Prologo

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Un modo classico per iniziare un racconto, sarebbe quello di amplificare il concetto di diversità e di inadeguatezza che il protagonista porta con sé in un fardello.
Questi inizi sono così superati ma anche così semplici da adottare per aprire un discorso.

Sai che c'è?

Stravolgiamo le carte.

Che ne dici di un giochino?
Sei così intelligente da riuscire a capire cosa parla questa storia?
La mia di storia?

Oh avanti, posso restare qui ore ed ore se vuoi.

L'essere umano giudica senza laurea.
Si attribuisce un azione ripetuta più volte per fissazione;
Viene etichettato mentalmente instabile un individuo, che è riuscito a varcare il confine della fantasia che definisce la realtà.

Hai mai immaginato di vivere nel Mondo delle Meraviglie?
Mettiamo il caso che lui sia la tua realtà.
Abituato ormai a vedere le più sorprendenti pazzie... come reagiresti nel vedere un comune oggetto della vera realtà?

I traumi eh?

So che forse con questo monologo ti stò scocciando lettore, ma sono quei rari istanti che posso esprimere apertamente un mio giudizio.

Un ultima domanda.

E se tu non fossi te stesso?

Se il tuo inutile cervelletto venisse occupato da altre mille voci che parlano, giudicano, e litigano sulla tua stessa voce?

Le senti quelle voci? Cosa dicono? Quanti sono?

La risposta è molto semplice di quello che pensi.

Se la tua testolina è pervasa da vocine insulse hai due varianti:

Forse inconsapevolmente hai un Eglos che si stà cibando delle tue carni.

Oppure, un ipotesi che scarterei subito.

Inconsapelmente saresti un raro esemplare di Alters molto prelibato.

Eh eh

Ti ho messo curiosità vero?

Non male come inizio.

Con ne pensi?

-Alice



Alters- Ombre intimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora