Capitolo 1

995 41 20
                                    


Sto correndo via da qualcosa, anche se non so esattamente da cosa. So soltanto che devo correre. E così corro. Ad un certo punto qualcosa disturba il mio passaggio e non riesco a capire se sono morta oppure no, perché mi sveglio.

Il suono squillante della sveglia accanto a me mi fa tornare lucida.
7:30, è l'ora di alzarsi.

Vado in bagno e mi faccio una doccia, giusto per svegliarmi.
Devo essere perfetta, diciamo che non capita tutti i giorni di poter andare ad una scuola di magia, anzi diciamo che non capita mai. Almeno che tu non scopra di  essere una strega e così boom, la tua vita cambia radicalmente. Capiamoci adoro essere una strega e adoro frequentare una scuola che mi permette di imparare a esserlo.
Nei cinque anni passati Hogwarts è stata la mia casa, un luogo sicuro lontano dalla mia famiglia, e da Petunia... come ogni anno sarà giu ad aspettarmi, pronta per giudicare e offendere.
So che è solo gelosa, e so anche che è mia sorella, ma alcune volte vorrei trasfigurarle la lingua. In cosa? Beh non lo so, ma qualsiasi cosa è sicuramente meglio della sua linguaccia acida.

Torno in camera, mi vesto e controllo per la terza volta che tutti i bagagli siano pronti e che non manchi nulla.

8:40.
Mio papà mi ha detto che partiamo verso le 9:30, quindi ho ancora un po' di tempo libero.
Mi stendo sul letto pensando agli ultimi anni passati ad Hogwarts e a tutte le persone che ho incontrato, e perso.

Alice, la mia migliore amica mi manca da morire, devo ammettere che alcune volte è un po' troppo vivace per i miei gusti, ma noi siamo così. Lei che va come una pazza e io dietro, che cerco di convincerla a non fare troppi guai.
È sempre stato così e lo sarà per sempre, spero.
È già successo una volta che pensassi che un'amicizia sarebbe durata per sempre, perché lui c'era sempre stato e mi aveva promesso che si sarebbe stato sempre. Purtroppo in questi anni ho scoperto anche che le persone non mantengono sempre le promesse da loro fatte, anche se infrangerle vuol dire ferire un'altra persona...
Decido di smettere di pensare a Severus e mi riconcentro sui miei compagni di casata.
Oh i miei compagni!
mi sono mancati tutti, forse, e dico forse, pure Potter, con quel suo sorriso sornione che odio tanto, i capelli tutti in disordine e gli occhiali sempre storti sul naso. Pensando a Potter non può sicuramente non venirmi in mente anche il resto del suo "gruppetto". Si fanno chiamare Malandrini, e in cinque anni hanno combinato più casini che chiunque altro studente abbia mai messo piede ad Hogwarts. Sirius, il braccio destro di James, credo sia matto, o qualcosa del genere, ma è anche vero che ha avuto molto coraggio ad andare contro la sua famiglia. I Black sono Serpeverde da sempre, e Sirius beh... è Sirius.
Poi c'è Remus, che fa il prefetto con me, tra tutti e quattro è sicuramente il mio preferito. Sempre dolce, intelligente ed educato. Remus è una persona che stimo molto.
E alla fine troviamo Peter, in realtà non lo conosco molto bene, diciamo che ha una grande stima per James, e questo,dice tutto, chiunque segua Potter non ha il mio rispetto, tranne Remus, lui è un buon amico.
Guardo la sveglia.
9:20.
Non posso credere di aver perso così tanto tempo a pensare ai Malandrini, stupida te Lily.
Scendo le scale e nel soggiorno mia mamma mi da un bacio sulla fronte, salutandomi. Petunia è seduta sul divano mentre fa finta di leggere un giornale, anche se vedo gli sguardi truci che mi manda di soppiatto.
"Ciao Petunia" come si dice? La speranza è l'ultima a morire, no?.
Lei fa finta di non sentirmi. Messaggio ricevuto.

Esco di casa e monto in macchina con mio papà. Il viaggio per andare a Londra dura circa un'ora, nella quale io e mio papà facciamo il nostro gioco. Lui inserisce nella radio il disco dei Beatles "Let it be", il nostro preferito, ed io devo cantare le canzoni anche quando lui tutto ad un tratto abbassa la musica, in maniera che io canto a cappella, e poi dopo qualche secondo la rialza, mentre io spero di essere a tempo. E per mi fortuna, lo sono sempre.
Sono le 10:40 e siamo appena arrivati a King's Cross.
Mio papà mi aiuta a prendere le valigie mentre io ancora canticchio i brani che ormai mia sono rimasti in testa, e che so mi perseguiteranno fino alla cena di stasera.
Entriamo nella stazione e ci dirigiamo verso i binari.
Sono a metà tra i binari 9 e 10.
Mio papà a questo punto mi consegna le valige.
"Lily, ti voglio tanto bene, ricordalo.Mi mancherai" dice dopo qualche secondo di silenzio. Io lo abbraccio mentre sussurro un "anche tu". Gli lancio un ultimo sguardo poi mi giro e corro
Corro contro il muro sapendo perfettamente che non mi farò male, sapendo anche che questo segnerà l'inizio di un nuovo capitolo, il sesto. Ed anche se sono un po' spaventata, sia dal fatto di rimanere spiaccicata contro il muro, sia dalla paura per il nuovo anno, io corro. E per fortuna non rimango spiaccicata contro il muro.
Dall'altra parte vive il caos. C'è chi piange, chi ride e chi corre. Persone che trascinano bagagli ed altre che invece sono a chiacchera.
Rimango spaesata per qualche secondo e poi decido di salire sul treno che si trova avanti a me. Cammino per gli scompartimenti, finché non la vedo.
Su uno scompartimento alla mia destra vedo Alice. Mollo i bagagli a terra e le corro incontro.
"Lily!" Esclama lei abbracciandomi.
"Mi sei mancata da morire" dico ridendo
"Pure tu tesoro" dice staccandosi dall'abbraccio.
Recupero i miei bagagli, li sistemo,e ci mettiamo a sedere.
"Ti devo dire un sacco di cose" comincia Alice "ti avevo detto che sarei andata in Francia no?" La ascolto mentre si butta nel racconto di quel bel ragazzo francese che alla fine si è scoperto essere uno stronzo.
"Oh ma Lily mi conosci" continua lei
"Non sarei potuta andare via senza la mia vendetta"
E così racconta. Felice, ed io la lascio parlare. Adoro ascoltare Alice mentre racconta le sue avventure. Mi tranquillizza.
Qualcuno apre bruscamente la porta del nostro scompartimento e interrompe la spiegazione di Alice su come aprire una porta di una casa senza la magia.
"Hey Evans" dice sorridendo.
Potter. Un'unica odiosa parola che mi si insedia nella testa.
Gli rispondo col silenzio.
"Non ti devi preoccupare" continua senza pensare minimamente al fatto che il mio silenzio volesse dire che non voglia parlare con lui.
"Quest'anno sarò tutto tuo. Dove vuoi andare? Hogsmeade? O magari una romantica passeggiata nel parco?" Dice ammiccando e sedendosi accanto a me.
Mi giro verso di lui,gli faccio un finto sorriso e poi dico con aria svenevole:
"Oh molto volentieri James".
Mi chiedo come mi possa essere anche minimamente mancato questo individuo.
Vedo il suo sorriso allargarsi.
Poi divento seria in volto e uno sguardo omicida si impossessa dei miei occhi.
"Ma non con te" gli prendo un braccio e lo trascino fuori dallo scompartimento.
Poi gli chiudo le porte in faccia e torno a sedere.
Posso, con mio grande piacere, sentire Black che ride come un pazzo fuori dallo scompartimento mentre Alice mi guarda perplessa, poi alza la mano e io le batto il cinque
"È così che si fa sorella" dice
Potter vuole la guerra? E la guerra avrà.

———-
Ehilà gentee, vorrei davvero sapere cosa pensate della storia. Fatemi sapere tutto in un commento, e se non vi ha fatto molto schifo, votate❣️
With love
fra*

Do you believe?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora