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Amy accelerò il passo, sentì il sudore colare sul viso, il respiro leggermente affannato, lei non era di certo il tipo da corsetta mattutina, ma quel giorno era proprio quello che le serviva.

Era passata una settimana dal momento in cui aveva detto a Luke che gli avrebbe raccontato tutto, ma in questi giorni non aveva trovato ancora la forza per parlarne, quei ricordi erano troppo dolorosi.

Sentiva il bisogno di allontanarsi da tutto, da Luke, da Kyle e soprattutto dal suo passato che ancora incombeva come una presenza oscura.

Amelia attraversò la strada e girò subito a sinistra percorrendo una strada fin troppo famigliare, passò davanti ad un vecchio condominio, si fermò vicino al portone e suonò a colpo sicuro sul campanello, dopo tre tentativi andati a vuoto capì che forse quel non rispondere era un segno del destino, una spinta per chiudere definitivamente quella porta.

Entrò dentro casa e si poggiò per un momento alla porta, prese un respiro profondo e s'incamminò verso camera sua, quello che vide la fece sorridere, Luke dormiva ancora; era sdraiato a pancia in su con un braccio sopra la testa e uno sul petto, i raggi del sole rendevano la pelle abbronzata splendente, Amy si avvicinò, lasciò una dolce carezza sulla guancia e andò a farsi la doccia.

Una volta finito passò rapidamente per la cucina per prendere qualcosa da mangiare e tornò in camera per svegliare il suo ragazzo, tolse l'asciugamano restando solo con gli slip e salì sul letto, si mise sopra di lui e con tocchi delicati del naso iniziò a toccargli il viso lasciando piccoli baci sulle labbra. Luke ancora addormentato girò appena la faccia scoprendo il collo. Amy baciò la mascella e poi scese con le labbra fino ad un capezzolo,  mosse appena la lingua sul nocciolo indurito e poi ci soffiò sopra, leccò il percorso già tracciato dai suoi tatuaggi e scese più in basso, tolse il lenzuolo e per un momento restò ad ammirare la bellezza di quel corpo; di quegli occhi azzurri, al momento ancora chiusi, capaci di farti sentire la persona più speciale del mondo, dei capelli e la barba biondo ramati così morbidi da accarezzare e tirare nei momenti di passione, il petto abbronzato e muscoloso al punto giusto decorato da tatuaggi, che Amy si divertiva in ogni momento a baciare e a leccare nell’intimità... Insomma il suo uomo era davvero sexy e lei era fortunata ad averlo incontrato.

Si riscosse dai suoi pensieri quando una mano le si poggiò su una guancia, alzò la testa per trovare su di sé uno sguardo assonnato «Buongiorno amore» disse lui con voce roca «Buongiorno» rispose baciandolo sul fianco «Che ci fai là sotto?» chiese stiracchiandosi, Amy lo guardò maliziosa «Sto per fare colazione...».

*

Luke era poggiato con la testa sul seno di Amy,  mentre con le mani disegnava percorsi immaginari sui suoi fianchi «Non sono mai sazio di te», lei fece scorrere le mani fra i suoi capelli «Sono felice di questo» ridacchiò, lui si poggiò su un gomito e la guardò attentamente, qualcosa sembrava diverso nel suo sguardo, sembrava più serena.

«Credo che dovremmo parlare» disse Amelia bassa voce, lui annuì e si misero a sedere l'uno di fronte all'altra con solo il lenzuolo a coprirli. Restò in silenzio per un po', per mettere in ordine i suoi pensieri e Luke le prese la mano per darle coraggio «Sai che a me puoi dire tutto?!» disse con voce dolce, lei annuì, portò le gambe al petto poggiandoci il mento sopra.

«Ho conosciuto Kyle quando mi sono trasferita qui per studiare, siamo diventate subito amiche e coinquiline. Una sera andammo ad una festa e mentre stavamo ballando un tipo le si avvicinò e ci provó con lei» rise a quel ricordo, tornò a guardarlo negli occhi e continuò a parlare «Kyle rifiutò per ovvi motivi e pensò fosse giusto far ballare noi due insieme. Quella sera tornai a casa con lui e da lì iniziammo a frequentarci... io lo amavo, persi la verginità con Stefan. Era speciale e pensavo che anche io lo fossi per lui...» prese un respiro profondo pensando a tutto il dolore provato, «dopo un po’ che stavamo insieme credevo di essere incinta, avevo un ritardo di due settimane e il test confermò la gravidanza» guardò l'uomo che aveva di fronte «quando ne parlai con lui mi accusò di averlo tradito, perché era sempre stato attento, arrivò a chiamarmi puttana, dicendo che volevo incastrarlo in una vita che non voleva. Me ne andai, presi le poche cose lasciate a casa sua e lo lasciai.» Luke le asciugò una lacrima e le fece cenno di andare avanti... «Andai da un dottore e scoprì che era un falso allarme, non sapevo neanche io se esserne felice o triste, comunque quell'esperienza mi era servita per capire che la persona che amavo non era quella che pensavo e ne ebbi prova poche settimane dopo. A scuola sentì alcuni suoi amici parlare della nostra rottura e del fatto che adesso senza la palla al piede, ovvero me, avrebbe avuto più tempo per scoparsi le altre troie con cui stava quando io rimanevo a casa. Capisci lui accusava me di tradirlo quando invece ero io quella con le corna!» Amy non ce la fece più e scoppiò a piangere, Luke la prese tra le braccia stringendola dolcemente «Ero diventata lo zimbello della scuola, tutti sapevano delle sue porcate ma nessuno me ne aveva mai parlato» asciugò le lacrime «mi sentivo a pezzi e andai da lui e gli rinfacciai tutte le stronzate che mi aveva detto» per un momento rise «... disse che era colpa mia, che ero noiosa, non abbastanza bella per i suoi standard. Lo mandai a fanculo e da quel giorno non ho più guardato nessun’ altro, non volevo nessuno fino a quando sei arrivato tu» Amy fece un piccolo sorriso e baciò la mano di Luke «se devo essere sincera fino al giorno in cui mi hai chiesto di uscire non avevo mai notato quanto fossi bello; dentro e fuori, non ti vedevo come uomo, ti percepivo come una nuvola che dava ordini a destra e a manca» risero insieme, questa volta la risata era piena di allegria e i suoi occhi erano tornati a splendere «Quindi mi stai dicendo che io ho fatto battere di nuovo il tuo cuoricino?» chiese prendendola in giro «È proprio così, stupido» rispose lei facendolo sdraiare e sedendosi sopra di lui. Tolse il lenzuolo che li copriva e iniziò a muoversi strusciando la sua intimità sul membro che stava diventando sempre più duro «Adesso dimmi una cosa tu» disse prendendo un preservativo dal comodino, lo aprì e glielo mise «cosa ti ha spinto a chiedermi di uscire?» prese il sesso duro e bollente e lo portò alla sua fessura, iniziò a calarsi piano piano aspettando una risposta. Luke si mise a sedere e portando una mano alla sua natica iniziò a muovere anche lui i fianchi, «Eri sexy da morire» rispose dandogli uno schiaffo al sedere, lei gemette dopo una spinta particolarmente poderosa «e guardando il tuo viso ci leggevo una cosa» disse aumentando la potenza delle spinte, Amy a sua volta mosse più velocemente i fianchi «Cosa?» lui le accarezzò il labbro inferiore con il pollice... «Amami».

AMAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora