Capitolo 1

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Pov's Angelica

Sono ormai quattro ore che stiamo camminando e i miei piedi iniziano a supplicare pietà, ma d'altronde non posso pararmi di fronte alla professoressa e scongiurarle di tornare in hotel per riposare. La mia migliore amica, Amy, vedendo la mia faccia stanca ha già capito tutto e mi dice «Stai tranquilla, la prof. ha appena detto che mancano ancora 10 minuti a piedi e poi siamo arrivate in albergo. Se fossi stata più attenta l'avresti sentita. Ma cosa sto dicendo?! Mi ero dimenticata di star parlando con te, che hai sempre la testa fra le nuvole. Ma in fondo, tanto in fondo, ti voglio un mondo di bene lo stesso » Sghignazza.

Questa è la classica frase di Amy per ricordarmi della mia sbadataggine ma ormai ci ho fatto l'abitudine. La mia migliore amica mi guarda in attesa di una risposta e così dopo averle fatto un sorrisino come dire "dopo me la paghi" le rispondo «Aw, ma come sei dolce! Come sempre in fin dei conti. Comunque io non ho mica detto di essere stanca. E, ah si, ti voglio bene anch'io» e subito dopo tiro fuori la lingua per prenderla un po' in giro. Lei di tutto risposta mi fa il dito medio e mi dice «Strano, la tua faccia dice tutt'altro anzi sembra quasi che un camion ti abbia investita da come sei ridotta...ma ti sei messa il deodorante questa mattina? No, perché hai due chiazze d'acqua sotto le ascelle e non emani un buon profumo» Ebbene si, nonostante fosse quasi Natale stavo sudando come un cane. Però dopo pranzo, quando ci hanno annunciato del giro turistico, mica mi sarei aspettata di sudare così tanto. Quindi nelle ultime due ore mi continuavo ad annusare le ascelle sperando di non puzzare troppo ma Amy con la sua affermazione ha distrutto quel briciolo di speranza che mi era rimasto. «Ok forse hai ragione, ma minima! In effetti sono un po' stanca, e le mie macchie di sudore ne sono la prova. Si vedono così tanto?»

«Nooo tranquilla, in Giappone non se ne sono ancora accorti!» e scoppia a ridere

«Ah ah molto simpatica!»

«Ma lo sai che ti voglio bene»mi dice.

«Si lo so, lo so ma ultimamente lo dici troppo spesso inizio a pensare che tu mi stia prendendo in giro». E, dopo aver messo su il finto broncio, il disagio prende il sopravvento su di noi e scoppiamo in una fragorosa risata, tanto che abbiamo attirato l'attenzione di una coppietta anziana che girava tranquilla mano nella mano. Senza essermene accorta siamo arrivate in hotel, che, per una semplice gita scolastica è abbastanza carino. Varcata la soglia dell'ingresso principale mi precipito subito in camera, che casualmente condivido con Amy e mi faccio una bella doccia calda per alleviare il dolore ai miei poveri muscoli, non abituati ad un tale sforzo fisico.


Without YouWhere stories live. Discover now