2.

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《Jennifer...c'è una nuova missione per te. Presentati dall'oracolo tra un' ora!》
La voce stridula e pressappoco adolescenziale di ratto, mi desta dal mio torpore e rompe ogni mia indecisione, appena appoggio l'orecchio al mio telefono.
《Cazzo ratto! Lo sai che giorno è oggi?! Il 25 giugno! È il mio anniversario di fidanzamento!》rispondo digrignando i denti dalla rabbia, che quel bastardo guastafeste di ratto mi ha scatenato.
《Jennifer...il nostro non è un country club da cui puoi uscire ed entrare a tuo piacimento. Fattene una ragione!》
Mi viene quasi da piangere mentre ascolto ratto, che mi richiama ai miei doveri.
Sospiro più volte: se avessi quel magro e rachitico bastardo, sempre attaccato al suo terminale informatico, assieme alle sue merendine e serie televisive adolescenziali, qui vicino, lo prenderei a calci nelle palle.

Trattengo la rabbia e rispondo con più calma e diplomazia possibile.
《Ratto...ormai sono in taxi e sto andando da Antony per la nostra cena al ristorante. Lasciami una mezz'ora in più. Raggiungerò il mio ragazzo e mi inventerò una scusa》
Vi odio tutti, voi dell'agenzia.

《Molto brava Jennifer! Si dai...non te la prendere! Sposterai la cena dell'anniversario ad altra data.
Il capo conosce ogni minimo dettaglio di te, come di chiunque altro a questo mondo, e sapeva sicuramente di questa tua ricorrenza...》 certamente! È per questo che mi ha rovinato l'anniversario! 《Vedrai che dopo ti concederà un lungo periodo di congedo e una cospicua remunerazione per i tuoi servigi》ratto comincia a prendermi per il culo, parlando come un menestrello alla corte del re. Che stronzo!
《Porta il tuo ragazzo in Tailandia! Almeno li è sempre estate...mai stata in Tailandia?》

《No! Mai avuto questo piacere!》grazie a voi, dovrei aggiungere.

Inarco le sopracciglia e decido di chiudere questa conversazione per nulla piacevole: sto bruciando dalla rabbia.

《Ratto, sarò dall'oracolo alle ventidue - zero - zero.》
《 Molto bene Jennifer. Buona fortuna! Bye bye.》

Chiudo il telefono e lo lancio con frenesia dentro la mia borsetta.
Mi massaggio la fronte disperata in cerca di una giustificazione per Antony. Che cazzo gli dirò questa volta?
Non ho più una famiglia, tolti i miei zii adottivi, che non vedo ormai molto spesso, da quando mi sono trasferita a vivere da sola a Surry Hills.
Sta male la zia? Mi sento male io?...Ho la nausea e un ritardo? No! Quello meglio di no!

Sydney si muove frenetica fuori dal finestrino, con le molte luci e negozi della città, mentre il taxi mi conduce verso la mia destinazione finale.
Pago il tassista, che mi saluta forse in inglese, forse in "indonglese" ed entro di corsa nel "Ristorante da Tony": scritto a caratteri cubici in italiano, proprio sopra l'ingresso.

Apro la grande porta di legno con vetrata e vengo subito accolta dal maître.

《In cosa posso servirla signorina?》

Riprendo fiato come se avessi corso la maratona di Sydney, mentre mi sistemo la mia giacca leggera.

《Il mio ragazzo ha prenotato un tavolino a nome Antony Williams: dovrebbe già essere seduto che mi aspetta. Per la verità sono in ritardo mostruoso...》concludo con un sorriso imbarazzato, mentre l'uomo sui quarant'anni alto più o meno come uno degli armadi di casa mia, ricambia con un sorriso comprensivo.
Allunga il braccio in direzione della sala, invitandolo a seguirlo.

《Prego...da questa parte! Non si preoccupi, lei è splendida questa sera e sono convinta che il suo ragazzo la perdonerà!》

Ah! Che gentile! Sono convinta che anche Antony sarebbe così galante se solo fosse un pochino meno imbranato. Ce l'ha dentro, solo che non trova le parole.
Scorgo Antony al tavolino: mio dio si è vestito in completo scuro con cravatta rossa. Come è elegante, sembra vestito per un matrimonio.
Un pensiero mi balena in mente, ed è che forse questa sera mi farà la proposta; lo scaccio, se così fosse sarei davvero una stronza.

Antony alza la testa e mi nota: mi lancia un occhiataccia con i suoi occhi neri penetranti. Si è fatto la barba per bene e si è leccato i capelli neri da una parte. Sembra un vero italo australiano, forse voleva essere a tema con il ristorante di Tony.

Mi avvicino di soppiatto, forse in preda alla vergogna causata da ciò che mi aspetta, ovvero dargli buca. Giunta nei pressi della sedia, il mio ragazzo si alza e con molta galanteria mi scosta la sedia, permettendomi di sedere.
Antony è bellissimo, dall'aspetto molto curato, cosa insolita per lui che è sempre un poco trasandato e selvaggio.
Si capisce benissimo quanto sia importante questa serata per lui, e questa cosa mi fa sentire ancora più una merda.

Il suo sguardo rimane comunque piuttosto torvo ed inquieto, sintomo che i molti minuti d'attesa l'hanno turbato non poco. I molteplici pacchi di grissini consumati sul tavolo confermano la mia ipotesi.

Appena mi siedo mi sento in dovere di scusarmi, Antony è cosi bello e io gli sto per rovinare la serata.

《Antony tesoro...scusa tanto per questo ritardo ma oggi proprio non è giornata. Un casino!》comincio a prepararlo al peggio.

《Micia, sei bellissima questa sera. Ti perdono di tutto. Adesso voglio solo festeggiare il nostro anniversario insieme. Due splendidi anni di amore e passione!》

Il cuore mi si blocca in gola; sto per piangere e forse ho già gli occhi lucidi.
Antony se ne accorge.

《Va tutto bene amore? Sei strana questa sera!》

《Antony...amore...》prendo coraggio, devo dirglielo 《per la verità c'è un problema, non te l'ho voluto dire in taxi. Meglio discutere di queste cose di persona》
Il mio ragazzo è rimasto raggelato; vedo che la sua bella pelle chiara è diventanta viola dall'imbarazzo.
Non dice una parola, è un tizio un po' introverso.
Continuo io.
《Zia Beth è stata morsa da un black spider ed è a casa che sta male...sai quanto può essere doloroso! Devo disdire la serata ed andare a farle compagnia.》

Grazie per questa interpretazione da oscar! Antony sobbalza alla mia bugia e dal viola passa al bianco carta.
《Oh! Jennifer, mio dio! Povera zia Beth! Adesso come sta? L'hanno già dimessa dall'ospedale? Che strano però, morsa da un ragno in questa stagione...che sfortuna!》

Non è proprio una bugia; cinque anni fa zia è stata davvero morsa da un ragno. Quindi non mi sento poi così in colpa.
《Si tutto bene! La zia è già dimessa e sotto antidolorifici! Come sai zio Ben è sempre fuori per il suo lavoro al ministero e quindi non voglio lasciarla sola e dolorante!》

《Oh! Micia...che sfortuna davvero! Come mi dispiace...》
《Senti Antony, scusami davvero per aver fatto saltare il nostro anniversario! Mi dispiace!》
Mi dispiace davvero; faccio il broncio ma questa volta non sto recitando.
Maledico dentro di me l'agenzia, ratto e quello stronzo dell'oracolo.

《Non importa Jennifer! Rimanderemo ad un'altra data! Per dio non siamo più dei ragazzini ad una festa di compleanno! Ogni giorno con te è da festeggiare!》

Che tesoro il mio Antony; in questi momenti mi ricordo perchè lo amo così tanto.
Oltre che per il suo fondo schiena marmoreo ovviamente.

《Aspetta però Jannifer! Facciamo almeno un brindisi...mi faccio portare due bicchieri di spumante!》
《Accetto più che volentieri!》

Il cameriere porta due flûte e brindiamo alla nostra storia insieme.
Antony mi guarda con occhi pregni di lussuria e adesso mi sento in colpa poichè stasera lo manderò in bianco.
Troverò presto il modo di farmi perdonare.

Lancio uno sguardo all'ora; devo andare!
《Amore adesso chiamo un taxi e vado...scusami molto!》
《Vuoi che ti accompagni fino a casa di zia Beth?!》
《No!...No! Non ti disturbare, e poi perchè farti pagare la corsa del ritorno? è da stupidi no?》
Ci manca solo questo; dovrei dargli una botta in testa e metterlo fuori combattimento poi, per liberarmi di lui.
Fortunatamente Antony asserisce convinto e non insiste.
Mi alzo e bacio le sue labbra carnose; Antony cerca di attaccarsi ed insistere, probabilmente questa sera è molto su di giri: lo allontano.
《Un'altra volta Antony...lasciami andare!》
《Quando?!》domanda voglioso.
《Presto lo prometto...ti chiamo io!》
Schizzo fuori dalla porta, ma prima ritiro la mia giacchetta al guardaroba.
Il mio taxi è già arrivato: salgo.

Spazio autrice: Oh! che bello, questo è il mio primo spazio autrice! Che emozione! Vi sta piacendo la mia storia? Spero di si. Siamo solo al secondo capitolo ma l'ho già concepita tutta nella mia testa. Buon proseguimento.

TRAPPED - INTRAPPOLATA NELL'AZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora