Ci terrei tanto a dirvi che correre con una gonna che molto probabilmente pesa più di te è decisamente scomodo, era proprio in quei momenti che sentivo la mancanza dei miei adorati jeans e dei miei anfibi.
Dio, quegli stupidi stivaletti di broccato mi stavano distruggendo i piedi, non so cosa avrei dato per i miei comodissimi anfibi di pelle. In realtà ero molto tentata di togliermi e buttare in un vicolo le suddette scarpette-distruggi-piedi, ma d'un tratto l'idea di correre a piedi nudi sul selciato gelato non mi sembrava più così allettante.
Con un sonoro sbuffo cercai di raccogliere la gonna che sembrava diventare ogni passo più pesante e voluminosa e accelerai il passo.
Ecco, vedete, degli uomini che ti rincorrono e minacciano di ucciderti è già di per sè motivante, ma degli uomini che ti rincorrono e minacciano di torturarti fino ad estirpare l'ultima briciola dei tuoi poteri è estremamente motivante.
In realtà più che una minaccia quegli uomini erano una seccatura perchè volendo avrei potuto sconfiggerli con uno schiocco di dita -okay, magari uno schiocco di dita non sarebbe bastato, ma avevo anche io i miei...mmm... assi nella manica-.
I simpatici signori dietro di me guadagnavano terreno, ma anche con le scarpe di una misura più piccola riuscivo a distanziarli di quattro metri buoni.
Mentre correvo mormorai "feniory" e ombre scure inghiottirono i tre uomini. Ridacchiando continuai a correre, fino a quando non mi accorsi che le ombre "sputacchiavano" lucine rosse. Le lucine si trasformarono in fiammelle che diventarono presto ampie colonne di fuoco che si avvicinavano a velocità allarmante verso di me <<ohh andiamo! perchè non mi lasciate in pace?>> gridai rivolta agli uomini. E da quando quei rammolliti erano capaci di fare una cosa del genere? A stenti riuscivano a l correre senza inciampare nei loro stessi piedi, figuriamoci dominare il fuoco. <<beh, se volete il gioco duro l'avrete>> mormorai sorridendo. Con un movimento rapido mi strappai la stoffa della gonna (di sicuro Jaz mi avrebbe uccisa per aver rovinato il suo prezioso vestito, ma combattere con quella cosa non sarebbe stato decisamente il massimo) ritrovandomi solo con il corpetto e dei pantaloni di pelle nera che indossavo sempre sotto quegli scomodi vestiti.
Arrivai sino ad un prato, dopodichè smisi di correre e ripresi un po' fiato <<Forza! sono qui! perchè non venite a prendermi?>>urlai con tutta la forza che avevo nei polmoni.
In un attimo si materializzarono davanti a me i tre uomini, ma non sembravano più tanto umani, i corpi erano consumati dal fuoco, gli occhi vuoti in cui brillavano lucide fiammelle rosse. La pelle era... sembrava cuoio nero chiazzato di carboni rossi, ogni tanto si staccava qualche pezzo che sembrava fatto di carta e che bruciava e si disintegrava in cenere.
Oookay, immagino abbiate capito che non era affatto una bella visione.
Gli uomini-carbone continuavano ad avanzare verso di me e io continuavo ad indietreggiare, dubitavo che avremmo potuto continuare così all'infinito, e dubitavo che sarei riuscita a sconfiggerli.
Insomma, una cosa era sconfiggere dei rammolliti (cosa che di solito quei tre riuscivano ad essere benissimo), una cosa era battermi con quelli. Quante chance poteva avere una quindicenne contro dei tizi che erano fatti di fuoco?
Strinsi il ciondolo che avevo appeso al collo, totalmente congelato, sarebbe passato ancora parecchio prima che sarei riuscita ad usarlo per teletrasportarmi a casa.
Gli uomini-carbone iniziarono a far fiammeggiare le mani, letteralmente, infatti i loro palmi erano avvolti da fiamme che presto si staccarono e volarono verso di me.