Tre

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Ermal, ancora una volta, cerca di farsi un elenco di priorità.

Fabrizio è agitato, ha ripreso a sudare, come se fosse in preda a un nuovo picco di febbre alta. Non ha tempo di verificare. Sa solo che deve riportarlo alla realtà prima che per errore finisca per colpire il bambino.

Lo prende saldamente per le spalle e lo scuote, chiamandolo a voce alta, quasi urlando il suo nome.

Fabri si riscuote improvvisamente dal sonno, davanti a lui gli occhi allarmati di Ermal e le sue mani forti che lo scuotono.

Lo guarda confuso, non capisce cosa stia succedendo, lui stava sognando o meglio, stava avendo un incubo terribile, Ermal lo lasciava per tornare con Silvia, gli diceva che non l'aveva mai amato, che il tempo trascorso insieme per lui era stato solamente un modo per divertirsi.

Istintivamente, getta le braccia al collo del riccio.

"Erm ...sei qui... amore sei qui con me"

Fabri non ha assolutamente visto Libero.

Ermal non sa assolutamente cosa fare. Il bambino è lì, accanto a loro, e non c'è verso che riusciranno a spiegare, a girare quello che ha appena sentito in un gesto di amicizia. Le priorità.

Fabrizio è in panico, respira a fatica, e se continua così andrà in iperventilazione, cosa che Ermal vuole assolutamente evitare. Non le sa proprio gestire certe situazioni, quindi fa l'unica cosa che gli viene in mente. Si avvicina alle labbra dell'altro e piano lo bacia del più dolce e innamorato dei baci, così dolce da essere una coccola più che un bacio.

"Sono qui amore, sono qui. Non ti lascio. Promesso. Sono qui con te. Respira adesso, coraggio, Respira"

Fabri si abbandona a quella coccola, tra le braccia del suo Ermal, dell'uomo che ama. E' stato solo un brutto sogno, il riccio è lì con lui, va tutto bene.

"Amore ...ho fatto un sogno orribile, scusa..."

Fabri accarezza piano il viso dell'altro.

"Va tutto bene piccolo. Sono qui. E' passato. Non devi avere paura. Sono qui"

Libero li guarda sconvolto.

"Pa... papà"

Fabri si irrigidisce. Letteralmente. Guarda Ermal con uno sguardo che è puro terrore. Non voleva che i suoi figli lo scoprissero in quel modo, soprattutto Libero.

Non ha assolutamente idea di cosa fare, di come comportarsi, di cosa dire. E' pietrificato.

E ha paura.

Libero per la prima volta si è affezionato a qualcuno che arriva dal mondo della musica, una di quelle persone che gli portano via il papà per lunghi viaggi, e adesso teme che il legame tra i due possa spezzarsi, e che entrambi ne soffrano tanto.

Ermal fa l'unica cosa sensata che gli viene in mente, prende una mano di Fabri tra le proprie e la stringe forte.

"Sono qui con te Fabri ... Mi hai chiamato amore mentre dormivi, Libero era qui ... ha sentito tutto ... ha visto tutto"

La presa sulla mano del romano si fa più salda, è come se volesse dirgli " sono qui, non ti lascio solo, affrontiamo questa cosa insieme e usciamone vincitori"

Fabri annuisce, mentre la sua mano ricambia forte quella stretta. Sta tremando, e questa volta non è la febbre.

Sono in due, lo sa bene, ma sa ancora meglio, che qualunque cosa debbano dire, Libero la deve sentire da suo padre, e non dallo zio Ermal.

Febbre, famiglia e nuove scoperteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora