Follia

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Mi avvicinai lentamente al rumore delle onde cercando di immaginare cosa si potesse nascondere dietro la duna che mi ostruiva la vista. Una brezza salmastra mi solleticava il naso e sollevava leggermente i mie capelli , la mia pelle gioiva di questo alito di vento che la accarezzava rinfrescandola.

Dimenticai per un istante la voce che avevo sentito poco fà attratta da quello che c'era di fronte a me ancora celato ai miei occhi, il vestito scivolava dolcemente sul mio corpo come se facesse parte di me mentre mi muovevo, oltre al suono della risacca e dei miei passi non c'era altro intorno a me.

Che succede? Dove sono? Mi è parso di udire una voce e se è solo frutto della mia immaginazione contorta in questo momento? Sono così confusa...

Attirata come da una calamita continuai ad avanzare senza avere alcuna idea di cosa mi aspettasse, nemmeno mi sfiorava l'idea che potessero esserci pericoli di fronte a me. Camminavo come ipnotizzata, sentivo il calore della sabbia sotto di me, l'aria fresca e nient'altro, una curiosità mai provata prima mi graffiava l'anima, non importavano più i miei ricordi scomparsi o tutta la confusione che mi assillava, solo superare quella duna e scoprire cosa mi attendeva dall'altro lato contava.

Cominciai a salire sulla sabbia arrampicandomi non senza qualche difficolta, le mani scivolavano nella sabbia rovente e i pochi ciuffi d'erba che crescevano sulla parete che stavo cercando di valicare non erano un appoggio sicuro. Scivolai più volte prima di rendermi conto che non ci sarei riuscita, quella strada mi era preclusa. Mi inginocchia alla base della duna svuotata da ogni speranza, da ogni emozione, mi tappai le orecchie per non sentire il suono dell'acqua che pareva cantare per me dall'altro lato invitandomi a raggiungerla. non potevo, non riuscivo a passare, era finita.

Scivolai a terra con la schiena appoggiandomi alla sabbia calda, piccoli granelli aderivano al velo di sudore che mi avvolgeva provocandomi un leggero prurito ma non riuscivo più a muovermi nemmeno per toglierla.

Riprenditi, non lasciarti andare....un ultimo sforzo e scoprirai cosa si cela dall'altro lato.

Piccole lacrime scivolarono lente sulle mie guance lasciando scie luminose sulla pelle, non mi accorsi di stare piangendo finchè non vidi le gocce inumidire e scurire la sabbia ai miei piedi. non un movimento mi scuoteva, era un pinato silenzioso, di sfogo che mi aiutava a liberarmi da quella sensazione di oppresione emotiva che provavo, un grosso masso mi schiacciava il cuore e non riuscivo a sollevarlo, non vedevo nemmeno il modo di farlo. Non volevo farlo.

Rimasi lì ferma, il pianto si attenuò, scomparve e io ancora non mi ero mossa, la luce del sole cominciava a cambiare colore e la temperatura dell'aria stava calando e io ero lì immobile senza un grammo di volontà per poter fare alcunchè.

-"Ti facevo più forte sai?"-

La voce sconosciuta echeggiò fra la sabbia sbeffeggiandomi con un tono canzonatorio, la sentii nettamente, non era frutto della mia immaginazione. Era un voce maschile, forte, con un inflessione dialettale che non riconobbi, quello strano accento era quasi musicale. Alzai solo lo sguardo, senza muovermi, cosa voleva questo sconosciuto da me e come mi conosceva? Come poteva ipotizzare cose sul mio conto se nemmeno io sapevo chi ero?

Non lo vidi e non fu una sopresa, la voce sembrava non appartenere ad un corpo fisico ma essere solo un frutto della mia mente oramai alla deriva.

-"Pensi che io non esista vero?"-

La risata che seguì quelle parole era  beffarda, insolente e mi scosse fin nelle ossa. Balzai in piedi decisa ad affrontare chiunque osasse trattarmi così ma non c'era nessuno ovunque guardassi.

Stavo forse impazzendo?






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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2018 ⏰

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