Capitolo 3 ~Lei~ Shopping e incontri sfortunati

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Non c e la posso fare.
Questa mattina quando sono scesa a fare colazione, già pronta per affrontare una nuova giornata di lavoro mio padre mi ha praticamente presa di peso e portata in questa boutique.
È la D&C Mode, una delle più rinomate e care di New York.
Mi ha affidata alle cure della commessa e gli ha detto  testuali parole : <le faccia provare di tutto, ci serve un vestito per il suo debutto nel mondo degli affari.  Non c e limite di prezzo>
Sono praticamente rossa e ho l' affanno mentre prendo il quarantesimo vestito da provare. Squilla il cellulare e lo prendo, per poi posizionarlo tra la guancia e la spalla mentre metto i piedi  nel vestito per poi farlo salire fini alla vita.
<pronto?>
<Miss Blake, mi scusi se la disturbo ma vorrei chiederle se oggi passa in ufficio, ci sono dei documenti da firmare>
< Selene, non credo di riuscire a passare oggi, puoi poggiarli sulla mia scrivania? Li firmo domani>
<certo Miss Blake, buona giornata>
<grazie, anche a te>
Poso il telefono sulla sedia, e finisco di alzare il vestito legandolo dietro il collo, mi guardo allo specchio, apro leggermente la bocca e gli occhi.

Il vestito è di un verde smeraldo, molto particolare stretto dalla parte superiore fino ai fianchi per poi scendere morbido fino ai piedi, ha uno spacco laterale e lascia la schiena scoperta. Quando mi giro e sposto la tenda che divide il camerino dal negozio, la prima persona che vedo è mio padre che praticamente sta per piangere mentre si avvicina.

<sei bellissima>

Ha la voce colma di emozione, mentre si gira verso la commessa che nel frattempo ci ha raggiunti.

<non è bellissima?>

<ho visto questo vestito su molte ragazze e modelle, ma addosso a sua foglia è uno spettacolo. Si intona perfettamente ai suoi occhi>

La commessa un po' formosa sorride e si aggiusta la coda bionda,  ha i capelli corti, ma abbastanza lunghi per poterla fare. I suoi grandi occhi castani mi guardano e capisco che, a dispetto di molte altre commesse che fanno i complimenti solo per farti comprare la loro merce, lei è sincera.

Dopo aver tolto il vestito e averlo pagato stiamo aspettando che la commessa lo metta in una busta.

<sai, stavo pensando... ti piacerebbe fare la modella per la nostra boutique?>

Io mi giro pensando che stesse parlando con qualcuno alle mie spalle ma quando riporto lo sguardo su di lei vedo che il suo sguardo è rimasto puntato su di me, come quello di mio padre che sta sorridendo.

<io? >

Mi indico con un dito

< si, tu. Saresti perfetta e i miei titolari sarebbero felicissima di assumerti. Non ti chiedo una risposta immediata... solo pensaci. Ti metto il bigliettino da visita di uno dei titolari nella busta.>

Oh. Non mi era mai capitato, e onestamente sono felice. Prendo la busta che mi porge.

<grazie, ci pensero'>

Usciamo dal negozio e subito mio padre inizia ad elencare i pro dell' accettare questa proposta.

< pensaci, sono una boutique importante, magari riusciamo ad avere un' esclusiva per fornire tessuti ai loro stilisti.>

È vero, sarebbe un' occasione unica.
Forse è davvero il caso di contattare il titolare e chiedere un' appuntamento per chiedergli l' esclusiva.

<va bene, lo chiamerò>

Mio padre sorride soddisfatto per poi entrare in una boutique maschile.
Sono seduta su una panchina ad aspettarlo, siamo in centro dove ci sono tante boutique, una accanto all' altra.

<scusami>

Una voce maschile profonda distoglie la mia attenzione dall' entrata della boutique dove è entrato mio padre.

Quando alzo lo sguardo i miei occhi ne incontrano un paio castano, il ragazzo è alto e i suoi capelli sono castano scuro. Ha un fisico... mmm... sicuramente passa tanto tempo in palestra, per avere una V Così definita.

<hey, sei ancora qui?>

Alzo di nuovo il viso verso di lui rossa come un peperone, non mi ero accorta di averlo abbassato per vedere i suoi muscoli. Mi schiarisco la voce e sposto una ciocca di capelli dal viso.

<si.>

<bene, volevo chiederti se ti va di uscire con me sta sera>

Sono confusa, non lo conosco. È così che si rapporta di solito alle ragazze? Va bene che è uno schianto ma così e troppo.

<non ci conosciamo nemmeno, dimmi questa tecnica normalmente funziona?>

Non sono una ragazza timida, dico sempre la mia e Mr. Schianto qui non fa eccezione.

<si, di solito funziona>

<non questa volta, smamma>

Il ragazzo mi guarda con gli occhi leggermente aperti mentre lo caccio accompagnando le parole ad un gesto della mano.

<lo sai che mi piacciono le sfide?>

<non mi interessa cosa ti piace>

<per il momento me ne vado, ma ci rivedremo presto, te li assicuro>

<sisi, come vuoi>

Mentre lui continua la sua corsa, non posso fare a meno di soffermare il mio sguardo sul suo lato B belli sodo.

Quando rivolgo di nuovo lo sguardo alla boutique vedo mio padre uscire e ci dirigiamo a casa.

Ragazze/i , volevo sapere se la storia vi piace.
Fatemi sapere.
Vostra.
Rosy ❤ 


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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2018 ⏰

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