Natasha Romanoff stava comodamente seduta sul pavimento accanto allo specchio sella sala di addestramento che Tony Stark aveva fatto aggiungere nella nuova base Avengers. Non vivevano tutti lí, non più, almeno. Tony viveva nei pressi di NY con Pepper, in una villa più grande di tutta la loro nuova base; Clint era tornato dalla sua famiglia e faceva loro visite di cortesia nelle serate che organizzavano; Sam viveva con loro, è vero, ma ultimamente non si vedeva quasi mai per colpa della sua nuova ragazza, una certa Milly, o almeno così ricordava lei; Wanda e Visione parevano in una bolla tutta loro e passavano la maggior parte del loro tempo, quando non si allenavano, insieme. Non si sarebbe di certo stupita se un giorno di questi avessero detto loro di stare insieme. Infondo era felice per i suoi compagni di squadra, almeno loro erano riusciti a trovare il loro posto nel mondo. Lei passava le sue giornate allenando insieme a Steve la nuova squadra di Avengers e torturandolo con allusioni e battute. Le piaceva provocarlo, anche se non ne aveva ancora capito il motivo. Clint le ripeteva spesso che in questi casi era piú sveglio Visione, ma lei non era certa di cogliere il nesso. O meglio, sperava di sbagliare. Steve, Captain America, aveva deciso di stare alla base con lei e di aiutarla ad addestrare le reclute, nonostante lei lo avesse più volte spinto a trovare qualcuno. In realtà era grata che lui trascorresse con lei le giornate nonostante lei lo tormentasse. Comunque, era seduta sul pavimento e si torturava sul comportamento dell'amico (perchè si, ormai erano amici). Era accaduto tutto la sera prima, ad una delle solite riunioni mensili che organizzavano. Stavano parlando tranquillamente e spettegolando leggermente sulla sparizione di Bruce, quando Tony aveva fatto una delle sue solite battutine e le aveva detto che era stata talmente tanto brava a letto che lo aveva fatto scappare. Lei si era lasciata scivolare tutte le parole di dosso mentre il tavolo ammutoliva e Pepper tirava uno scappellotto al fidanzato, ma Steve, Steve che di solito evitava di dare filo a Tony, aveva risposto rosso di rabbia che Natasha non aveva fatto scappare nessuno e che non doveva riprovare a dire assurdità simili sul suo conto o ne avrebbe pagato le conseguenze. Allora Tony aveva fatto un sorrisetto, come se fosse stato soddisfatto della reazione del Capitano e, sorseggiando il vino, aveva allungato la mano verso Clint che gli aveva appoggiato sopra dieci dollari. Allora Steve si era alzato e aveva detto di essere stanco e si era volatilizzato. Non era rimasta stranita dal comportamento di Tony, lui era solito fare scommesse con il resto del gruppo, era rimasta sconceratata dalla reazione di Cap. Mentre pensava al motivo di una tale reazione, dalla soglia entrò proprio il Capitano, scudo e borraccia in mano. Non era sorpreso di vederla, in fondo loro si allenavano sempre verso quell'ora, ma aveva la faccia di un condannato a morte.
Allora lei, con una grazia innata, si era alzata e gli aveva detto, quasi in tono minaccioso:
"Siamo soli, Steve. Tony è andato da Pepper, Sam è uscito con quella cameriera del bar all'angolo, Wanda e Visione sono andati a fare una passeggiata e Clint è dalla sua famiglia. Ora dimmi: Che cavolo ti è preso ieri a cena?"
Il supersoldato tentò di eludere la domanda rispondendole:
" Hai dimenticato di aggiornarmi sulla posizione di Thor, stai iniziando a perdere colpi, Nat?"
Almeno la chiamava ancora Nat. Era una nota positiva.
"Thor è su Asgard, Stevie. Ora, rispondi." Gli disse serafica marcando quel soprannome che lui odiava.
"Sono scattato."
Disse solo.
"Capitan Ovvio è in circolazione, gente! Ti facilito le cose: Perché sei scattato?" Disse indurendo il tono e alzando il sopracciglio sinistro.
"Mi ha dato fastidio il modo in cui ti ha dipinta, va bene? Mi ha infastidito il modo in cui ti ha fatta passare per una stupida che va a letto con chiunque. Era tutto il giorno che faceva battutine su di te che seduci le tue vittime nelle missioni, quasi fosse un rito di passaggio che fai ogni dannata volta. Non ho retto, d'accordo?" Sputó fuori Steve Rogers, mandido di sudore nonostante non avesse ancora iniziato ad allenarsi. Natasha lo guardò stupita. Nessuno, apparte Clint le aveva mai mostrato tanto apertamente di tenerci, a lei. Nonostante ciò, gli tirò uno schiaffo e ammorbidì di poco il tono.
"So proteggermi da sola dalle battute di uno stupido miliardario, Cap. So cosa dice di me la gente e sai cosa? Non mi importa. Tony scherzava, lo fa sempre. Clint non se la prende quando gli dice che potrebbe iniziare a fare Robin Hood e ci guadagnerebbe di più, Visione non se la prende quando gli chiede se può fare su di lui esperimenti strani per sapere quanto strambo sia, Wanda non si arrabbia quando la chiama metaumana nonostante il termine la infadtidisca, Thor non si scompine quando gli dice di farsi le treccine e tu, tu dannazione, sbotti se dice una cosa semivera sul mio conto? Nel ghiaccio hai lasciato anche il cervello, Rogers?"
"Siamo tornati ai cognomi, ora? Cisa vuoi che ti dica? Che sono stupido? Bene, lo sono. Mi da fastidio se ti prendono in giro, mi infastidisce se ti danno della poco di buono, anche se per gioco, odio quando qualcuno fa apprezzamenti sul tuo corpo mentre siamo in missione, detesto quando sei costretta a sedurre qualcuno per ottenere informazioni, non sopporto il fatto che cerchi di rifilarmi qualcuno per non avermi intorno, sbotto se mi tratti con indifferenza e morirei pur di non vederti soffrire. Ora va meglio, Romanoff? Contenta di avermi spogliato dalle mie debolezze?" Terminò Steve buttando a terra il suo scudo e scaraventando la bottiglietta dall'altro lato della stanza. Natasha era stupita. Era una dichiarazione? Pensò. Le venne in mente il consiglio che lei stessa aveva dato a Visione: "Se una persona ti rende felice, se ti tratta con maggiore rispetto di quanto tu tratti te stesso, buttati. Cerca la felicità." Steve era la sua felicitá. La persona da cui tornare a fine giornata,quella da cui andare in caso di incubi. Cosí,senza riflettere,lo prese per la felpa e lo baciò. Lo baciò cercando di trasmettergli tutti ciò che gli faceva provare. Lo baciò con trasporto e amore.
"E così Tony faceva battutine da ieri mattina,eh?"
" Non mi credi?" Le disse Steve mentre riprendeva fiato dopo quel bacio fantastico.
"Ti credo, Stevie, ti credo. E so anche perchè lo faceva. Mi è sfuggita una cosa con Clint e credo proprio che quei due abbiano messo in atto una scommessa. Ora scusami, ma vado a cambiare loro i connotati. Tanto Clint ha giá figli e di Stark, se sono come il padre, meno ce ne sono e meglio è." Aggiunse pacatamente, come se stesse dicendo di dover andare a fare la spesa.
"Ma tra di noi... è cambiato qualcosa?" Le chiese incerto il soldato.
"Non so, Cap. Dipende da quanto sarai convincente al mio ritorno. Perchè, lasciatelo dire, devi fare pratica per baciare bene. E io sarò felice di inseganrti, se lo vorrai. Ci vediamo tra una mezz'oretta cicrca, il tempo di castrare i due coglioni."
"Linguaggio, signorina Romanoff."
La disse ridendo nonostante fosse imbarazzato.
"Temo di aver bisogno di aiuto per controllare il mio sporco linguaggio , Stevie, mi aiuti?"
Disse lei provocante.
"Dio, sei il demonio. Vai a sgridare i due bambini del gruppo, ti aspetto qua."
"Bene. Prendo la tua moto!" Ed era corsa via. Trenta minuti dopo era tornata con le mani insanguinate e, dietro di lei, Tony con il naso rotto e Clint con un occhio nero. Questa è la mia Nat. Pensò Steve. E si mise a ridere per le lamentele di Tony.Spero di non aver reso troppo Ooc i personaggi e ringrazio chiunque abbia letto la storia.
La storia è da collocare dopo AOU, non tenendo conto dei film successivi.
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Avengers: New Love In Progress
Fanfiction"Siamo soli, Steve. Tony è andato da Pepper, Sam è uscito con quella cameriera del bar all'angolo, Wanda e Visione sono andati a fare una passeggiata e Clint è dalla sua famiglia. Ora dimmi: Che cavolo ti è preso ieri a cena?"