I don't know anything about me

PROLOGO

Non so precisamente a quale scopo stia scrivendo.Ho deciso di esprimere ogni mia emozione, ogni mio sentimento scrivendo.

Mi chiamo Jenna e penso di soffrire di Autofobia(paura persistente, anormale e ingiustificata di essere da solo), oppure di depressione.Non è quel tipo di depressione che "colpisce" tutte le ragazzine della mia età in cui si tagliano le vene o pensano al suicidio.Te la senti soltanto quando rimani solo, magari quando non esci un giorno con gli amici perché devi studiare.La mente inizia a pensare, dovrebbe rilassarsi ma non lo fa, come se quel peso che porti da sempre aumenti di dimensioni.Non riesci a stare calma perché non puoi, tutto si ferma e rimani solo tu a pensare, ma non capisci a cosa pensi, non capisci il motivo di questo peso.Di solito c'è un motivo per stare male, una persona che ti ha fatto soffrire, la perdita di un genitore... ma in questo caso la tua vita non può essere più che normale, con amici che ti metteranno sempre al primo posto, con dei genitori fantastici.Allora cos'è che non va in me?

Ho provato a parlarne con mia madre, tu lo faresti?Diresti a tua madre che pensi di soffrire di depressione?Non sono pronta ad affrontare tutto ciò, ho una vita piuttosto perfetta, ma se ci pensate, avere questo peso che causa gli attacchi di panico ogni volta che ti trovi da sola non è resistibile.Ho paura di crollare, ho paura che un giorno, all'improvviso inizi a smettere di combattere.Non si può combattere a lungo senza sapere contro chi o cosa stai combattendo.È come un tumore che cresce dentro di te, all'inizio non lo senti ma poi inizi a riscontrare dei sintomi, e difficilmente il danno è riparabile.A volte vorrei parlare con qualcuno, ma come si fa a parlare con qualcuno che non prova e non ha mai provato quello che provi tu?Come può una persona dirti di stare calmo se la cosa sta davvero degenerando?È questo il motivo per cui sto scrivendo, voglio scrivere per me, non mi interessa quanti leggeranno ciò che scrivo, se a loro importa o meno di quello che sento, vorrei soltanto considerarlo come un diario da condividere.

Non possiamo sapere come andrà a finire, ma possiamo scoprirlo insieme, mentre trascorrono i giorni.