PROLOGO.

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«Signorina Sarah Jessica Torres», il vecchio notaio che è seduto proprio di fronte a me, aggiusta i suoi occhiali sul naso e tossicchia, facendo muovere i suoi baffi in un modo che mi fa scappare una risata nervosa.

Avete presente quella strana sensazione che vi colpisce dritto allo stomaco?
Il respiro affannato, lo sfarfallio all'altezza dell'ombelico?
E no, non sto parlando dell'amore.
Parlo di una cosa che accomuna molte, moltissime persone.
Che cosa?
L'ansia, che domande.

Ansia è proprio la parola esatta per descrivere il mio stato d'animo in questo momento, seduta nello
studio di un notaio che mi ha convocata per parlare della mia delicata situazione economica.
E con delicata si intende disastrosa e con patrimonio pari a zero.

«Signorina Sarah Jessica Torres», ripete ancora ed io sbuffo.
«Sì, è il mio nome, abbiamo capito. Può andare avanti adesso?».
Mi schiocca un'occhiataccia e sospira, dunque si concentra sui documenti che tiene tra le mani, «Beh, non so con quali parole comunicarle che...»
«Oddio», lo interrompo, «È per la multa non pagata, vero? Vogliono togliermi l'auto? Giuro che la pagherò il prima possibile, ma la prego, mi dica che lasceranno stare la mia macchina».

Adesso cala un silenzio terribilmente imbarazzante e l'uomo mi fissa, sconcertato.
«Nessuno vuole toglierle l'auto, signorina».
Oh, grazie al cielo.
Tiè, quella multa non la pagherò mai.

Trattengo un sorriso vittorioso e aspetto che sia lui a continuare.
Se non è per l'auto, allora che ci faccio qui?
«Si tratta del suo patrimonio»
«Non ho un patrimonio», lo interrompo ancora una volta, «Il mio conto in banca sanguina, davvero».

Lui ruota gli occhi al cielo ed io afferro una piccola clessidra che si trova sulla scrivania in noce, la rigiro tra le mie mani per alleviare la tensione.
«Mi limiterò a leggere quello che c'è scritto qui», ringhia e afferra un foglio, poi inizia il suo discorso, «Alla signorina Sarah Jessica Torres, nata il 14 luglio dell'anno 1996, spetta la somma di denaro pari a 10 milioni di dollari, ereditati dal signor Victor Torres, morto per cause naturali lo
scorso mese. Alla suddetta signorina, inoltre, è rilasciato il compito di guidare la famosa casa editrice Cambel, fondata e guidata in modo ammirevole dal signor Torres. Lei si impegnerà a procurarsi un titolo di studio adeguato entro e non oltre i tre anni dall'inizio del percorso lavorativo, ma inizierà il suo dovere fin dal primo giorno del mese di aprile 2018», detto questo, smette di parlare e punta i suoi occhi marroni nei miei.

E non so cos'è che lo fa sbiancare.
Forse la mia bocca spalancata, o la fronte corrucciata, probabilmente è per la mia faccia da ebete e per l'espressione da tricheco addormentato.

10 milioni di dollari.
Una casa editrice.

«Sta bene, signorina?», porta la testa da un lato e si toglie gli occhiali.
Io annuisco silenziosamente, cercando di riformulare le sue parole nella mia testa vuota.
Poi capisco tutto e scoppio a ridere sotto il suo sguardo scioccato.

«Avete sbagliato persona», riesco a dire tra una risata e l'altra, «Dannazione, c'ero quasi cascata! La Paris Hilton dei poveri! Che botta di culo 'sta ragazza».
Il notaio rilegge il nome della fortunata ereditiera ed io rido ancora.

«Dieci milioni di dollari! A me? Ma quando mai?», rido ancora e muovo freneticamente anche la clessidra, «E poi chi cazzo è Victor Torres?»
«Suo nonno, signorina», cerca di spiegare la situazione, visibilmente in imbarazzo.

Io rido e poi le mie labbra si serrano di botto.
Mio nonno.
Victor Torres.
Oh, merda.
Oh, merdissima.

Io non ho mai conosciuto mio nonno.
Mio padre non parla con lui da più di vent'anni ed io non ricordo neanche come si chiama.
«Scusi un secondo», bisbiglio e con gambe tremanti esco dall'ufficio e mi fermo in corridoio, quindi mentre con una mano continuo a tenere quella piccola clessidra, con l'altra afferro il cellulare e chiamo mio padre.
Risponde al terzo squillo con un "Ehi, bambola, hai tamponato un altro ragazzo?".
Io ruoto gli occhi al cielo e sbuffo, «No, papà, voglio solo farti una domanda»
«Non ho finito io le lasagne», risponde in fretta.
Cristo.
Un padre normale no?

«Non è per le lasagne», farfuglio, sempre più agitata, «Come si chiama il nonno?»
«James, cara, ma che domande fai?»
«L'altro nonno, papà».

Cala il silenzio per qualche istante, poi finalmente risponde, «Victor, si chiama Victor», e l'ultima cosa che sento, è il rumore della clessidra che cade sul pavimento e si frantuma in mille pezzi.
Sono la Paris Hilton dei poveri.

TRAMA
Sarah Jessica Torres non è mai stata una ragazza molto fortunata. Ricevendo una o al massimo due gioie all'anno, crede di avere un posto sulla classifica delle ragazze più sfigate al mondo.
Questo fino al giorno in cui non eredita dieci milioni di dollari ed una famosa casa editrice, ovviamente.
Per una volta la sua vita sembra volersi fare perdonare per tutta la sfiga che le ha donato nel corso degli anni, ma un maledetto Margarita e un barista tanto sexy quanto stronzo non renderanno la sua nuova vita facile...

BUONASERA!
Eccomi ancora una volta con una mia nuova storia.
Immagino le vostre facce tipo così.

Allora, devo dire che come sempre non sono riuscita ad aspettare un po' prima di pubblicare il prologo

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Allora, devo dire che come sempre non sono riuscita ad aspettare un po' prima di pubblicare il prologo.

È che io le nuove idee non riesco a tenerle sole solette nel pc.
Quindi eccomi mentre mi lancio in un un nuovo racconto, sperando di non confondermi di brutto con tutte le altre.

Avevo questa idea in testa già da un po' e spero che questo inizio e la trama vi possa appassionare almeno un pochino

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Avevo questa idea in testa già da un po' e spero che questo inizio e la trama vi possa appassionare
almeno un pochino. Ad ogni modo ci tengo a conoscere il vostro parere che per me è diventato giorno dopo giorno sempre più importante e spero davvero di non deludervi mai.
Pubblicherò il primo capitolo molto presto, promesso!
E ci tengo a sottolineare che è una storia leggera, nata per divertire e magari non sarà un granché,
ma ci tengo veramente tanto perché in tutto ciò che scrivo ci metto il cuore.

Adesso vi lascio e aspetto i vostri commenti.
Buona serata e buon fine settimana.
Un bacio. ❤️

MALEDETTO MARGARITA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora