L'arrivo del Jedi

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- Senti Ani, il nostro padrone sa della costruzione di C3PO?-  gli chiedo, un po' impaurita. - Sei impazzita? L'avrebbe subito venduto.- mi risponde lui.  -Quando lo verrà a sapere lo venderà comunque, e i nostri genitori si beccheranno delle sgridate e a noi picchieranno e ci faranno lavare le scale! Ti piace questo?- ribatto furiosa. Lo guardo: è un po' spaventato, perciò mi calmo.. e... 1,2,3,4,5... i numeri non funzionano sempre, ma tuttavia aiutano. Lo vedo continuamente aprire bocca per parlare, ma dalla sua gola non esce un soffio. Mi sento responsabile. - Scusami, Anakin.- lo imploro. Anakin sorride. - Non fa niente. Stavo pensando al droide, mica a te!- poi ridacchia e mi fa capire che stava scherzando, ma gli do comunque una pacca sulla spalla e mi metto a ridere. Siamo arrivati al pozzo. Prendiamo il secchio e incominciamo a riempirlo. Tutto normale, quando noto due tizi strani. Non facevano altro che fissare me Anakin. Soprattutto Anakin. Questo mi dava fastidio. Degli sconosciuti strani che fissano il mio amico. Il mio unico amico. Bene bene, grandioso. Contengo la rabbia e la paura e dico ad Ani con un sussurro: - Anakin... quei tizi ci stanno fissando.-  -Saranno clienti.- risponde lui. -Guardali almeno.- dico spostandolo a tre quarti nella loro direzione.- Sento un tremito nella Forza, Jar Jar.- dice uno di loro. Ora basta. - Anakin... andiamocene.. perfavore. -  lo imploro.  Anakin mi ignora e si avvicina a me tenendomi però per il polso, come per dire: -Non avere paura.- il mio sorriso si  cancella quando siamo di fronte a loro. - Salve. Sono Qui-Gonn.- lo saluto un tizio. -Io essere Jar Jar Binks. Maxi piacere.- continua l'altro. Fa che non risponda, fa che non risponda... -Buongiorno- ha detto lui. Mi dà una gomitata per incitarmi a salutare. Giuro, questa me la paga grossa. - Buongiorno. Possiamo aiutarvi?- chiedo allora. - Sì, grazie. Abbiamo bisogno di alcuni pezzi di ricambio per la nostra nave.- dice Qui-Gonn. Anakin, nel frattempo, mi ha lasciato tra le mani il secchio PIENO d'acqua, e lo uso come scusa per andarsene. Perché? Perché sono degli sconosciuti. Chi guarderebbe un bambino schiavo e direbbe: - Sai, quando lo guardo c'è un tremito nella Forza.- Chi l'ha detto poi, che la conoscono, la Forza? Io non lo accetto. Mentre lui parla di meccanica con i due "stranieri", io comincio ad attirare la sua attenzione. - Anakin..- niente.  Ci riprovo. -Anakin, aiutami.- niente ancora. - Anakin, è pesante... ANAKIN.- finalmente catturo la sua attenzione e prende il secchio. - Avresti potuto posarlo a terra- commenta. Io sono fatta così: quando voglio una cosa, la devo ottenere. Come Anakin. Esattamente come Anakin. Siamo molto simili: abbiamo un lato da orsetti, un lato da vipere. Ma per fortuna... più orsetti. Magari invece che vipere..  diciamo volpe. -Sta arrivando una tempesta di sabbia. Venite al negozio, abbiamo tanti pezzi di ricambio. - li invita Anakin. Allora ci incamminiamo tutti verso casa di Anakin... barra negozio. Loro comprano quello che devono.  D'un tratto Qui-Gonn si alza il mantello, che porta abbastanza corto, e questo favorisce me e Anakin nel vedere cosa c'è all'interno, e che sorpresa nel vedere una spada laser! Io e Anakin ci scambiamo un sacco di sorrisi, e andiamo in camera. -Ti rendi conto?  Lui è un Jedi Ani, è venuto a liberarci!- dico io, felice come non mai. -E' fantastico! Siamo liberi!- incominciamo a saltare e poi ci abbracciamo. Che bello... sto per arrossire. Poi l'abbraccio è finito... ero felice comunque! Più tardi, a tavola, gli chiediamo: -Tu sei un Jedi?- lui  risponde di sì, ma che era un segreto. Allora io ho mormorato ad Anakin: -Ani.. è la nostra occasione.-  lui annuisce. E' quello che abbiamo sempre sognato, lui lo sa bene. - Vogliamo diventarlo anche noi. - gli dice, allora.  Qualche ora dopo, lui ci chiama per fare le analisi del sangue. Le fa prima a me. Anakin, ammettiamolo, ha un po' paura. -Ohi.- accenno. -Ahia!- quando è il suo turno. - Ragazzi, dovete andare a dormire. Leila, tu oggi dormi da noi, ho parlato con i tuoi genitori.- dice la mamma di Ani. -Ok- diciamo noi insieme. Però restiamo affacciati di nascosto al bancone ad origliare. - ObiWan, scannerizza queste analisi. -  dice Qui-Gonn. "ObiWan?" penso io. - Di una certa... Leila Anderson?Questa è normale. Se parliamo di Jedi, sarebbe molto pratico, ma diciamo che è tutto standard.- ero felicissima per il mio risultato. Sorridevo. Tanto. Più che per me, sorridevo per Ani, attendendo il suo risultato. - Congratulazioni, Leila.- mi dice lui mormorando. - Ora... Anakin SkyWalker. Supera la traccia... è alto quanto Yoda!- -Nessun Jedi lo ha. Ho sentito qualcosa. E' possibile che sia stato concepito dalla Forza stessa.- Io e Anakin ci guardiamo, uno più stupito dell'altro, ma poi veniamo  beccati dalla mamma, e gli diciamo che... che... ok, lo ammetto, non avevamo scuse. A letto. Abbiamo parlato, ci siamo confrontati, e l'indomani siamo partiti. E' stata una partenza difficile, soprattutto per Anakin. Io, di solito, non penso a quello che lascio indietro, ma a quello che mi aspetta. Anakin... un po' meno. Però, almeno, sono diventata la sua spalla su cui piangere. Decidono di affidarci entrambi a ObiWan Kenobi. Un'eccezione, dice il consiglio dei Jedi. Ma il tempo passa, e dopo la morte di Qui-Gonn la vita di Anakin... si complica.

Io e AniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora