Perchè ci sono infiniti più grandi di altri,Tris

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*INSURGENT*  e se Peter provasse qualcosa per Tris? Se non l'avesse salvata solo per saldare un debito?

Quando mi accorgo che il Codardo mi ha preso in braccio per salvarmi dalla Mietitrice, mi irrigidisco. Lui che qualche mese fa mi a preso a calci. Lui che ha piantato un coltello da burro nell'occhio indifeso di Edward. Lui che...potrei continuare a fare annaspare i miei neuroni alla ricerca di oscure accuse e nuovi insulti, ma no, non lo faccio. No. Io, Tris la Coraggiosa, non mi riconosco più. Ieri avrei pagato pur di morire al posto di essere salvata da un traditore, eppure mi sento avvampare e cerco di concentrarmi sulla situazione. Chissà che cavolo di profumo si è messo, penso sentendo un aroma piacevole nell’aria. Tris. No. Cosa stai facendo? Lo osservo per un attimo e mi faccio un appunto mentale sul chiedergli a quale donna abbia rubato il profumo. Ha la faccia seria, tesa, la mascella contratta e lo sguardo determinato. Perché non mi ha lasciato morire? Sembra…rigido. Scoppio a ridere al pensiero di avergli affibbiato un nomignolo che lui affibbia a me abitualmente. Mi fissa con occhi severi.

-Cosa ridi, Rigida?- un ghigno sprezzante si apre sul suo volto e io non posso fare a meno di arrossire. Dio, Tris, perché arrossisci davanti a un tizio del genere?

-Niente, mi stavo chiedendo a chi avessi rubato il profumo da donna- ridacchio con tono di sfida.

Si ferma bruscamente. Ci troviamo nel bel mezzo di un corridoio. Si acciglia con fare sorpreso.

-Mi stai dicendo che annusi ogni persona che incontri nella tua vita? Come fanno i cani?- ride.

Non l’ho mai visto ridere senza che ci fosse una persona mezza morta per terra o un evento alquanto cruento.

-Non è mia abitudine, ma se un Codardo mi salva la vita portandomi a spasso fra le sue braccia, è inevitabile- mi rendo conto solo adesso di essere un’ingrata. Lui mi sta salvando. Vuole che io viva.

-Sì. Forse sono un codardo ma almeno cerco di salvare le persone che amo.- alza le spalle come se quel verbo, amare, sia stato pronunciato da un’altra persona.

Rimango interdetta. Lui non mi ama. Sta facendo un’eccezione. Eppure le sue braccia intorno alla vita mi danno un senso di sicurezza. Tris. Tobias. Non deve succedere.

-Il solito spiritoso- cerco di rimanere seria e non far vedere il mio sconcerto.

-Wow, quanti complimenti oggi, Rigida-parla con tono freddo e riprende a camminare.

-Peter- il cervello mi si paralizza- poco fa hai detto che salvi le persone che ami- lo fisso in attesa di una risposta. Non voglio sapere. E se mi dicesse che mi ama io come reagirei? Sì, io, Tris la Rigida, Tris la Divergente, Tris l’Intrepida, Tris...Tris… sono egoista.

- Sì e allora?- risponde in tono meccanico, come se fosse una cosa normale parlare di queste cose nel bel mezzo di una guerra.

-Sei un bugiardo. Tu mi stai salvando e…hai..appena detto che..-farfuglio avvampando peggio di prima.

-Ci sono cose che sono degne di essere notate, ma la gente è così ottusa che fa finta di non vederle semplicemente perché non le accetta.- parla con tono distaccato, come se fosse da un’altra parte con il cervello. Mi stupisco della sua frase. Peter non direbbe mai una frase così articolata. È troppo stupido per…Tris, dai, cerca di essere compassionevole, una vocina si insedia nella mia testa, ma perché mi blocco a insultarlo? Cosa succede?

Rimango in silenzio un po’ di tempo meditando a come ucciderlo. Peter continua a camminare con passo deciso. Deciso a farmi uscire viva da questo casino.

-Beatrice Prior- parla con lo sguardo fisso davanti a se’, verso la prossima curva. -Sei incoerente. Sì, sei la persona più incoerente che conosca, ma anche la più forte che io conosca perché ci vuole coraggio a essere così determinati nonostante tutte le perdite.- lo fisso stupita.

Mi sta facendo un complimento…mi sta elogiando. Deve essersi drogato o qualcosa del genere.

-Prima che tutto questo sia finito, e questo magico momento anche, voglio che tu sappia che io non ti odio, anzi, io...forse...ti amo, mi puoi perdonare per questo?- abbassa lo sguardo incrociando il mio e non posso fare a meno di rimanere in trance.

-Peter…ma cosa…? Hai preso il siero dei Pacifici. Sì, devi essere drogato.- borbotto con la bocca asciutta. Le parole che escono a fatica. Ho paura di perdere la capacità di parola.

-Tris Prior, ci sono grandi, piccoli, medi infiniti. La gente preferisce i grandi infiniti, ma io credo di essere l’unica persona al mondo a preferire i piccoli infiniti perché sono più concentrati.- mi guarda esitante sorridendo. Sì, sta sorridendo. Perché quel sorriso mi dà energia? Perché mi piace se sorride? Forse è il primo vero sorriso nella sua vita. E lo sta condividendo con una tale tizia egoista quale sono. Forse non è Tobias la persona che desidero davvero. La parte più superficiale di me ama ancora i suoi muscoli che si tendono, i suoi occhi, le nostre litigate. Ma la parte più profonda è come un animale incapace di essere ingabbiato, così come lo è la verità secondo l’ideale del manifesto dei Candidi. La parte più profonda di me è stata quella che mi ha spinto a non uccidere la persona che mi sta salvando, quella volta dalla quale sembrano passati anni, ma solo sparargli al braccio, come un avvertimento.

- Io...non so cosa dire…-farfuglio imbarazzata. La parte profonda del mio essere sta prendendo il sopravvento.

-Non c’è bisogno che tu parli, so che il tuo piccolo infinito è Tobias Eaton- parla con una voce che cerca di sembrare fredda, ma è la voce più colma di ferite che io abbia mai sentito in tutta la mia vita.

-Stavo pensando che c’è qualcosa che mi ha spinto a non spararti al cuore quella volta, Codardo, mi sa che è stata la voglia di un piccolo infinito con la persona che mi chiama Rigida.- Sorrido e mi sento liberata. La mia famosa “parte profonda” si è risvegliata.

Si ferma di colpo. Arrossisce. Ha una strana gioia negli occhi ma anche stupore. Questa situazione è così paradossale che scoppio a ridere passando lo sguardo su ogni lineamento del suo viso. È un bel ragazzo. Sì, peccato per il trattamento che mi ha sempre riservato. Non era odio, era amore. Forse è un po’ come Tobias, ha ricevuto tanti, troppi colpi dalla vita dalle persone che amava e ha pensato che fosse giusto comportarsi così con gli altri.

Neanche il tempo di riflettere che la sua bocca ha già incontrato la mia bocca. Mi aggrappo al suo collo con fare timido. Mi stringe ancora di più le braccia intorno alle gambe e alla schiena. Le sue labbra hanno un sapore dolce. Cannella. È ingannevole però, la cannella, appena mangi un qualcosa con questo sapore subito è acido ma poi si addolcisce. È una metafora, penso. Anche lui è così. Prima è sarcastico, rompiscatole, chiuso e indisponibile verso qualunque rapporto di amicizia civile; ma quella era solo una corazza. Ora è tutto il contrario.

Mentre ci baciamo sentiamo dei passi. Mi scosto. Fisso il corridoio davanti a noi. Una schiera di Intrepidi traditori armati ci sta puntando. Peter comincia a correre con la speranza di salvare la vita a una divergente egoista e a se stesso che ha appena creato con lei il suo piccolo infinito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 14, 2014 ⏰

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