Un bosco senza fine

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Restammo bloccate lì per un po', senza far nulla, stavamo semplicemente ammirando il paesaggio che ci circondava; eravamo entrambe perse in una confusione mentale che ci impediva di decidere razionalmente il da farsi. "Non possiamo rimanere qui in eterno, dobbiamo fare qualcosa"; Clara semplicemente annuì alle mie parole.

Camminammo nel bosco; era fitto. I tronchi degli alberi erano spugnosi, il muschio li ricopriva dappertutto, era come se quella terra non conoscesse la luce del sole. Annaspavamo entrambe, l'aria umida era molto pesante e ci rendeva difficile la respirazione. "Non possiamo continuare a camminare a vuoto" dissi "Dobbiamo trovare un modo di orientarci" Clara mi rispose con un tono non molto fiducioso "E come pensi di orientarti? Non sappiamo neanche dove siamo tanto meno come ci siamo arrivate qui!". Mossi la terra con il piede, sporcandomi le scarpe. "Forse... Di la mi sembra che ci sia una salita, magari dalla collina riusciamo a vedere meglio dove siamo, e forse riusciamo a trovare un fiume!".
La nostra marcia ricominciò lentamente: la salita era faticosa, si scivolava molto dato che non c'era un sentiero preciso. Più salivamo, però, e più ci rendevamo conto che la foresta, lentamente, si apriva sulle nostre teste. Gli alberi immensi diventavano più piccoli e una leggera brezza accarezzava i nostri volti. Cominciai ad accelerare il passo, "Oi Isa!" Mi urlò dietro Clara, "Aspetta non sappiamo cosa ci sia!". Raggiunsi un punto abbastanza alto e finalmente riuscii di nuovo a respirare. "Clara, ce l'abbiamo fatta!" Mi guardò confusa "Cosa intendi, non vedo nulla" io ricambiai i suoi dubbi con un'espressione eccitata "Si, ok, non ci sono costruzioni umane... Ma c'è un fiume! Se seguiamo il corso del fiume troveremo sicuramente degli insediamenti!" Clara mi rispose in tono sarcástico "Sicuramente?" "Beh... Diciamo che se ci sono insediamenti nei paraggi quasi sicuramente sono sul fiume. Dopotutto non sappiamo neanche che posto sia mai questo... Non ho mai visto niente di simile in vita mia". A quel punto optammo tutte due per il fiume, continuare a vagare a vuoto sarebbe stato inutile e forse saremmo entrambe morte in pochi giorni. Questa fonte d'acqua, invece, ci dava qualche speranza di sopravvivere.
"Isa è da ore che camminiamo..."; Il sole era ormai alto, avremmo camminato per almeno quattro o cinque ore di seguito. "Si dai... Fermiamoci un secondo, appena vediamo un punto decente ci riposiamo".

"Uff.. " mi gettai per terra con un piccolo tonfo, eravamo entrambe distrutte. "Clara io... Io non so cosa faremo, dopotutto eravamo in un boschetto di un ristorante... E ora ci siamo ritrovate in una foresta!" "Io ne so meno di te Isa". Non parlammo molto, non ce n'era bisogno, rimanemmo lì, in silenzio, ad ascoltare il suono continuo e rilassante dell'acqua. "Isa... Isa!" Clara mi scosse le spalle. Aprii gli occhi e la guardai "Cosa succede?" lei aveva uno sguardo molto strano quasi perso ma preoccupato, spaventato. Mi girai lentamente per vedere cosa avesse visto: Un kunai era conficcato nell'albero su cui eravamo appoggiate. Era ricoperto di sangue, ormai secco. Balzai leggermente indietro e, senza volerlo, cominciai a fare dei collegamenti fra tutto quello che avevamo visto fino a quel momento. Allontanai lo sguardo un po' verso gli arbusti, una stringa rossa si muoveva accompagnata dal vento. Mi alzai e mi diressi lentamente verso gli alberelli. Allungai lentamente la mano e spostai i rami, mi irrigidii, tutto il mio copro divenne freddo e bianco. Davanti a me si estendeva uno spettacolo orribile: corpi sparsi sull'erba, sulle rocce, appoggiati sugli alberi. erano tutti lacerati, in alcuni si riuscivano a vedere persino le ossa; la carne si stava già decomponendo e il sangue delle vittime era sparso ovunque fra quelle tetre ombre. Clara, dopo un po', mi raggiunse e si bloccò pure lei ad ammirare quell'orrore. Lei, però, si riprese più rapidamente di me e puntò lo sguardo più lontano del mio. "C'è qualcosa che brilla" disse e si diresse in mezzo al massacro per raggiungere quell'oggetto di così tanto interesse. Si chinò e lo raccolse, in un primo momento si mosse verso di me, ma quando raggiunse un punto luminoso si fermò di colpo. "Clara?" la chiamai con voce fioca, non mi rispondeva, rimaneva immobile. Decisi di avvicinarmi lentamente, facendomi strada fra le membra dei deceduti. "Clara cosa hai trovato..?" le chiesi; alla fine mi risposi da sola. La mia amica teneva fra le mani una bandana nera. La poca luce, però, rivelava qualcosa di più impressionante del sangue: una placca di ferro attaccata alla bandana teneva inciso un simbolo che entrambe conoscevamo fin troppo bene. Feci un passo indietro "Come... non è... non è possibile..." notai che stavo lentamente perdendo la voce. Clara strinse la bandana e mi guardò "Isa io credo che... che questi siano ninja..." guardai di nuovo i cadaveri: indossavano dei pantaloni blu lacerati, le giacche verdi e i coprifronte che ora, più che mai, brillavano ai nostri occhi. "Sono ninja... del villaggio di konoha..." una volta riprese, eravamo tornate a sederci sotto lo stesso albero di prima; Clara stava cercando di tirare fuori il kunai dal tronco dell'albero. "Non è colpa tua se è questo che intendi..." la guardai, sapeva leggermi nella mente, "Ormai siamo qui, dopotutto, quale posto conosciamo meglio di questo? A questo punto ci conviene trovare il villaggio" dopo un attimo di estenuante pausa le risposi "sì, hai ragione... ma dobbiamo sempre ricordarci che questo ormai non è più un gioco Clara... qui la gente ci rimane secca ogni giorno, siamo finite in un mondo di guerra continua in cui o sai difenderti o muori" "Sì, lo so".

Dopo un po' continuammo il nostro cammino verso il presunto villaggio. Avevamo deciso di portarci dietro il kunai e il coprifronte. Io, in quel momento, impugnavo l'arma stretta fra le mani. "Non sappiamo usarlo però... forse riesco a farci qualcosa di utile" mi fermai a prendere un ramo, riuscii a recuperarne uno abbastanza dritto. Con pazienza, usando la stringa rossa del manico, riuscii a legarlo al bastone creando una specie di piccola lancia. "Lo so che non serve a questo... ma almeno così siamo più sicure che possa in qualche modo tornarci utile". Mi legai la semi lancia alla schiena e proseguimmo. Il fiume si stava lentamente ingrandendo, aumentando la sua portata tanto che eravamo quasi bloccate sugli argini e dovemmo entrare leggermente nel bosco per non cadere nel fiume. "Mi sento osservata..." dissi a bassa voce "Si". Non era un buon presentimento da avere in un luogo come quello. Eravamo entrambe con i nervi tesi, continuavamo a camminare normalmente come prima ma eravamo pronte a qualsiasi cosa; e se non fossimo state vicino a konoha ma a un'altro villaggio più ostile? Sperare era l'unica cosa che ci rimaneva. Dopo un'ora senza essere state attaccate cominciammo a vedere un sentiero che percorreva gli argini del fiume. Lentamente uscimmo dal bosco e seguimmo il sentiero; era molto più facile camminare ora. Mi avvicinai a Clara "Secondo te... da quanto tempo ci seguono...?" "Direi da un bel po'" con i vestiti che indossavamo attiravamo molto l'attenzione dopotutto, o forse non era solo quello?

Notammo un piccolo edificio in lontananza, sembrava una locanda, decidemmo di entrare per cercare di raccogliere qualche informazione, per capire un po' meglio dove ci trovassimo in quel momento. Aprimmo lentamente la porta e realizzammo una cosa che dai cadaveri decomposti non avremmo mai potuto vedere: erano tutti orientali. Non che non ci fossero viaggiatori più strambi di noi due in giro, ma comunque attiravamo abbastanza l'attenzione.
Cercai di non guardare troppo i clienti che mi circondavano, e mi diressi subito dall'oste. Questo, quando ci vide arrivare, ci salutò in giapponese. Mi bloccai, una sorpresa mista a terrore mi correva per il corpo: avevo capito perfettamente cosa stesse dicendo. Mi girai verso Clara, anche lei era completamente bloccata. "Hey tutto bene?" Chiese l'oste un po' sbigottito "sisi, solo, non siamo proprio nei posto giusto" "hahaha" una risata sonora dell'uomo accompagnava le mie parole "Vi siete perse eh? Scommetto che stavate cercando il villaggio di Konoha" "Ah- Sisi!" Mi avvicinai di più "Ci può dire come arrivare?" L'oste uscì da dietro il banco "Ma certamente! Come rifiutare una richiesta da due belle ragazze come voi? Se posso chiedere da dove venite?" "Dai boschi" si affrettò a rispondere Clara "Capisco..." Disse l'oste sospirando "Non siete molto aperte a scambiare informazioni eh? Va bene". L'uomo entrò dentro una stanza e dopo un po' ne uscì con una carta. "Ecco qui" la appoggiò rumorosamente sul tavolo e ne rivelò il disegno: una mappa intera di quella regione. "Ecco noi siamo qui, e il villaggio è da questa parte, seguite questo sentiero qui, che è il principale, e andate sempre dritto, vedrete che in mezza giornata di cammino ci arrivate senza problemi". Stavamo ferme, seguivamo solo con lo sguardo la sua mano che sfiorava la vecchia carta marroncina e ci limitavamo ad annuire alle sue parole.
Ringraziammo di cuore l'oste e uscimmo dalla locanda. Una volta esserci allontanate abbastanza ci fermammo un secondo per capire il da farsi. "Ormai tra un paio di ore il sole sarà completamente calato, non ha senso proseguire di notte è troppo pericoloso" "Concordo" disse Clara, e guardandomi negli occhi continuò "Dobbiamo trovare un posto sicuro in cui dormire". Cercammo per ben due ore prima di trovare una piccola caverna in cui stare, era pulita e c'erano vecchie tracce di braci, qualcuno ci aveva probabilmente già dormito abbastanza recentemente.
"Domani proseguiremo, dobbiamo raggiungere quel luogo assolutamente..." "Buona notte Isa" mi disse con voce tranquilla "Buona notte". Ci distendemmo per terra, utilizzammo solo le giacche per separarci dall'umida e fredda terra. L'indomani sarebbe stata una giornata molto intensa, e avremmo dovuto affrontare qualcosa di inaspettato, qualcosa che nessun essere umano del nostro mondo avrebbe potuto immaginare.

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