1

47 0 0
                                    

La neve scendeva lenta, i bambini giocavano con quella già attecchita al suolo. Gli animali non si vedono più, sono tutti in letargo.

Gli alberi spogli, i cespugli di rose stranamente hanno i boccioli. Quest'anno papà ha piantato le rose bianche. Da quando è morta la mamma è tutto più difficile, il ghiaccio è entrato nel cuore di papà, non è più dolce come un tempo.

Il vento freddo mi congela le mani, così le stringo in quelle del mio compagno di avventure.

《Cos'hai Vic?》

La sua voce rauca dava uno strano senso di calore che mi faceva venire i brividi.

《Tutto questo freddo... mi spaventa, mi ricorda la morte che ti afferra con la sua gelida presa.》

《Cosa ne sai tu della morte?》

《Lo so, me la immagino donna, con i capelli bianchi come la neve, gli occhi rossi come il sangue e la pelle fredda come il ghiaccio.》

《Capisco...》

《Tu come te la immagini la morte?》

《Calda come il fuoco, con i capelli neri come il carbone e gli occhi bianchi.》

《Bianchi?》

Un sorriso apparve sulle sue labbra screpolate.

《Si, gli occhi bianchi sono inquietanti. 》

Accennai un sorriso, ma tornai immediatamente seria.

《Pensi che quest'anno arriverà l'estatr?》

Ormai la neve ha ricoperto tutto già da 3 anni.

《Non lo so... spero di si.》

Il ghiaccio dipende da quante persone credono ancora nella magia. Io ci credevo. È stupido per una ragazza di 16 anni, ma io ci credevo.

Arrivammo a passo lento nell'unico Bar del paese. Era un luogo caldo e accogliente, la maggior parte della popolazione si riparava li.

Ci sedemmo al nostro solito tavolo, non era diverso dagli altri, ma per noi era speciale, e Carlo, il proprietario del Bar, lo sapeva bene, ci aveva visto crescere e giocare proprio li.

Ci sedemmo e ci mettemmo vicini per riscaldarci.

Nicolas Stich era il ragazzo più dolce che conoscessi, era alto e moro con gli occhi verdi, aveva i muscoli che usava solo per alzare la legna e i secchi dell'acqua, a volte faceva a botte con i ragazzi di 18 anni, un giorno si presentò davanti a casa mia con un occhio completamente nero e il labbro superiore sanguinante. Era un tipo tosto, si faceva rispettare. Non aveva paura del giudizio degli altri, specialmente dei grandi. Vorrei essere come lui.

Conobbi Nick un giorno di primavera, mia madre era morta da solo tre mesi e lui mi teneva compagnia quando litigavo con mio padre. Quel giorno andammo a giocare al lago, salivamo sugli alberi e ci rotolavamo a terra.

In poco tempo mi ero affezionata a lui.

Mi ricordo di avergli tirato un pugno quando litigammo, e dopo averlo fatto scappai nel bosco...indovinate dove andai?... al lago. Mi rintanai dentro un vecchio tronco di un salice piangente. Sentii Nick che era venuto a cercarmi, era in lacrime e correva disperato, non uscii dal mio nascondiglio, ma lui mi trovò. Mi fece usvire e mi spolverò con cura, mi asciugò le lacrime e mi fece il solletico.

Era un caldo giorno d'estate, uno afoso... l'ultimo che vivemmo. Dopo quel giorno l'inverno avvolse tutto, il lago si ghiacciò e il salice piangente morì.

Mi accascai al petto di Nick.

《Nick..》

《Si?》

《Ti va di scappare?》

Lo avevo lasciato senza parole.

《Voglio andarmene.》

Iniziai a piangere e, come un fulmine, lui mi asciugò le lacrime e sorrise.

《E se io non ti potessi accompagnare?》

《Ti costringerei.》

Mi baciò sulla fronte.

《Allora andiamo.》

Sobbalzai alle sue parole.

《Dove?》

《D'ovunque, l'importante è stare insieme.》

Mi tenne stretta al suo petto per tutto il tempo. Mi addormentai tra le sue braccia, al caldo, al sicuro, con la sua voce che mi faceva da ninna nanna e mi trasportava lontano.

Finita la canzone mi baciò sulla fronte e mi sussurrò:

《Solo tu ed io contro il mondo. Sempre...》

《...e per sempre.》

Silver MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora