Al mare. Come ogni estate, mi trovavo al mare: più precisamente, a Tor San Lorenzo. Stefano, un cugino di mio padre, nonché mio zio, possedeva una graziosa villetta in un residence situato proprio in quella zona, distante circa dieci minuti dalla spiaggia; così, appena la bella stagione iniziava, ne approfittava per invitare la mia famiglia a trascorrere un weekend da loro, all'insegna di giornate passate sul lettino a prendere il sole fino al tramonto per poi preparare tavolate ricche di qualsivoglia pietanza: salumi, formaggi, bistecche, salsicce, e così via. Nonostante fosse sempre un piacere - per i miei genitori, non per me; sfortunatamente, i miei cugini erano più grandi di me di svariati anni e dunque condividevamo poco e niente - tale evento si verificava solamente una volta all'anno, causa i pochi giorni di ferie di cui mio padre era a disposizione. Solitamente, l'invito si presentava tra la fine di Giugno e i primi giorni di Luglio; nel 2010, però, destino volle che avessimo la possibilità di replicare una giornata esclusivamente dedicata al nostro (aggiungerei meritato) riposo. E fu proprio in quel dì che incontrai la persona che, pur non sapendolo, avrebbe stravolto completamente la mia vita negli anni seguenti: infatti, la mia famiglia non era stata la sola a ricevere l'invito. Capitava spesso, anzi quasi sempre, di essere un gruppo abbastanza numeroso. Oltre a Stefano, mio padre aveva altri due cugini, che si passavano l'uno dieci anni di differenza dall'altro: Alessandro e Massimo. Proprio questi ultimi vennero al mare accompagnati non da due, bensì da tre ragazze; conoscevo già Roberta e Veronica, le loro rispettive compagne, ma ignoravo completamente l'identità della terza. Mio padre, nel frattempo, rimase stupito in un primo momento; successivamente, andò incontro a questa (per me) misteriosa donna, con un'aria di stupefazione mista a sorpresa. Bastarono un paio di minuti per scoprire con chi stessi avendo a che fare: si trattava di Arianna La Montagna. Trentatré anni, capelli dolcemente biondi, occhi teneramente azzurri, non molto alta, scoprì che Arianna rientrava nella cerchia dei parenti della famiglia Tocci. I loro rispettivi padri, Franco ed Ennio, erano infatti cugini carnali: ciò portava i loro figli ad essere cugini di secondo grado. Gli adulti passarono, come sempre, una bella giornata. Io, come sempre, un po' meno. Avendola conosciuta poco prima, non diedi conto della presenza di Arianna. Al contrario, risposi a stento alle sue domande - i soliti quesiti proposti da persone che non ti conoscono minimamente e che, dato il frangente, sono quasi obbligate a chiederti per non risultare scortesi -. Passata la mezzanotte, io e la mia famiglia salutammo tutti quanti e salimmo sull'Espace di mio padre, pronti per porre fine a questa notte, aspettando un nuovo inizio, una nuova alba. Una delle ultime di quell'estate. Uno degli ultimi attimi di dolce quiete, inconsapevoli di ciò che che il futuro avrebbe riservato per noi negli anni a venire.
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Il filo di Arianna
RomanceQuesto racconto autobiografico nasce con l'intento di rendere omaggio ad una grande persona scomparsa a causa di una grave malattia circa 5 anni fa: mia zia Arianna. Le vicende qui narrate sono sempre messe in relazione al modo in cui io stesso le h...