Kingdom City

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Canzoni per il capitolo:

5 Seconds Of Summer- Voodoo Doll

Shawn Mendes-Youth ft.Khalid


Per tutto il tragitto sono rimasta in silenzio, e ho continuato a pensare e ripensare a ciò che il tassista ha detto su Kingdom City. Non sono più sicura che la Maravek viva qui, però ormai non posso più tornare indietro.

Percorro le strade deserte di questa città, soffermandomi ogni tanto a guardare le case abbandonate che hanno un'atmosfera cupa e misteriosa. Il tassista aveva ragione: non c'è un'anima qui.È una città fantasma, a quanto pare. Soltanto uno stupido vivrebbe in questo posto di merda.

Finalmente la casa tra le montagne appare davanti ai miei occhi. È di legno bianco e per certi versi mi ricorda la mia prima casa. Il legno è anche rovinato, segno che la casa è molto vecchia. Sulla porta c'è un cartello con su scritto Benvenuti. Busso cordialmente, sperando di trovare proprio la persona che stavo cercando.

Mi apre una donna dagli occhi blu e i capelli biondi, che le arrivano fino alla schiena. È alta e magra, e ha un viso dolce e giovanile. Potrebbe avere massimo trent'anni. Indossa un vestito lungo e nero, con la gonna a balze e stivali del medesimo colore. Ha l'aspetto tipico di una strega.

«Mi scusi, lei conosce la signora Katherine Maravek?» chiedo innocentemente.

«Sono io» risponde freddamente.

«Mi perdoni, non pensavo che f-fosse lei». Di sicuro sarò rossa come un peperone. Non sono io se non faccio figure di merda.

«In molti mi credono più vecchia. Vuole entrare?». Questa volta il suo tono è più gentile ed amichevole, quindi non ci penso due volte ad acconsentire alla sua richiesta. L'interno della casa è tetro, e ci sono soltanto alcune candele a fare un po' di luce. Per un attimo mi sembra di essere tornata nel medioevo.

Mi fa sedere attorno al tavolo di legno, anch'esso rovinato dal tempo. È strano vedere come una donna così giovane e graziosa possa vivere in un luogo così... spettrale e antico.

«Dunque, come si chiama questa graziosa ragazza che ho davanti?». Be', graziosa non è proprio il termine più adatto. Ho un aspetto orribile.

«Mi chiamo Hailey» rispondo. Noto una tela non terminata, adagiata al muro: ciò che è rappresentato sembra un volto umano.

«Che bel nome. Dimmi, Hailey, cosa ti ha spinto a venire a cercarmi?» chiede, prendendomi le mani. Sono ghiacciate, come quelle di un cadavere.

È passata al darmi del tu. «Vengo dall'Accademia John Michaelson II. Lì, nella Sala Sfide sono dipinte tutte le Streghe che si sono sacrificate per tutti noi. La firma è la sua.»

Lascia le mie mani di colpo. Sembra turbata, e molto. «Va tutto bene?»

Annuisce. «Immagino ti starai chiedendo come abbia fatto a dipingere streghe morte da secoli. E come mai ho questo aspetto giovane. Be', sono immortale per colpa di una maledizione che mi è stata lanciata quando ho compiuto i miei trent'anni.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17, 2018 ⏰

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