L'inizio della fine

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La stanza era buia e piccola, due guardie armate proteggevano l'entrata, mentre Clark era impiedi davanti ad un uomo legato sulla trentina " avanti non vorrai morire, basta un'informazione" disse l'agente dell'AISIE ormai allo stremo delle forze "L'ho detto, non saprete niente!" così rispose sputando sangue; egli faceva parte di una rete terroristica che agiva a Firenze. Il ragazzo turco riuscì a malapena a finire la frase quando Clark gli schioccò un pugno sul naso, l'osso si ruppe al solo contatto e un urlo riempì la stanza. 

"Agente Clark ci serve vivo! Impari a contenersi!" era una ragazza che parlava "salve, sono il capo del centro operativo di Firenze, finché non ritorna a Roma, sarà sotto il mio comando, chiaro?" aveva un tono severo e il viso corrucciato " si, signor Capitano"Clark fece un grosso inchino e anche il terrorista accennò una risata "ora se non le dispiace, lascio il poveretto nelle sue mani".

Era un pomeriggio d'estate e finalmente l'agente usciva alla luce, si fermò in una piccola via e lasciò che il sole gli illuminasse il viso, dopo aver passato la mattinata in quell'umida stanzetta.

Ormai stava buttando giù l'ennesimo shot quando il telefono squillò " Jean Clark si presenti immediatamente al centro operativo, oh, giusto, io sono Sara Daraino, per lei signora Daraino" Clark chiuse il telefono prima che potesse finire e si diresse svogliatamente verso piazza della Signoria. Era un giorno che lavorava per loro e già non li sopportava, non vedeva l'ora di venir promosso per poter lavorare all'estero, in fondo era per questo che era diventato agente. 

Arrivò all'ingresso e, dopo aver aspettato qualche secondo, aprì la pesante porta, subito si trovò tutti gli occhi addosso; "ce ne ha messo di tempo" all'istante il capo sezione Daraino si diresse verso di lui, i lunghi capelli biondi le incorniciavano il viso, mentre le labbra carnose si serravano in una severa espressione. "ora, l'uomo che abbiamo legato si chiama Ata Akatan, vive in Italia da meno di tre anni e..." ormai era un po' che parlava ma Clark non era intenzionato ad ascoltarla "si, si, vita personale, ora spero che non mi abbiate fatto venire qui per vita, morte e miracoli del ragazzo!", la signora Daraino diede un pugno sul tavolo, poi, riacquistata la calma continuò, "vede egli a prenotato una stanza in un Hotel a 5 stelle pur abitando a Firenze, egli rimarrà qua, ma tu andrai a vedere se c'è qualcosa di interessante, immagino che abbia sempre con lei la pistola" l'agente Clark indicò l'interno della giacca di pelle nera mentre il suo umore saliva al settimo cielo, finalmente un incarico " Grazie capitano, salute ciurma, ora vado...addieu!" 

Il mattino dopo era già pronto, pistola nella giacca, cip in tasca insieme alla cimice e microfono nell'orecchio.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29, 2018 ⏰

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