Caro diario,
C'era una volta un ragazzo dalla salute cagionevole, motivo per cui, era confinato in quella che per lui era a "casa": un piccolo orfanatrofio sperduto in mezzo al nulla.
Ogni giorno era obbligato a prendere strane medicine dall'odore acre e aspre di sapore e tutti i venerdì era vistato da quel che doveva essere un medico, ma che in realtà non sapeva neanche da che parte era girato.
Il ragazzo era orfano della nascita, abbandonato dinnanzi al vecchio portone dell'edificio rovinato dal tempo delle intemperie. Egli non aveva mai conosciuto qualcuno da poter chiamare madre o padre; gli unici adulti presenti nella sua vita erano George, direttore dell'orfanotrofio, Zack, il medico un po' pazzerello dell'edificio e le "sorelle nere" così soprannominata da lui le suore che si occupavano del cibo, degli orfani e della pulizia.
Il giovane non aveva un vero amico: gli unici, tra gli orfani, che notavano la sua cadaverica presenza erano Mike e Paul; il primo suo unico "amico" se così si può dire, visto che c'era per lui tre volte no e una sì; il secondo il suo "demone" ovvero colui che si divertiva a farlo soffrire non con ogni mezzo: sia con parole che con gesti.
Quando c'era un tempo giusto per uscire, lui per via del suo stato salutare se mi stava dietro alla finestra chiusa della sua camera a guardare i suoi compagni orfani divertirsi.
Egli era triste e a volte per passare le ore gli piaceva scrivere quel che provava su un piccolo taccuino rilegato che per lui valeva ha più di ogni altra cosa poiché è il suo unico ascoltatore, amico e unica ancora di salvezza nei momenti bui. Il taccuino era il suo unico possedimento; ritrovato nella culla quando era ancora in fasce con scritto sulla prima pagina: regalategli ciò che noi non siamo stati in grado di dargli. Ogni volta che il ragazzo prendeva in mano il taccuino si soffermava contemplare quella piccola dedica cercando di immaginare come sarebbero potuti essere sui genitori e come sarebbe stata la sua vita con loro; a volte si immaginava lui nei panni di un ragazzo in salute con due genitori amorevoli che si occupavano di lui.
Egli sapeva che aveva pochissime possibilità di essere adottato E ormai aveva perso le speranze: lui un ragazzo pallido e magro come uno stecco, ammalato di cancro e malvisto dagli altri orfani non veniva neanche considerato dalle giovani coppie che ogni sabato si recavano al piccolo edificio che faceva da orfanotrofio in quella piccola città. Ormai si era rassegnato dover vivere per sempre in quella vecchia e spoglia stanzetta che gli faceva da camera.
Ogni giorno la sua salute peggiorava e ormai il ragazzo non aveva più voglia di vivere e di combattere contro la malattia: si stava lasciando andare al dolce abbraccio della morte, verso un posto migliore; ormai non sopportava più di dover vivere in quello stato.
Ma un giorno, proprio quando e ha deciso di smettere di prendere le medicine per tentare di curarsi, una ricca famiglia venutasi a sapere le sue condizioni di salute, decise di aiutarlo a curarsi dando medicine e piccoli fondi all'orfanotrofio destinati alla cura di egli.
Oggi quel ragazzo si è ripreso del tutto ed è stato adottato dalla stessa famiglia che l'ha salvato con la quale attualmente abita. Finalmente in quella famiglia e felice e può godersi il resto della sua vita coccolato da due genitori amorevoli e divertendosi con Amber la sua sorellina acquisita.
Ma a quel ragazzo rimarrà per sempre il ricordo di quegli anni bui che lo tormenteranno sotto forma di incubi la notte ma i quali adesso non lo spaventano più di tanto perché qualcuno con cui condividerli ed essere consolato.
Quel ragazzo frequenta anche una scuola dove sia alunni che professori lo trattano dolcemente lo fanno sentire a suo agio.
Egli adesso non è più solo e spera di non esserlo mai più.
Caro diario,
quel ragazzo si chiama Luke e sono io.....
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Spazio meRingrazio chi sceglierà di leggere questa breve storia e ci tenevo ad informare i miei lettori che a breve aggiornerò anche le Spade di Fuoco.
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CARO DIARIO...
Random...Un ragazzo.... ...Un diario... ...una storia da raccontare.... Cosa succederà?