: non ho mai amato la compagnia umana, sono sempre stato in grado di superare tutto da solo, gli altri riuscivano solo a farmi sentire peggio.
Una volta hai accennato ad un Pianista che ti suona intorno, chi è? È una metafora, in realtà: se si considera la mia vita come una melodia suonata da un Pianista - ed il Pianista dovrei essere io - ogniqualvolta qualcosa turbi la mia pace, questo perde la concentrazione, impazzisce, soffre e la sua musica diviene solo un premere tasti casuali con furia.
Presumo ci siano giorni i cui la musica del Pianista è disarmonica e dolorosa, vero? Oh, sì, ma non dipende da me... ci sono situazioni per le quali sono costretto ad uscire di casa o incontrare qualcuno ed è quello che mi destabilizza. Non esco spesso, forse una o due volte nel giro di due mesi, ma ogni tanto viene qualcuno a trovarmi.
Come ti senti in quei momenti?
Solitamente sento una forte morsa allo stomaco, i miei arti si fanno pesanti come fossero di piombo... sento dolore fisico, e quando torno a casa sono così sfinito che non riesco a fare più nulla. I
l pianista suona mai, melodie dolci e rilassanti?
Sì, soprattutto quando faccio ciò che amo: sono un aspirante scrittore ed un grande amante della musica classica.
Che effetto ti fanno?
Non è facile descriverlo... sono in pace con me stesso, nonostante io non provi una vera e propria "gioia", ma, più che altro, è il non provare niente che mi riappacifica.
Mi hai detto che ogni tanto vengono delle persone a trovarti, chi sono?
Vivendo sul pianeta Terra, per non morire di stenti, sono costretto a lavorare per far la spesa e pagare le bollette, quindi, ogni tanto, scrivo pezzi per opere teatrali o film poco conto che mi fanno guadagnare qualcosa. Capita che non accettino che io mandi lo scritto per e-mail, per questo, alcune volte, chi ha richiesto il servizio viene a casa mia per ritirare il lavoro. In più, il mio vicino di casa mi porta qualcosa da mangiare: è convinto io sia malato o qualcosa del genere.
Secondo te qual è il concetto di normalità, cosa rende una persona normalmente accettata?
Tutto è normale. Tutto ciò che esiste al mondo è normalità, appunto perché esiste. Il problema è che ci sono troppe persone che non considerano la normalità come "esistenza" ma come "abitudine". Se qualcosa non è come sono abituati a vedere o sperimentare, allora non è normale. È come cuocere le uova: se tu lei fai solo e soltanto all'occhio di bue, io che le faccio sode - per te - sono anormale.
Spesso parli della solitudine come se fosse una persona vera, non trovi che sia un concetto sopravvalutato?
No, più che altro ho un mio modo di vederla... per alcuni la solitudine è una malattia, per altri è pura follia. È solo un fatto di gusti personali: se Tizio odia star da solo, per lui sarà una tortura la solitudine; se Caio ama star da solo, per lui sarà una tortura la compagnia. La solitudine è una silenziosa compagna, non una prigionia. Essere soli non significa sentirsi soli. Cosa credi ci sia fuori da casa tua? Ognuno ha il suo Pianista, il mio pensa che non sia sicuro fuori. Se la vedo in modo razionale, so che non c'è nulla di pericoloso all'esterno, eppure ciò che provo quando oltrepasso la soglia dice l'esatto contrario.
Cos'è per te la pace? E cos'è la pace per il Pianista?
Io ed il Pianista siamo la stessa persona: per noi, la pace non è altro che un vivere la vita in modo differente dal comune. Abbiamo bisogni diversi, ecco tutto. Ci sentiamo in pace quando siamo io e lui. Io e me.
Cosa ami mangiare oltre alle schifezze che ti porto io?
Sono un pozzo senza fondo, lo ammetto: mangio un po' di tutto, principalmente amo i cibi freschi come frutti, formaggi, affettati... non mi piace cucinare, anche perché non ne sono capace, quindi preferisco piatti facili e veloci.
Come eri da bambino?
Così come sono ora. Mia madre tentava di portarmi fuori, ed io piangevo. Fu la metafora del Pianista ad aiutare i miei genitori a capire, per questo ci sono molto affezionato e tutt'ora parlo di lui. Mi ha salvato da un'infanzia difficile: mamma e papà decisero di farmi studiare in casa, non mi fecero mancare nulla. Mi accettarono per come sono, e per questo li ringrazierò per sempre!
Hai mai avuto un amico?
Mio fratello. Non so perché, ma non ho mai respinto la mia famiglia così come ho fatto con, be', tutto il resto del mondo. Studiava pianoforte in casa, forse è da questo che deriva il Pianista. È stato il mio unico amico, e lo sarà per sempre: purtroppo, è venuto a mancare qualche anno fa.
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link raccolta che accoglie il racconto breve "Le note di un pianista solitario"
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INTERVISTE, A CHI INTERESSANO?
General FictionSi, lo so, sono decine le raccolte di interviste che si trovano su Wattpad, ma non importa, ne produco una anche io. Vi prego di notare la competenza con cui sono poste le domande(?), la proprietà di linguaggio attraverso il quale si articolano (ma...