Capitolo 2

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La mia strana avventura inizia con un'ombrello. Propio così, la mia strana avvenuta inizia con un'oggetto comune e credetemi se vi dico che quel oggetto comune ancora oggi lo sto maledicendo ma ringraziando allo stesso momento.
Quella mattina scendendo le scale del mio condominio dalle pareti grigie e dai muri screpati ormai dal tempo, mi diressi verso il centro di Seoul. La gente mi passava affianco, mi guardavano o mi ignoravano e camminavano. Era un giro continuo che mi viene soltanto la nausea a pensarci. Osservavo le persone: felici, tristi, arrabbiati, delusi, vecchi , bambini e persone di mezza età.
Arrivai a lavoro, quei giorni stavo lavorando come sistematrice di scaffali in una piccola libreria, vendeva libri vecchi e impolverati ma con il loro fascino storico che ti incuriosiva  e ti ispirava. Ormai erano due settimane che ci lavoravo: buona paga, capo neanche troppo rompipalle e potevo leggere i libri gratis senza che nessuno mi dicesse nulla.
Finito di sistemare dei scaffali i libri mi dedicai alla lettura di un libro di uno scrittore inglese del 1800. Iniziai a leggere il libro dalla copertina bruna rigida che emanava un odore di chiuso ma di per se molto buono, ancora oggi me lo ricordo. Le parole scorrevano così velocemente che non mi accorsi che lo stavo per finire, era così bello che non ne potei fare a meno finche una presenza non mi costrinse  a fermarmi:
-Mi scusi signorina? Potrei chiederle un'informazione?- la voce era bassa, mi ebriava le orecchie, era così rilassante sentirla. Alzai lo sguardo e la figura di un ragazzo, più o meno della mia eta mi si parò davanti. Alto, capelli castani abbastanza spettinati, gli occhi profondi ma gentili e con degli orecchini che decoravano le sue orecchie.
- Certamente, chieda pure- sorrisi, quel sorriso lo usavo sempre quando facevo la cassiera, era il classico sorriso "gentile e coccoloso" che dicevano in un cartone animato di pinguini parlanti, nascondendo le notti insonne e il fastidio di essere stata interrotta durante la mia lettura.
- volevo chiederle se ha questo libro?- mi porse un foglio, le sue dita erano così affusolate e curate che quasi mi meravigliai, erano delle belle mani cavolo. Lo presi e ci fu un contatto che svanì subito. Lessi il foglietto, c'era scritto "le note in un piano ",guardai il ragazzo e vidi le sue mani, pensando che mani del genere per forza sarebbero state di un'abile pianista.
Vidi sul registro al computer e lo trovai:
-scaffale 24 in alto a destra- gli sorrisi, lui mi guardò
-mi potresti accompagnare, non so come trovare gli scaffali- io abbastanza scocciata perché mi sarei liberata molto volentieri di lui e continuare la mia lettura, mi alzai. Iniziai a camminare senza guardarlo, non avevo voglia di aspettarlo e se si sarebbe perso affari suoi:
-Da quanto che lavori qui? - mi chiese dietro, io non girai il capo
-da due settimane circa- con poca importanza, senti il ragazzo sorridere appena, come? Semplice, soffiò, già soffiò e da lì capì che sorrise, capita.
Arrivai a quei scaffale, lui dietro a guardare tutti quei libri messi accuratamente nei rispettivi posti, preso il libro e glie lo porsi, come per dirgli " adesso puoi andartene, grazie " lui invece mi sorrise:
-Hmmm bello questo posto, ci ritornerò- aveva un bel sorriso lo devo ammettere, avrei voluto avere io un sorriso così, però in quel momento, egoisticamente, preferivo finire quel racconto che pensare al sorriso di una persona che non avrei visto più probabilmente. Succede che le persone dicono di ritornare ma alla fine non tornano.
Il ragazzo uscì facendo suonare i piccoli campanelli posti davanti alla porta d'ingresso, ripresi il libro e ritornai a leggere.
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Ehy Ehy ehyyyyyy.... e già chi sa chi era quel ragazzo, tutti penseranno a una persona ma in realtà sarà un'altra muahahahahahajajajaha chi sarà?

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⏰ Last updated: Jun 27, 2018 ⏰

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~MIANHAE~  Min Yoongi Where stories live. Discover now