Love is a bitch

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I'm flyin',
I'm flyin' high like a bird

Quel bar non era frequentato da molte persone, aveva solo pochi clienti che tornavano a bere qualcosa di tanto in tanto.

Chuuya, come spesso accadeva, si era ritrovato in quel locale, quasi come se le sue gambe non avessero voluto andare da nessun'altra parte. Si era seduto davanti al bancone e aveva ordinato una bottiglia di pregiato vino rosso.

Il liquido vermiglio gli scorreva lungo la gola; era solo al primo bicchiere e, nonostante non fosse difficile per lui ubriacarsi fino a perdere la ragione, ne sarebbero serviti altri prima che l'istinto prendesse il sopravvento, facendogli dimenticare il suo dolore.

Come aveva potuto andarsene così? Perché non lo aveva avvertito? Sarebbe bastato anche solo un biglietto, e lui avrebbe capito. Ma no, lui lo aveva abbandonato senza dire nulla, sparito da un giorno all'altro. Ma soprattutto, perché continuava a pensarci dopo tre anni da quando lo aveva lasciato? Perché ancora non riusciva a dimenticarsi di quell'idiota e si ritrovava a doversi annebbiare la mente di tanto in tanto come un qualunque schifossissimo alcolizzato per non crollare definitivamente?

Eppure, la sua vita era migliorata, da quando Dazai se ne era andato: niente più inganni, niente trappole, niente dolore. Niente di niente, appunto.

Ma chi voleva prendere in giro? La sua vita faceva schifo. Non aveva più nessuno che lo facesse arrabbiare, che lo prendesse in giro, qualcuno con cui scherzare, che lo capisse. Ecco cosa gli mancava: qualcuno che lo facesse sentire vivo.

Tuttavia, quelle cose non lo avrebbe mai dette ad alta voce, nemmeno sotto tortura.

But my fluttering wings can't keep you from pullin' me down

Il rosso rimase di sasso, quando vide la causa della sua sofferenza aprire la porta con un gesto elegante. Dazai gli si sedette accanto e ordinò del sakè, per poi girarsi e guardarlo negli occhi, con un sorriso sardonico stampato sulle labbra.

E cazzo, era bello. Chuuya non riusciva ad aprire bocca: la rabbia che si era poggiata sui suoi ricordi cominciò ad essere spazzata via come polvere, e finalmente lo rivide; così affascinante, con quei suoi maledetti occhi nocciola e gli scuri capelli castani che incorniciavano quel volto dall'apparenza angelica, che però celava un animo diabolico.

Forse era colpa dell'alcool, oppure aveva sentito la sua mancanza, ed era per questo che gli sembrava semplicemente perfetto.

«Buonasera» gli disse semplicemente.

Ma Chuuya non gli rispose, preferendo stringere spasmodicamente il collo della bottiglia di vino.

«Come te la passi?» continuò ignorando il suo silenzio.

«Dazai, che cazzo vuoi da me?»

Your mama,
Your mama says I'm a fool
And yeah, maybe that's true 'cause I can't stop thinkin' 'bout you

«Ciao Chuuya, anche io sono felice di vederti.» ridacchiò il castano «E non essere così egocentrico: sono solo entrato in un bar qualsiasi, non stavo cercando te»

Love is a bitch ↪Soukoku↩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora