Capitolo Uno

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- Jane Pov's-

Faccio un altro tiro dalla mia canna.

Sono in questo merdoso appartamento da sola, da più di tre anni.

La mia famiglia mi ha abbandonata e io sono qui ad aspettare che qualcuno arrivi, ma ovviamente nessuno si avvicina a me forse perché hanno paura, stanno lontani da chi traffica droga o da chi ha ucciso qualche stronzo che ha tentato di stuprarla.

Sono sola e sono stanca.

Penso sempre alla mia famiglia, sopratutto a mio padre, lui si che mi voleva bene, ma dopo la morte di mamma disse che doveva partire per un affare e che sarebbe tornato presto. Io ancora lo aspetto, anche dopo tre anni.

Uno strano rumore mi fa voltare, proviene dalla sala da pranzo, impugno la mia pistola e senza pensarci due volte, mi dirigo verso la stanza.

La luce è spenta, non ho intenzione di accenderla.

Sento dei passi dietro di me e quando mi volto, una mano copre la mia bocca con un tovagliolo.

Prima di perdere completamente i sensi, i miei occhi si scontrano con dei smeraldi lucenti, nonostante stessimo al buio.

(...)

Non riesco ad aprire gli occhi, ma dopo vari tentativi riesco ad aprirlo e capisco di trovarmi su un letto morbido.

Guardo la stanza, senza dubbio è di un ragazzo, mi volto e sento dei bisbigli.

Vedo due ragazzi, si alzano non appena mi notano e, uno esce dalla stanza, e l'altro si avvicina sedendosi al lato del letto.

"Io ti conosco! Sei il tipo che mi ha rapita. Cosa cazzo vuoi, chi sei? dove mi trovo-"

"Ehi calma! Fra poco saprai tutto, io non centro niente-"

La porta si apre e il ragazzo di prima entra affiancato ad un uomo, non un semplice e comune uomo, è proprio lui.

"Piccolina mia, quanto tempo, ti prego perdonami, sono stato costretto ad allontanarmi da te, l'ho fatto per il tuo bene non odiarmi-"

Mi avvicino a lui e la mia mano accarezza la sua guancia, la sua pelle è sempre morbida, coperta da un accenno di barba. I suoi occhi sono sempre di quel blu acceso, le labbra sottili e rosee, la sua bellezza è sempre quella. Mi è mancato tanto, troppo.

Lo abbraccio e lui continua a scusarsi.

Quando ci stacciamo la mia mano sferra uno schiaffo che rimbomba in tutta la stanza.

"Dove sei stato tutti questi anni?! Hai mai pensato di aver lasciato una figlia sola dopo la morte di sua madre?! "

Mi è mancato si, ma é stata troppo dura non averlo in questo tre anni.

In questi tre anni è cambiato tutto.

•CHANGE•Where stories live. Discover now