La maledizione si abbatte

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Alexandra: Ciao mi chiamo Alexandra, ho diciotto anni e vengo da Guadalajara in messico, ma in realtà sono nata a Cancùn. I miei morirono in un incidente stradale, quindi adesso vivo con mia cugina Helena, e con la sua Ragazza, Natasha. con Helena ho un rapporto stupendo, lei si prende cura di me e mi sostiene sempre in tutto. Mentre con Natasha non ho per niente un buon rapporto. Helena ancora non lo sa, ma la sua ragazza con me è cattiva, tende a torturarmi psicologicamente e molto spesso è violenta. Mi ha minacciato dicendo che se avessi riferito qualcosa ad Helena, di quello che mi faceva quando io e lei eravamo da sole in casa, sarebbe finita molto male. Ma io non le credevo, Volevo porre fine a ciò. Così lo stesso giorno presi coraggio e raccontai tutto ad Helena, poiché Natasha era fuori per un colloquio. e cominciai a dire ad Helena: La tua ragazza con me è violenta, e mi tortura psicologicamente non ce la faccio più, perché non le dici qualcosa!?

Helena: Violenta? Natasha? Ma che stai farfugliando Ale, la mia ragazza è innocua, non farebbe mai del male a una mosca, e poi ti vuole bene o sbaglio?

Alexandra: No Helena, è qui che ti sbagli. Io le ho voluto bene veramente, ma i suoi sentimenti a quanto pare sono falsi nei miei confronti. Bene non me ne ha mai voluto Natasha.

Helena: Senti Alex hai delle prove di quello che ti fa la mia ragazza? Un video? Delle foto? Perché ciò che dici non ha senso, e scusami se te lo dico ma stento a credere che la mia fidanzata sia cosi violenta con te.

Alexandra: Io non sto dicendo bugie, e se vuoi te lo dimostro. Ho dei video salvati sul cellulare di lei che mi picchia e che mi chiede perché sono ancora viva.

Helena: Basta così vai in camera tua, sei in punizione per una settimana. E non voglio sentire più parlare così della mia ragazza. "Slap".

Alexandra: "Sigh". Non pensavo che fossi così perfida, proprio tu, che ti sei sempre presa cura di me, mi hai sempre aiutata in tutto, e quando i miei genitori non c'erano tu eri sempre lì a farmi compagnia. Ora per te non conto più nulla, conta solo Natasha. Lei è malvagia, per favore permettimi di dimostrartelo.

Helena: No! Ho detto basta Alexandra, mi hai stufata. È vero che per te ci sono sempre stata ma ora stai delirando. Finiscila subito "Slap" "Slap".

Alexandra: "Auch". Sigh". Me ne vado in camera mia basta. "Sigh". Mi fai schifo. "Click" "Clank". Non riesco a crederci, mia cugina non si fida di me. Preferisce dar conto alla sua ragazza. E si conoscono a malapena da un anno, a me conosce da una vita, ma vabbé a quanto pare per lei Natasha è più importante di me...

Helena: Alexandra. Ti chiedo scusa ti prego, aprimi la porta, ho sbagliato a picchiarti, ho sbagliato anche a non darti ascolto.  Ti scongiuro aprimi la porta, ho visto il tuo telefono, ho visto cosa ti fa, ti supplico Ale "Toc Toc".

Alexandra: "Ronf" "Ronf" "Ronf".

Helena: Tornerò più tardi...

Alexandra: Oh che dormita che mi sono fatta, ma che ore sono? Oddio sono le sette e un quarto, tra un po' si mangia "Click" oh, Ciao Helena! "Clank".

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