Prologo

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                                                                                                              2 dicembre  2008

- 4 œufs 
- 100 g de beurre
-1 pincée de sel
-1/4 de l d'eau
-200g de farine
-250ml de lait
-1 cuillère à la café d'extrait de vanille
- 2 jaunes d'œufs 
-60 g de sucre en poudre
-1 cuillére 1/2 à soupe de maizena
-1 cuillére 1/2 de farine
-75 g de chocolat coupé en petits morceaux
-75 g de crème fleurette

Nonostante conoscesse a memoria ogni ingrediente di quella ricetta che aveva imparato a fare all'età di 10 anni, continuava ogni volta ad aprire la pagina del vecchio ricettario della nonna Matilda . Lo teneva in mano, toccandolo con premura, e poi lo apriva sempre lì alla stessa pagina il cui titolo , scritto in un corsivo tentennante, recitava " Eclair au Chocolat".

Lo lasciava aperto sul marmo accanto ai fornelli, mentre mescolava, aggiungeva, creava e poi tornava a sfogliarlo mentre aspettava che l'incantesimo riuscisse.
Per anni la nonna gli aveva fatto credere che di questo si trattasse : di magia. E nonostante ne fosse passato di tempo , nonostante Mario adesso avesse tutte le conoscenze necessarie a poter smentire quella assurda teoria inventata ad hoc per affascinare un bambino, non riusciva a smettere di sentirsi speciale ogni volta che vedeva i suoi dolci crescere nel forno e riuscire alla perfezione.

Ci aveva messo del tempo, forse più del dovuto, ma adesso lo aveva capito : quella sensazione lo rendeva felice ed era suo dovere inseguire quella felicità, anche se questo avrebbe voluto dire stravolgere completamente la sua vita.
Avrebbe finito il percorso di studi in scienze politiche , iniziato con titubanza anni prima e poi si sarebbe dedicato completamente alla sua passione. Avrebbe trovato un corso , studiato giorno e notte se necessario, ma ce l'avrebbe fatta : avrebbe realizzato il suo sogno.

Terminò con accuratezza e dedizione la preparazione dei suoi famigerati eclairs e li posizionò sul tavolo, dove sapeva che il diretto interessato non avrebbe potuto non notarli.
Era un giorno speciale per Mario,o meglio sperava che lo sarebbe potuto diventare.
Era il giorno dell'ultimo esame di Claudio, il suo compagno di studi e nella vita. Il ragazzo dai capelli castani e dagli occhi verdi come la menta, di cui si era perdutamente innamorato al primo anno di università. Ma era anche il giorno in cui Mario gli avrebbe parlato dei suoi nuovi progetti, dei suoi nuovi sogni, della sua nuova consapevolezza.

"Prendi una bottiglia costosa, anzi prendi una qualsiasi bottiglia!" trillò una voce familiare mentre armeggiava con le chiavi dell'appartamento " Dobbiamo festeggiareee!
La voce squillante del suo ragazzo si fece strada fino alla cucina, dove Mario lo attendeva in piedi, appoggiato al tavolo, con una bottiglia di spumante comprato per l'occasione ed un sorriso fiero ad impreziosirgli il volto.

"Sei ufficialmente fidanzato con un laureando! 
Lo abbracciò con slancio e lo fece volteggiare in aria, con talmente tanta foga che Mario dovette stringere di più la bottiglia nelle mani.

"Ne ero certo!" gli sussurrò il compagno all'orecchio. Lo avrebbe urlato al mondo, ma in quel momento gli importava solo che il suo fidanzato lo percepisse chiaramente : lui non aveva alcun dubbio a riguardo.
Il castano lo poggiò a terra  e poggiando entrambe le mani sul suo volto gli lasciò un dolce bacio sulle labbra.
"Ti amo"

"Lo so" rispose Mario ancora con gli occhi chiusi

"Hai preparato anche queste per me! No va bè , io non ti amo,io ti amo da impazzire!" disse entusiasta come un bambino il giorno di Natale.
Questo era uno dei lati di Claudio che Mario amava più di ogni altra cosa: la sua capacità di restare sorpreso e di gioire per le piccole cose, come potevano essere degli eclairs al cioccolato, preparate con amore dall'uomo che ami.

"È un rituale ormai : tu vai a fare gli esami ed io mentre ti aspetto le preparo per festeggiare insieme"gli confessò con la voce bassa, preludio di un discorso tutto da iniziare.
Perchè era proprio quello il problema : Mario preferiva di gran lunga restare a casa a cucinare, a sperimentare ,piuttosto che destreggiarsi tra esami di diritto ed economia.

"Adesso che ho terminato mi toccherà imparare la ricetta e ricambiare il favore" rispose sorridendo il suo ragazzo dagli occhi color verità, mentre con una mano prendeva un eclair e la portava alla bocca. La mangiò in maniera vorace, lasciandosi andare a mugolii di piacere che fecero sorridere il suo ragazzo, e come era solito fare avvicinò un ultimo pezzo alla bocca del compagno per fargli assaggiare ciò che le sue mani d'oro erano state in grado di creare ancora una volta.

"Ti sei superato"

"Lo dici ogni volta" rispose il moro con la bocca ancora piena di cioccolato.

"Lo dico perchè è vero " asserì convinto il castano, mentre con la mano prendeva un altro dolce dal vassoio sul tavolo "hai un talento naturale.."

In quella frase Mario trovò il coraggio necessario ad iniziare quel discorso che tanto gli stava a cuore, sperando di non deludere l'uomo che amava.
"A proposito di questo.." la voce flebile, lo sguardo basso " Claudio io ci ho pensato e..è questo quello che sono, è questo quello che mi piacere fare ed è questo che voglio essere per il resto della mia vita 

Gli uscì tutto d'un fiato, tanto che quasi credeva di non essere riuscito a scandire bene tutte le parole. Gli uscì di getto, come un getto d'acqua imprigionato per troppo tempo che trova finalmente il modo di uscire fuori.

"Lo so..
Claudio lo guardava con uno sguardo emozionato: gli occhi verdi e lucidi ed il labbro inferiore tra i denti. 

"Come.." provò a dire ,ma il castano intervenne subito, dissipando ogni suo dubbio "Lo so perchè ti conosco , lo so perchè vedo quanto sei felice, lo so perchè ti amo
Il viso gli si riempì di lacrime : si sentiva felice, compreso ,amato.  
Chiuse gli occhi e si abbandonò a quel tocco delicato che il proprio ragazzo gli stava regalando sulle guance, quelle carezze piene di affetto e dedizione. 

"E non sarà un problema? " chiese con la voce di un bimbo ,prima di aggiungere " Tu diventerai un uomo famoso, un politico importante ed io.. beh sarò un cuoco, o forse un pasticcere o..chi lo sa "

Sulle labbra del compagno comparve un sorriso enorme, di quelli che riuscivano ad illuminare un'intera casa in un giorno di pioggia, di quelli che avevano fatto sciogliere il cuore di Mario fin dal primo istante. 
"E perchè dovrebbe essere un problema scusa? Avrò un cuoco, o un pasticcere o..qualsiasi cosa tu vorrai diventare, a mia completa disposizione!" disse con un pizzico di malizia, stringendo ancora le braccia intorno al busto di Mario " Anzi, inizierò a sfruttarti già da adesso : per la mia laurea voglio un vassoio pieno di eclais al cioccolato!

"Scusa non preferiresti una torta come qualsiasi persona normale? " rispose Mario mentre rideva dell'idea bizzarra del suo ragazzo 

"Sono i nostri dolci amore, non li cambierei con nessuna torta al mondo"

Se solo avesse trovato le parole avrebbe voluto fare un lungo discorso ,fatto di promesse, di intenzioni , ma in quel momento si sentiva talmente colmo d'amore che preferì lasciar parlare gli occhi, sperando che quel nero rivelasse tutta la sua gratitudine.
Quel giorno si sentì il ragazzo più felice del mondo, tra le braccia del suo compagno, tanto da credere che da quel giorno tutto sarebbe andato per il verso giusto. Tanto da credere che la forza di quell'amore potesse renderli invincibili.
Ma si sa, la vita è sempre trionfo dell'improbabile e miracolo dell'imprevisto.
E questo Mario e Claudio, lo avrebbero imparato ben presto a loro spese.





*
Questa storia si è scritta da sola, mentre aspettavo l'aereo che mi avrebbe condotta in questa mia nuova casa proprio in un periodo di festa.
 Avevo aperto Wattpad per aggiornare On Fire ,come promesso, e mentre scrivevo mi balenava questa malsana idea nella testa.
Ho chiuso Wattpad ed ho aperto word e..le parole sono venute giù con una semplicità disarmante. 
Spero di non avervi deluse..

Aggiornerò l'altra tra questa sera e domani, tanto le mie giornate in questa nuova città sembrano non finire mai..
Aspetto come sempre i vostri commenti


Un abbraccio



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