|Flight|:Bokuto Kōtarō

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Gufo gufo della notte scura /
che porti via fame e paura /
veglia di notte su tutte le genti /
vecchi bambini ed anche gli armenti /
con il suo canto che puo' far paura /
tiene lontano la iettatura /
anguane, vivene, cattivi folletti non vi faranno più dispetti /
se la buona sorte vorrete aver /
sempre con voi lo dovrete tener.
- Filastrocca popolare

La notte fredda accarezza la tua pelle nuda, mentre l'erba umida ti avvolge in una stretta leggera.
Il cielo coperto da stelle luminose, non inquinate dalle luci artificiali, è dipinto dalle diverse sfumature di blu.
Intorno a te regna il silenzio interrotto solo dai rumori delle cicale nelle campagne non lontane.
Spalanchi gli occhi quando senti un suono sordo.
Guardi ovunque finché non vedi due iridi dorate che ti guardano curiose.
Sorridi alla vista di quel animale notturno.
Hai sempre amato i gufi, sin da quando eri bambina.
Un ricordo vivido si fa breccia nella tua mente.
Quando eri molto più giovane eri solita andare da tuo nonno, una persona autorevole, forte ma con un debole per gli animali feriti.
Un giorno, mentre camminavi davanti alla casetta dove si trovavano tutte le bestiole "ricoverate" ti eri avvicinata, incuriosita da uno strano rumore.
Entrando, sul grande tavolo di legno, si trovava un piccolo gufetto.
Lentamente avevi allungato le mani verso l'animaletto e con la complicità di una bambina di solo quattro anni, lo avevi preso fra le mani coccolandolo.
L'animaletto non si era mosso finché correndo non lo avevi portato da tuo nonno che sorridendoti lo aveva preso in mano mormorando fra sé e sé "Ecco dov'eri finito birboncello".
Poche settimane dopo lo avevate liberato in una nottata serena.
Mentre lo salutavi con la manina lui volava via verso la libertà, mentre le piume con particolari sfumature blu risplendevano grazie alla debole luce della luna.

Ti sta fissando finché un forte rumore non lo fa scappare.
Tutto diventa sfocato e puoi notare solo un riflesso azzurro, poi il nulla.
Il rumore della sveglia ti fa sobbalzare facendoti sbattere la testa contro il letto di tuo fratello Tetsuro Kuroo.
Maledici interiormente il letto a castello che ormai condividete da una vita, alzandoti svogliata e prendendo i vestiti dalla sedia difronte a te.
Lentamente cammini verso il bagno e svolgi la tua solita routine mattutina per poi rientrare in camera e vedere ancora tuo fratello nel mondo dei sogni.
Lo svegli urlando il suo nome.
Tetsuro si stiracchia sussurrando con voce rauca di far silenzio.
Scuoti la testa e togliendogli la coperta di dosso lo accusi "Testuro non é che anche se è estate tu debba dormire fino a mezzogiorno.
Secondo, ti ricordo che questa mattina viene a trovarti quel tuo amico di cui mi raccontavi ieri.
Bokata o come si chiama".
Il ragazzo annuisce e impacciato scende dal letto e guarndando l'orologio appeso al muro dice"Si chiama Bokuto.
Ma poi tu non dovresti essere a correre a quest'ora?
Ti ricordo che tu stessa hai detto che devi dimagrire per le vacanze in Italia".
Lo guardi male intimandolo a stare zitto, poi ti dirigi verso l'uscita di casa.
Appena metti fuori i piedi dall'uscio senti uno sguardo sul tuo corpo.
Guardi intorno a te ma non vedi nulla, così inizi a correre, ma quando esci dal cancello con la coda dell' occhio vedi un riflesso azzurro e senti urlare "Bokuto".
Inizi il tuo allenamento pensando a quel nome.

Ormai tarda notte, ti stendi sul letto cascando, in un religioso silenzio, in un sonno profondo.
C'è sempre il solito gufo, questa volta si avvicina a te.
Svolazza nella notte posandosi vicino al tuo corpo steso nell'erba.
Ti guarda negli occhi, ma quando allunghi la mano per accarezzarlo tutto diventa di una luce accecante.
Un'altro giorno.

Svegliandoti ti alzi dal letto, ma appena poggi i piedi a terra noti che sdraiato con circa quattro cuscini intorno a lui, si trova un ragazzo.
Ti abbassi alla sua altezza cercando di capire chi sia, ma dopo pochi secondi si sveglia fissandoti.
Ti ritiri rossa in faccia sbattendo la testa contro qualcosa di duro, svegliando così tuo fratello che spaventato si alza, ma subito dopo si accorge di voi due.
Sbaragliando accarezza il vostro gatto nero che avete da anni, che stava dormendo accanto a lui, dicecendo " Buongiorno ad entrambi..vedo che vi siete già conosciuti.
Comunque sorellina siamo arrivati ieri sera tardi.
Ti avevo lasciato un messaggio chiedendoti di lasciare libero il letto per Bokuto..Ma ho visto che non hai ascolatato".
Ancora imbarazzata balbetti qualche scusa correndo verso la porta della camera, ma quando la stai per aprire, una voce a te sconosciuta, probabilmente Bokuto, urla "Non farlo..".
Ma troppo tardi, infatti una secchiellata di acqua ti cade in testa bagnandoti tutta.
Tuo fratello ride, inconsapevole che quello scherzo fosse per lui, mentre Bokuto si alza imbarazzato, chiedendoti scusa.

Haikyū for readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora