"Bella performance sta sera, amico, hai visto che successo? Te lo dicevo io, ti preoccupi troppo per niente." Jimin lo guardò con un certo dissenso negli occhi, soffermandosi per un istante su quello dell'amico, più gioioso e spensierato del solito. Aveva sbagliato di nuovo, aveva perso il conto delle volte in cui la voce lo aveva abbandonato sullo stage. Jimin sospirò e tornò ad asciugarsi il sudore con l'asciugamano di lino che gli era stato portato, senza rispondere. Tolse entrambi gli auricolari evitando il contatto visivo con Taemin, per poi rendere il panno soffice allo staff, ringraziandolo per il gesto generoso. Jimin finalmente si girò verso l'amico, che ancora lo stava pienamente supportando con il suo sorriso.
"Ho sbagliato ancora una volta Taem, peggio non poteva andare. Tutti i nostri fan ripongono la loro piena fiducia in noi, i loro sogni in noi, ci seguono, e noi l'unica cosa che rendiamo loro sono voce e coreografie. Capiscimi, non è una bella sensazione." Jimin scosse la testa e concluse il discorso tornando sui suoi passi, rassegnandosi a testa china. Aveva promesso che non avrebbe pianto, ma sapeva meglio di chiunque altro che in quelle situazioni era difficile non farlo. "Ripeto, ti preoccupi troppo Jimin, per loro siamo importanti, come loro lo sono per noi, e non sto parlando di soldi. Guardali, guardali bene durante i concerti e le date: al solo pensiero di vedere i Bangtan Boys sono le persone più felici al mondo. Non dovrei nemmeno dirtele certe cose Ji, il ballo e il canto non sono i soli mezzi che abbiamo per ripagarli, solo la nostra presenza sul palco li rende felici..." Jimin lo guardò dall'ombra della frangia ancora umida dal sudore: "Stai pensando a lui?" Taemin non rispose per qualche istante, sotto lo sguardo fermo dell'amico, poi schiuse nuovamente le labbra scuotendo la testa: "No, non ti preoccupare."Secondo Jimin Taem non era mai stato bravo a mentire, non era il tipo di persona a cui conveniva dire bugie e di certo non era abituato a farlo. "Non sei capace di mentire, Taem, manca anche a me e ai vostri fan, c'è chi ancora ne piange la morte. Spero solo che da lassù ti riesca a vedere e sentire, perché sei davvero un ottimo artista. Sei cresciuto da quando ancora ballavate insieme, e ora come solista hai una fama non indifferente. Jonghyun amava gli SHINee, e amava i suoi fan, sono sicuro che se guardi bene lo rivedi anche sotto gli spalti a fare il tifo per tutti voi."
Taemin lo ascoltò senza dire nulla, ricordando ciò che era successo all'amico quel fatidico giorno di dicembre. Alzò nuovamente lo sguardo abbozzando un sorriso forzato: "Non è da me essere triste, chi ti tirerebbe su altrimenti? Sono sicuro che Jungkook ti conosca abbastanza bene per farlo, ma a fine performance l'ho visto abbastanza provato."
Jimin sorrise alle parole dell'amico: "Prima o poi ci lascia le penne su quel palco, non riesce a tenere i miei ritmi e si vede come finisce." Ci scherzò sopra facendo sorridere anche Taemin, ma doveva riconoscere che anche lui aveva avuto numerosi problemi con la tabella di marcia che si era prestabilito. Tre ore di sonno a notte cominciavano a farsi sentire. "Non so tu come faccia Taem, sei nel mercato discografico da più tempo di me e sei sempre così in forma. Guardami, io se faccio altre tappe crollo letteralmente sul palco durante la performance, questo è poco ma sicuro." Jimin osservò un membro dello staff portargli una bottiglia d'acqua, lo ringraziò e ne svitò il tappo.
Taemin rise di gusto: "E' questione di abitudini, Ji. E' vero che sono in giro da più tempo di te, ma abbiamo anche ritmi diversi. Tu ti alleni davvero troppo, ma lo posso comprendere, quando ero al tuo posto anche io attingevo alla perfezione. Poi col tempo ti rendi conto che la pratica non è tutto per il pubblico, quindi cominci a metterci altro oltre che alla tecnica. Mi piace vedere la nostra musica come un ottovolante, non sai mai cosa ti aspetta. Ci sono momenti in cui vai quasi di moda, altri in cui ti dimenticano, e poi in qualche modo torni ad essere famoso. E' complicato, capisci? Prendi Lucifer ad esempio, è stato un enorme successo, forse il culmine della carriera degli SHINee, poi per anni sono state fatte canzoni che sono finite per essere dimenticate. Tuttavia non puoi fartene una colpa, devi continuare a credere in ciò che fai e credere nei tuoi fan. Forse non te ne accorgi, ma molte delle vostre canzoni vengono coperte dall'ombra di altri vostri successi, e per quanto vi possano piacere succede e basta. Prendi Tomorrow, quella canzone è molto bella, ma in quanti realmente la ricordano se in primo piano vengono portate canzoni come DNA o Fire? Eppure la colpa non è di nessuno, sta a noi ricordare tali canzoni ai concerti in modo che vengano ricordate, mettere passione in ciò che cantiamo cosicchè anche quella arrivi a chi ci ascolta."
"Secondo me i tuoi fan vengono ai concerti solo per vedere il tuo sopracciglio destro." Jimin sorrise per un attimo guardando l'elemento di riferimento. "E di certo non li biasimo." Risero entrambi di gusto a quelle parole, sembrava essere tornato quel sentimento di felicità che seguiva ogni loro conversazione seria.
Jimin alzò la bottiglia d'acqua e la rovesciò sul suo viso fino a concludere tutto il liquido al suo interno, quindi la richiuse e la buttò in un cestino poco distante. I capelli bagnati sul suo volto gocciolavano sulla sua pelle perfetta senza chiederne il permesso. Jimin con fare tranquillo passò la mano destra nella frangia e la scostò dal volto come era solito fare, quindi respirò un paio di volte sotto lo sguardo perplesso dell'amico.
"Deve fare davvero caldo su quel palco Ji, tra le maglie che ti togli ad ogni show e le bottiglie che finisci solo per sciacquarti la faccia farai sprecare alla BH un bel po' di soldi."
"Gliene faccio fare molti di più, nessuno si è mai lamentato, che ci provino soltanto. A loro servo e serviamo tutti, siamo importanti per la casa discografica quanto loro lo sono per noi, ma questo già lo sai."
"Tieni." Taemin gli porse la maglia che Jimin aveva gettato via durante la performance. "So che ci sei affezionato, dovresti averne più cura Ji."
Jimin prese la maglia e si tamponò il volto con una certa cura. Taemin sapeva che l'amico teneva scrupolosamente al suo volto, era un esperto nella skin care, e non aveva mai visto pelle più curata della sua. Quando la trattava non diceva una parola, era quasi più concentrato che sul palco, ed era estremamente accurato in ogni suo movimento, quasi come se stesse ancora danzando.
"Un giorno pretendo tu mi insegni ad avere la pelle come la tua." Sorrise Taemin continuando a camminare. Jimin si rimise la maglia e lo seguì, ringraziando di tanto in tanto per i complimenti rispetto alla performance che riceveva dallo staff.
"Ti amano tutti Ji." Disse Taemin dandogli un colpetto sulla spalla. "Sembra ieri che indossavi il cappellino da rapper ovunque tu andassi, e guardati adesso."
"Non è una novità Taem, mi sento amato, e lo apprezzo, ma... non aspiro a questo tipo di amore, capisci? E' come se... mi mancasse qualcosa."
Taemin lo guardò sbalordito per qualche istante, poi si ricompose. "E quella ragazza dello staff? La vostra foto mesi fa ha fatto il giro del mondo, senza considerare lo scalpore suscitato. Da contratto non dovresti avere relazioni, giusto?"
Jimin lo guardò di sfuggita: Non c'è nulla tra noi, è semplicemente un'amica, ma credi che alla stampa importi qualcosa? Quelli ti fanno foto anche se vai in bagno e non ti lavi le mani subito dopo..."
"Perché? Non ti lavi le mani?"
"Era un esempio Taem, ti pare che non me le lavi? La pelle non si mantiene in questo stato da sola, ci vuole dedizione e pazienza." Jimin guardò Taemin per qualche istante, poi tornò a sorridere allo staff. "E comunque è vero, da contratto non ne dovrei avere, ma allo stesso tempo ho bisogno di affetto, mi conosci, e seppur voglia bene ai ragazzi e alla mia famiglia, sento che mi manca qualcosa."
"Uh, il piccolo Ji ha bisogno dell'anima gemella!" Taemin gli scompigliò i capelli in modo giocoso, cominciando a ridere delle parole dell'amico.
"Taem, abbassa quella voce, e comunque no... non ne ho bisogno." Jimin abbassò lo sguardo scostando la frangia per coprirsi il volto. Forse cominciava davvero ad accusare l'assenza di una persona simile nella sua vita, eppure aveva gusti così stretti e dubitava che una persona simile potesse esistere.
"Nemmeno tu sai mentire Ji." Taemin gli fece l'occhiolino, passandogli un braccio dietro la schiena e prendendogli la spalla. Jimin girò il volto dalla parte opposta come se non volesse affrontarlo. "Non te ne sto facendo una colpa, anzi, penso anche io che tu ne abbia bisogno. Sei quel tipo di persona che non può stare da sola, hai bisogno di qualcuno accanto a te, e io non ci sarò per sempre, abbiamo tour differenti."
"Anche fosse, ho un contratto da rispettare e sono felice con i ragazzi, se dovessi scegliere, sceglierei sempre la felicità del gruppo per intero, sono felice con loro." Jimin abbassò la voce, nemmeno lui sapeva con certezza cosa gli servisse o di cosa avesse bisogno, aveva in testa solo il gruppo e la vita che aveva, stabile e soddisfacente. Anche se gli era consentito immaginare, rimaneva un uomo coi piedi per terra.
"In caso ci parlerei io con la BH." Taem tolse la mano lasciando andare Jimin. "Ci tengo alla tua felicità Ji, e se mai dovesse arrivare la ragazza giusta per te, non ci penserei due volte ad aiutare uno dei miei amici più cari. Ci sei sempre stato per me, se non ci fossi anche io per te che amico sarei?"
Jimin non cambiò espressione, ma lo ringraziò ugualmente delle parole e dell'aiuto.
"Ora sbrigati, non è carino far aspettare i fan là dietro."
"Certo." Rispose Jimin sorridendogli. "Non andare da nessuna parte tu, e cerca di non parlare a mezzo mondo di questa questione."
"Questione? Jimin c'è qualcosa che devi dirmi?"
A quelle parole Jimin si girò verso destra, incrociando lo sguardo attento e pretenzioso di Suga. "Suga, per favore sto parlando con Taemin, vai, ti raggiungo subito."
"Tu non me la racconti buona Jimin eheheh, ma scoprirò cosa nascondi." Suga si allontanò salutando entrambi, sparendo dietro alla tenda scura in fondo al corridoio.
Jimin sospirò: "Non cambierà mai quel ragazzo... Taemin ci vediamo dopo, ti va di mangiare qualcosa? Anche una coppa di frutta al momento mi tirerebbe su il morale dopo la conversazione con... lui."
"Vedrò di trovare un posto non troppo lontano quanto prima, tu vai e non fare tardi. A dopo Ji!" "A dopo Taem!" Jimin salutò l'amico e camminò verso la tenda: chissà cosa sarebbe successo e quanti suoi fan avrebbe incontrato, quanti peluche avrebbe ricevuto e quante lacrime avrebbe visto. Il ragazzo sorrise e oltrepassò la tenda con decisione.
STAI LEGGENDO
Forbidden Desires
Fanfic"Anche fosse, ho un contratto da rispettare e sono felice con i ragazzi [...]" Due amici, un contratto, un desiderio proibito.