Una volta vendicato Patroclo, l'adrenalina si era impossessata del mio corpo, della mia mente. Ero ufficialmente tornato in guerra. Ero pronto più che mai. Era ora di vincere il conflitto iniziato da fin troppo tempo, non ricordo esattamente quando, forse nove o dieci anni fa prima. Volevo distruggere Troia, volevo vedere la gente morire ai miei piedi, nel caos. Volevo essere felice sapendo di aver aiutato il mio popolo a vincere. Volevo portare onore al mio popolo, volevo portare onore a me. Volevo essere ricordato nella storia come "Il grande Achille, il valoroso guerriero greco che, anche dopo numerose sofferenze, aveva portato il suo popolo alla vittoria". Ed eccoci, un intero esercito pronto ad assaltare la città. Eravamo a pochi metri dalle mura. "Soldati. All'attacco!!". Corremmo. Stavamo scalando le famose porte Scee, pronti ad entrare dall'alto.
Eravamo ormai convinti che la vittoria fosse dalla nostra parte. Ovunque mi giravo vedevo guerra, dolore, sofferenza, distruzione. Uccidevamo un soldato bronzeo dopo l'altro. Eravamo stanchi ma non ci saremmo arresi per alcuna ragione, per nessun motivo. All'improvviso un dolore tremendo, qualcuno mi colpì al piede, più precisamente al tallone. Mi voltai e vidi Paride, fratello di Ettore, principe della città che viveva ormai nel terrore, con l'arco teso nella mia direzione. Dalla sua posizione la freccia non sarebbe mai riuscita a colpirmi, Apollo era dalla loro parte.
"Ma sappi che anche tu morirai per volere degli Dei, in un preciso giorno, per mano di un troiano, sulle porte Scee", queste erano state le ultime parole di Ettore. Esse mi rimbombavano nella testa. Persi l'equilibrio, caddi a terra. Un tonfo. Il tempo sembrava essersi rallentato, quasi fermato. Capii cosa voleva dire la profezia di Ettore. Mi passarono per la testa vari ricordi, come quando mia madre, Teti, mi confessò il giorno della mia morte: "Madre voglio vendicare Patroclo" "Achille, figlio mio, non farlo. Tu morirai, subito dopo Ettore, io lo so. L'ho visto. Salva la tua vita" "Madre, non voglio deluderti, non voglio farti soffrire, ma lo vendicherò" "Non posso costringerti Achille, giurami di stare attento". Subito dopo altri ricordi.
Come quando iniziai a combattere, avendo subito ottimi risultati.Ricordavo ogni battaglia vinta, ogni battaglia persa. Le avventure vissute con i miei compagni. Tutto si ricollegava a una cosa...
"Achille, ci sono io qui. Non ti preoccupare veglierò su di te"
Vedevo sfocato, cercai di guardare meglio chi avessi di fronte sbattendo le palpebre. Era Aiace, fedele compagno, mio caro amico.
"Non chiudere gli occhi, non te ne andare proprio ora, stiamo vincendo".
Mi guardò rassegnato, sospirò.
"Farò in modo che il tuo corpo non venga preso dai Troiani, Achille. Finché sarò in vita ti giuro che lo difenderò". Se ne andò di nuovo, lasciandomi solo con i miei ricordi, con i miei pensieri.
Tutto si ricollegava ad una cosa, ad una persona, ad un amore, ad un corpo, ad un anima: Patroclo.
Tutto in questo momento sembrava collegato a lui.
Ricordavo il nostro primo incontro, le nostre prime chiacchierate, i pomeriggi passati ad allenarci. Quelli passati a ridere e quelli passati a piangere. La prima volta che le mie labbra si erano posate sulle sue, assaporandone ogni sensazione.
Tutta la mia vita si era basata su di lui, su di lui e su nessun altro. Solo io e Patroclo. Patroclo sera stata la cosa più bella che mi fosse capitata. Non rimpiangevo niente di ciò che avevo passato insieme a lui, ogni momento, ogni istante, ogni sguardo, ogni parola, ogni bacio. Un sorriso si formò sul mio viso e una lacrima iniziò a scendere lungo di esso, rigandomi la guancia. Guardai un ultima volta la battaglia intorno a me. "Buona fortuna" pensai rivolto ad i miei compagni. Ringraziai ognuno di loro, in particolare Aiace, sussurrando i loro nomi allo stremo delle forze. Un ultimo sorriso, un ultimo sguardo, un'ultima lacrima, un ultimo respiro.
Poi sussurrai: "Sto arrivando amore mio, saremo di nuovo insieme".
Poi solo buio.*Spazio Autrice*
Salve popolo, la storia finisce qui!!
Per prima cosa ci tenevo a scusarmi, ieri non ho avuto proprio il tempo di aggiornare. Secondo...io vi devo solo adorare poco meno di una sessantina di visualizzazioni in quattro giorni. E nello stesso brevissimo arco di tempo #308 in storie brevi. Ne vogliamo parlare!!Vi posso solo ringraziare con tutto il cuore. Credevo che una piccola scrittrice incapace come me non potesse mai riuscire ad arrivare ad un traguardo così. Che sembra piccolo ma che per è tanto.
Adesso smettiamola di fare la finta youtuber su wattpad. E niente vi ringrazio ancora con tutto il cuore e ci rivedremo spesso con altre fantastiche (almeno spero) storie.
Hope_
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Tutta colpa mia /Patrochille/
Short StoryCOMPLETA La tragica storia di Achille e Patroclo nell'Iliade Art by: Scott Swade (https://www.artstation.com/swadeart) Story by: me (TheLastHope_) #308 in storie brevi 19/03/2018 #145 in storie brevi 21/03/2018 #137 in storie brevi 22/03/2018 #110 i...