Eight

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Sono passati due giorni da quando non la vedo.
Non le parlo.
Non le sorrido.
Non l'abbraccio.
Non l'accarezzo.
Non la bacio.
Non faccio altro che pensarla.
Fisso il vuoto mentre cerco di studiare i brani che mi hanno assegnato per il serale.
Il serale.
Devo impegnarmi.
Devo mettere tutto me stesso.
Devo concentrarmi.
Voglio fare bella figura su di lei.
E voglio far vedere alle gente chi sono davvero attraverso la musica.
Chissà se mi starà pensando.
Chissà se...
No basta, devo studiare, basta pensarla.

Sono passati ormai 5 giorni dallo speciale di sabato.
Ora sto leggendo un libro.
Non ho la minima idea di quello che sto facendo.
Leggo quando sono giù di morale, quando mi manca qualcosa e penso che sia vero.
Mi manca lei.
Ieri ho chiesto se potevo vederla ma hanno rifiutato la mia richiesta...
Come farò d'ora in poi?
Devo cercare di non pensarci.
Leggendo riesco a focalizzarmi sulla vita del protagonista della storia così da assentarmi un po' dalla mia di vita lasciando un'attimo da parte i miei pensieri.

Oggi c'è il serale.
Non vedo l'ora.
Non sto più nella pelle.
Finiamo la corale al fianco di Laura Pausini.
Maria ci dice di metterci tutti sulla riga.
Ed è lì che la vedo.
Una coda alta, due ciocche bionde che le cadono ai lati degli occhi, i suoi occhi incastrati nei miei e la sua bocca che si incurva formando un sorriso.
È bellissima.
Anche con quel pigiama bianco.
Gli sorrido di rimando.
Avrà sentito la mia mancanza?
Sono passato in seconda fase, lo stesso Emma che dalla parte opposta, di fronte a me, non fa altro che guardarmi.
Tu peggio, la stai mangiando con gli occhi!
Alice Merton decide di cantare con Emma.

È stata grande, perfetta come sempre.

Tocca a me cantare e devo mettercela tutta.
Dejavù.
Il mio inedito.

(...)

Durante la pubblicità mi alzo e vado da lei.
La abbraccio da dietro.
Poi lei si gira.
Mi guarda, sgrana gli occhi, mi sorride.
Emma:-Simo!-
Gli sorrido, le prendo il viso e le do un bacio all'estremità delle labbra.
Quanto mi era mancata.
Mi chiamano per un'intervista flash dopo la mia esibizione.
Tolgo l'elastico nero dal polso e lo metto al polso di Emma.
Le do un bacio in fronte e ritorno alla mia postazione.
A quell'elastico sono particolarmente legato, è come una specie di portafortuna. L'ho sempre portato con me. Regalarlo a lei vuol dire che mi fido. Anche se è un semplice elastico, avrà qualcosa di cui potrà ricordarsi di me.

Finisce la seconda fase e ci mettiamo tutti in riga verso la schermata dove appaiono le schede delle nostre rispettive squadre.
Seconda fase vinta da noi, la squadra blu.
Devo salirci su quell'altro palco.
Einar passa in terza fase.
Matteo anche.
Maria:-Biondo, sei in terza fase. -
E daje.
Salgo i gradini del palco e vado a prepararmi per la mia esibizione.
Quattro Mura.
"... mi si ferma il battito
Chiaro che non me ne vado se non ci sei te..."
La guardo nell'oscurità in cui è sommerso il pubblico tranne il palco dove mostro la mia arte, la mia musica.
Matteo vincitore.
Fine terza fase.
Ci disponiamo in riga verso Matteo che dovrà salvare uno di noi.
Giro lo sguardo verso sinistra dove si trova Emma, in bianco.
Gira il volto anche lei verso di me e i nostri sguardi si incrociano.
Gli sorrido, ricambia.
Gli indico il polso, abbassa lo sguardo, alza la manica della felpa mostrando l'elastico che gli ho regalato poco fa.
Rialza lo sguardo su me con ancora il suo bellissimo sorriso impresso sulle labbra.
Come farò un'altra settimana senza di lei?

Come ben vedete alcune parti della storia sono realmente accadute (se siete dei veri shippatori dei Biemma, conoscerete tutti i momenti Biemma).
La storia, in questo modo, appare molto più vera.
Altri invece sono parte della mia immaginazione anche se, chi lo dice che non siano successi? Magari in modi diversi ma... 🤷😉
Shippate, adorate e amore Biemma a tuttiiiii!

I smile, you smile ||BiemmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora