Man mano che mi allontano dalla mia città natale sento un peso dissolversi dentro il petto.
Addio alla vecchia vita, alla droga, alle feste, all'alcol, insomma addio a tutta questa merda.
"Lo faccio solo per aiutare mia madre" mi ripetevo, ma invece lo facevo solo per me stessa, io spacciavo solo per me stessa.
Tutti conosciamo il motto "la gang non si infama" oppure "una volta che ci entri ci rimani" o tutte queste stronzate, beh io posso solo dire che è stato il mio sbaglio peggiore.
Io devo tutto a Clara, la mia migliore amica, un giorno ero particolarmente incazzata e sono andata in un luogo dove mi persi, lei è stata così gentile da ricondurmi alla mia auto.
Era così impicciona che mi irritava, ma poi ho capito di adorare il suo essere impicciona e, piano piano, è riuscita a rompere il muro che ho creato intorno a me.
La scuola è andata a farsi fottere già da molto tempo, mi domandavo a che serve la suola se già ho un lavoro? Ho buttato tutto all'aria, e me ne pento, mi mancava poco per diplomarmi, ma sono stata cretina e ho lasciato che la mia "gang" se così si può chiamare, mi influenzasse.
≪Siamo quasi arrivati!≫, mi comunica Clara, abbiamo deciso di finirla con il circolo vizioso che da tempo rischiava di stritolarci.
Siamo su un aereo diritte a Oxford, lasciandoci alle spalle l'orrore di Seattle.
Mi limito a sorriderle, anche perché non so che diavolo dire, non vorrei rovinarle l'entusiasmo di cambiare città e college.
C'è una cosa che mi irrita particolarmente: l'ordine, e lei è troppo ordinata, precisa, si scrive anche a che ora deve pisciare! Però dato che è Clara riesco a tollerarlo.
Sfortunatamente, non abbiano trovato un appartamento per entrambe e ci dovremmo dividere, io in un appartamento con altre due persone e lei in un altro. Fortunatamente, però, sono nello stesso palazzo.
Trascorsi alcuni minuti a pensare al mio futuro e a come fare per migliorarlo, una voce metallica ci annuncia di allacciare le cinture per l'atterraggio.
Dopo circa dieci minuti mi ritrovo mano nella mano con Clara, a girovagare per l'aeroporto in cerca dei nostri bagagli.
≪Attento a dove metti i piedi, stronzo!≫, sbotto quando un ragazzo mi schiaccia il piede sinistro.
≪Sei tu che mi sei venuta addosso, cogliona.≫, si difende arretrando di qualche passo.
Sbuffo per non prenderlo a schiaffi, e lo supero dandogli uno spintone.
≪Sei stata proprio maleducata, Tanya.≫, osserva Clara con un tono di rimprovero, facendomi innervosire.
≪Prediamo i bagnali e andiamocene da qui.≫, sbuffo tirandola.
Dopo aver recuperato i bagagli, chiamo un taxi che ci scorta al palazzo dove si trovano i nostri appartamenti.
≪Beh, eccoci, mi dispiace non poter condividere l'appartamento con te.≫, mormora dispiaciuta la mia migliore amica.
≪Non iniziare, per favore, oppure ci ripenso e mi giro!≫, esclamo a mo di rimprovero, anche se vuole essere una preghiera.
Davanti al portone troviamo l'agente immobiliare che sorride. È un uomo dalla bassa statura, sembra uno gnomo, pelato e vestito con uno smoking blu scuro.
≪Salve.≫, ci saluta in tono cordiale porgendoci la sua mano pelosa, mi fa quasi schifo stringerla, ma sono costretta dalle occhiatacce che mi sta mandando Clara.
≪Queste sono le chiavi per il suo appartamento, si trova al terzo piano, la porta che si trova alla sua destra se prende l'ascensore...≫, dice porgendomi due chiavi, che mi affretto a prendere.
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Room mates ≫ J.B
FanfictionIl vero amore ci fa paura perché ci mette alla prova, ci rende più sensibili e vulnerabili. Capisci di essere veramente innamorato di una persona quando sei disposto a lottare per lei, a costo di farti del male. Questo è quello che succede a Tanya...