la mia vita

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Conducevo una vita turbolenta, piena di violenza, sacrificio e segreti, nella quale affogavo giorno dopo giorno sempre di più da 18 anni.
La sveglia suonando mi riscosse dai pensieri che hanno reso la mia notte insonne, a grandi passi arrivo al bagno dove noto subito il mio riflesso pallido specchiarsi nello specchio grande e illuminato del bagno di camera mia. Scostandomi una ciocca di capelli che ricadeva sul viso solcato da occhiaie violace si intravisero i segni della lite avvenuta giorni prima. Sbuffando mi sistemai prima di partire per scuola.
Passai il tragitto da casa a scuola con la musica che mi rimbombombava sulle orecchie dandomi la sensazione di essere esclusa da quel mondo che lottava contro di me ogni mattina e al quale non permettevo di vincere.
Potrete pensare che esagero, che sono una banale adolescente che pensa di avere il mondo contro ad ogni minima cosa dispiacevole le accada... Ma non è questo che voglio che accada. voglio che la gente si irriti al mio passaggio, Voglio che la gente mi tema, per i miei soldi, la mia Potenza, voglio che il mio nome faccia gelare il sangue nelle vene, che sia conosciuto in tutto il globo per la sua importanza, voglio che tutti si ricordino di quanto ho sofferto, in silenzio e solitudine, prima di arrivare alla gloria, che i miei nemici si stendano ai miei piedi implorandomi perdono. Era Questo che ci rendeva simili, la ricerca del potere e della gloria... Ma andiamo per ordine.

Scuola, struttura di tortura per molti studenti e sede di lavoro per tiranni che fingendosi comprensivi e disponibili appaiono brave persone agli occhi poco esperti della gente. Questo era per me la scuola, Un posto dove ero obbligata a entrare ogni mattina, che riempiva le mie giornate di stress, noia e liti. Ciò nonostante i voti che prendevo erano tra i più alti della classe, non che sia una secchiona ma paragonata agli ominidi la "normalità" aveva occasione di eccellere in ogni ambito.
La mia giornata scolastica doveva ancora iniziare quando notai il primo tassello fuori posto.
Un nuovo studente, alto, capelli scuri, occhi chiari il tipico ragazzo popolare a cui le persone sbavano dietro. Tempo 2 giorni e sarebbe entrato a far parte della combriccola popolare della scuola, di cui cevo parte. Eh già sono un vip, non so se per il mio carattere stronzo o per il mio aspetto fisico, di cui la gente non smette di fare complimenti, ma in brave tempo dopo il mio arrivo ho attirato la attenzione dell'intera scuola. Non che avessi interesse per le persone che frequentavo ma essendo invitata a tutte le feste più ambite non mi mancava mai l'alcol con il quale spesso affogavo i miei pensieri, le mie ansie e disperazioni. 
"Stefan salvatore" aveva annunciato il preside facendo entrare nella classe il ragazzo visto all'entrata della scuola. Si guardò intorno e si avvicinò ad Elena Gilbert, una ragazza banale, conosciuta per aver perso i sui genitori, erano giorni che non si vedeva in giro, al contrario di suo fratello, sempre a chiedere droga, come se non potesse vivere senza... patetici.
Tra loro c'era qualcosa, lo si vedeva ad un chilometro di distanza che si piacevano. Alzai gli occhi al cielo disgustata dallo spettacolo sdolcinato a cui ero costretta ad assistere.
"Driiiiinnnnn" mi alzai gratificata dalla fine di quell'ora. Stanca di stare a scuola uscì fregandomene delle lezioni successive e delle conseguenze che le mie azioni avrebbero portato.
Raggiunta la moto e velocemente esco dal parcheggio della scuola.
L'aria che si infiltra tra i vestiti, i capelli spostati sotto il casco, la sensazione di pericolo mi portano in mente ricordi che dovevano restare nascosti.
La mia vista viene annebbiata dalle lacrime e nella mia mente torna quel pensiero che ho così tanto allontanato.
Mi fermo davanti alla rovina di quella che una volta, per me, era come una seconda casa.
Silenziosamente entro osservando come il fuoco abbia distrutto quadri, mobili e persone...
Davanti alla sua camera mi blocco... tremo all'idea di ricordare di ricominciare a soffrire come dopo la sua morte, ma era la che doveva finire, dove tutto è iniziato e dove la mia vita ha cominciato ad andare a rotoli.
Guardo la scrivania dove gli davo ripetizioni, l'armadio dove mi nascondevo prima di essere scoperta e catturata da uno dei suoi baci... cazzo i suoi baci quanto mi mancano ... giro la testa cercando di trovare una qualsiasi cosa che mi avrebbe tenuta attaccata a questa mia disastrosa vita, e tutto ad un tratto il mio cuore perde un battito... una mia foto addormentata tra le lenzuola dopo una notte di fuoco, involontariamente sorrido ripensando al suo tocco leggero sulla mia pelle, al piacere che mi procurava con ogni suo sospiro, continuo a scorrere con lo sguardo le foto appesa sulla bacheca foto sue durante i suoi amati viaggi, foto dove era con i suoi amici e foto mie, foto rubate in momenti quotidiani quei momenti che vivevamo insieme, quelle foto così involontarie e delicate da essere fantastiche, molte delle quali non ero neamche a conoscenza della loro esistenza. Non riesco a spiegarmi come siano resistite al fuoco. Erano le ultime prove della sua esistenza... ormai era scomparso dalle menti delle persone... Ma si sicuro non dalla mia.
Velocemente le raccolsi tutte e posate nel vecchio barbecue le bruciai
"Niente passato... Niente disperazione... Niente debolezze".

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 15, 2018 ⏰

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