Parte 1

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A STEREK CHRISTMAS CAROL

Non faceva mai troppo freddo in California in quel periodo e Stiles invidiava profondamente i New Yorkesi che potevano vivere quello che si definiva un bianco natale. Ma del resto, avrebbe potuto anche andargli peggio, sarebbe potuto nascere Australiano e fare un abete di Natale con la sabbia!
Si guardò attorno, i Californiani non erano nemmeno famosi per le loro decorazioni natalizie, del resto quel sole che ancora ti scaldava e ti faceva girare con nulla di più di una giacca a vento, certo non invogliava nei cittadini uno spirito natalizio!
Sorrise al pensiero che quello sarebbe stato il suo ultimo Natale Californiano, l'anno prossimo college... college significava Quantico... Quantico significava Virginia... Virginia significava latitudini più alte... latitudini più alte significavano: bianco Natale!
Parcheggiò la sua Jeep davanti allo studio medico di Deaton. Di solito le riunioni del Branco si tenevano sempre alla ristrutturata Villa Hale, ma per chissà quale assurdo motivo, quel lupo costipato aveva detto che casa sua era off limits per un po', lamentandosi del disastro che Scott e Liam combinavano ogni volta. Stiles doveva concordare che quei due fossero dei grandi casinisti, ma il fatto che all'improvviso Derek avesse deciso che casa sua non fosse più adatta per le riunioni un po' gli puzzava.
Non si stupì di vedere la Camaro nera di Derek mentre mancava la moto di Scott. Quel ragazzo sarebbe arrivato in ritardo e Stiles ci metteva la mano sul fuoco che Derek si sarebbe arrabbiato tantissimo. Da quando era ritornato in città e aveva accettato di far parte effettivamente del Branco di Scott era cambiato tantissimo, più aperto e meno ringhi, c'erano addirittura dei sorrisi (ovviamente sempre rivolti al suo Alpha mai a lui!) ma ogni tanto ritornava il lupo scorbutico e costipato di un tempo e Stiles ci avrebbe giurato che quel giorno sarebbe stato uno di quei momenti.
Entrò dentro lo studio veterinario, Deaton lo salutò con un sorriso caldo e cortese e gli indicò di dirigersi nella sala sul retro.
Stiles si diresse lì, convinto di trovare tutto il Branco ad eccezione dell'Alpha, probabilmente anche di Liam, ma di sicuro contava di trovarci Lydia, invece, seduto su una sediolina, lo sguardo corrucciato e le braccia incrociate al petto, c'era solo Derek.
«Ehi... siamo solo noi?» Domandò il ragazzo guardandosi attorno. Derek sollevò lo sguardo e inarcò un sopracciglio e Stiles si batté mentalmente il cinque da solo perché ovviamente aveva indovinato: quella era una giornata Sourwolf!
«Come mai Peter non è ancora arrivato?» Chiese il ragazzino cercando di iniziare una conversazione.
«E io che ne so. Mica viviamo assieme!»
«Uhh... non c'è bisogno di dirmelo così gentilmente Derek, potrebbero cariarmisi i denti solo ascoltandoti!» Stiles si sedette su una sedia incrociando le braccia al petto e imbronciandosi. Non capiva perché con tutti Derek era gentile e quasi sorridente, con lui invece era sempre il solito Sourwolf! Magari lo sbatteva al muro meno volte, ma comunque lo trattava con accondiscendenza e, contrariamente a Scott, non lo aveva mai abbracciato! E a Stiles quella cosa non andava giù perchè era da un bel po' che i sogni che faceva su lui e Lydia erano cambiati, o meglio era cambiato il soggetto e al posto della bionda fragola ormai c'erano due braccia muscolose che lo stringevano con forza e al posto di una pelle morbida e soffice, c'era una barba ruvida e puntigliosa che gli arrossava la pelle delicata... si, era ormai da tempo che Stiles aveva capito non solo di essere bisessuale, ma di essersi preso una di quelle cotte che quella di Lydia a confronto era una barzelletta!
Il giovane alzò lo sguardo verso il moro. Derek aveva chiuso gli occhi e aveva appoggiato il capo contro il muro. Poteva sembrare rilassato ad un occhio non attento, ma Stiles poteva chiaramente vedere le sue sopracciglia contratte, le labbra strette in una morsa ferrea che tutto suggerivano, tranne serenità.
«Hai già cominciato a fare le decorazioni di Natale?» Chiese ad un tratto, perché Stiles odiava il silenzio, lo odiava terribilmente... soprattutto in quel periodo dell'anno.
Derek alzò lo sguardo e guardò Stiles. Avrebbe voluto dire che lo odiava terribilmente... ma non era così. Anzi... da tempo ormai Derek aveva capito che il suo lupo aveva scelto Stiles, aveva trovato in lui un'anima affine e al tempo stesso complementare. Ma se c'era una cosa che Derek aveva capito del ragazzino era che, contrariamente a lui, Stiles era completamente etero. Cercava di stargli il più lontano possibile, il suo odore era come una droga per lui, avrebbe voluto abbracciarlo e stringerlo finché entrambi non avessero avuto l'odore dell'altro sul proprio corpo. Ma non poteva... non poteva rendersi ridicolo in quel modo e non poteva permettere che anche Stiles, ragazzo solare e sorridente, venisse travolto nel suo vortice di tristezza e autocommiserazione.
Derek era ben consapevole di cosa provava per il ragazzino, ma certe volte si domandava davvero cosa il suo lupo ci avesse visto, come faceva ad amare quella sua terribile parlantina e perché mai era sempre felice e sorridente? Lui... proprio lui che in quel dato periodo dell'anno avrebbe dovuto essere uno straccio?
Si limitò a guardarlo male, comunicando con le sue irsute sopracciglia piuttosto che con le labbra.
«Sai Derek, ho avuto molte più conversazioni con le tue sopracciglia che con te!» Sbuffò il ragazzino la cui vita si stava mettendo in pericolo; se non fosse che proprio in quel momento arrivò Lydia seguita da Malia.
Derek sbuffò. Lydia e Malia... le due ex di Stiles, le due prove viventi che il suo compagno apprezzasse le curve delicate e morbide di una donna a quelle scolpite e nette di un uomo.
Non sapeva perché Lydia e Stiles si fossero lasciati, pensava che, dopo che il ragazzino aveva faticato tutti quegli anni per conquistare la sua storica fiamma, si sarebbero sposati e avrebbero avuto un numero indecente di bambini... invece nemmeno quattro mesi dopo il loro fidanzamento, i due si lasciarono inspiegabilmente. Il lupo di Derek aveva uggiolato felice, mentre la parte umana e razionale del mannaro aveva scelto di non illudersi perchè non sarebbe passato molto tempo prima che Stiles trovasse una nuova bellissima ragazza.
«Scusate se ho fatto tardi, ma ho dovuto faticare un po' per convincere mia madre a lasciarci la casetta sul lago per questo Natale.» Disse Lydia tutta sorridente mentre si sedeva accanto a Stiles.
«Ha accettato? Ha detto si?» Stiles era ovviamente eccitato, mentre Derek si limitò a sbuffare annoiato.
«Si! Possiamo stare fino al ventisei, poi deve venire la ditta delle pulizie per Capodanno, ma avremo la casa per tre giorni solo per noi!»
«Evvai!» Stiles cominciò a saltellare eccitato e proprio in quel momento arrivarono Scott e Liam, seguiti da Mason e Theo.
«Qualcuno è contento?» Domandò Scott felice di vedere il suo migliore amico felice, in quel periodo voleva che Stiles lo fosse sempre, così da non pensare ai brutti ricordi legati al passato.
«Siii! Lydia è riuscita ad avere casa libera per tre giorni, possiamo passare il nostro ultimo Natale tutti insieme qui!» Stiles era chiaramente contento e, sebbene Derek amasse l'odore della sua felicità, quel giorno gli dava particolarmente fastidio. Lui odiava il Natale, odiava bere l'eggnog e odiava quella stupida tradizione di scambiarsi regali accanto all'albero illuminato. Era una cosa stupida e non l'avrebbe mai più rifatta.
Si alzò di scatto, focalizzando immediatamente tutta l'attenzione su di sé.
«Voi fate quello che volete!» Disse incamminandosi verso la porta.
«Cosa? Tu non vuoi venire?» Ovviamente doveva essere proprio Stiles a parlare, proprio lui a cui Derek faceva fatica a dire di no, era difficile per lui riuscire ad essere la causa della tristezza del giovane.
«Si Stiles! Non ho intenzione di perdere tempo in queste stronzate. Pensavo fosse una riunione importante.»
«Ma questa è una riunione importante.» In un impeto di coraggio, il più piccolo andò a posizionarsi dinanzi al mannaro, spalancando le braccia e impedendogli così la via di fuga. «Questo è il nostro ultimo Natale insieme a Beacon Hill, l'anno prossimo saremo molto probabilmente sparsi per tutta l'America e difficilmente riusciremo a passarlo insieme.»
«Buon per voi! Io me ne vado.» Derek strattonò il giovane cercando di smuoverlo, non applicò molta forza, ovviamente non voleva fargli male. Stiles infatti non si mosse di un solo centimetro.
«Dobbiamo passarlo tutti insieme, Derek.»
«Dobbiamo? Non vedo perché la cosa debba essere un dovere.»
Tutti alternavano lo sguardo tra Stiles e Derek, ormai sapevano che di lì a pochissimo sarebbe scoppiata una guerra che prevedeva un Derek ringhiante e minaccioso e uno Stiles urlante e agitato.
«A Natale si sta tutti insieme!»
«Bene e allora state tutti insieme!» Derek avvicinò minacciosamente il volto a quello di Stiles, i suoi occhi erano di un azzurro ghiaccio e Scott si avvicinò all'amico, sapeva che Derek non avrebbe mai fatto del male ad un membro del branco, Stiles in particolare, ma era anche vero che il giovane umano del gruppo aveva la particolare capacità di far perdere completamente le staffe al mannaro.
«Tutti insieme razza di lupo costipato! Per qualche assurdo motivo fai parte del branco e il branco passa il Natale insieme.»
«Faccio parte di un branco non di un gruppo di adolescenti esagitati!» Stavolta Derek scrollò Stiles con più vigore, tanto che il giovane perse l'equilibrio, e sarebbe caduto a terra se Scott non lo avesse prontamente afferrato al volo.
«Derek... » L'Alpha cominciò a parlare, cercando di salvare la situazione e raffreddare gli animi, ma la voce di Stiles lo interruppe.
«No Scott, lascialo andare! Credevo che anche per lui la parola branco avesse lo stesso significato che ha per tutti noi, evidentemente non è così e lui non ci considererà mai la sua famiglia.»
Quelle parole ferirono il lupo molto più di quanto non lo volle dare a vedere.
Per lui Branco aveva lo stesso identico significato che aveva per Stiles, ma Derek non avrebbe mai dimenticato che lui era stato la causa della morte della sua intera famiglia, non avrebbe mai commesso lo stesso errore due volte.
Uscì di corsa dallo studio veterinario dell'emissario e, dimentico completamente della Camaro, cominciò a correre velocemente nei boschi della riserva.
Non si accorse nemmeno di essersi trasformato in lupo, voleva smettere solo di pensare e soprattutto di ricordare e in quella forma era tutto molto più facile, tutto si riduceva al puro e mero istinto. Sentì una sorta di richiamo, come se qualcosa lo stesse attirando verso un punto preciso, non era un odore, era più una sensazione, una strana sensazione che spingeva le sue zampe a correre sempre più veloci verso un punto preciso della riserva.
Si fermò dopo una lunghissima corsa e notò dove l'istinto lo avesse condotto: il Nemeton.
Sentì una strana forza che lo spinse ad accucciarsi proprio sopra quell'enorme tronco. Derek poteva sentire un'energia pulsante provenire da esso. Ricordò come fosse anche quella colpa sua, lui aveva dato potere al Nemeton con l'uccisione di Paige, lui era la causa del suo stesso male e sicuramente era lui la causa adesso di quel pianto che, inspiegabilmente, sentiva provenire da lontano, come se il vento avesse raccolto quei singhiozzi e glieli avesse portati per punirlo.
Stiles stava piangendo.
Ed ancora una volta era colpa sua.
Il lupo nascose il muso sotto le zampe e pianse.
E così come il sangue di una vergine accese il potere del Nemeton, le lacrime di un cuore tormentato diedero potere ad una grande e potente magia.

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