𝘉𝘦𝘢𝘶𝘵𝘪𝘧𝘶𝘭 𝘢𝘴 𝘴𝘢𝘥

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Il ragazzo aprì l'armadietto e ci buttò la testa dentro, lasciando uscire dalla sua bocca un verso frustrato.

«Non è nemmeno finito il tuo primo giorno e già sei stanco? Ma a Los Angeles ci andavi davvero a scuola?»
Chiese l'amica appoggiata di schiena sugli armadietti accanto a quello di Jack, guardandolo in malo modo.

«Lasciami in pace Soph.» disse l'altro «Voglio dormire ora.» E tirò fuori la testa, mettendosi nella stessa posizione della rossa, facendosi infine cadere per terra, strisciando la schiena sulla parete dietro di lui.

«No, ora noi andiamo a pranzo.» rispose l'altra con tono autoritario e cercando di far alzare l'amico svogliato da terra. «Wyatt e Jaeden ci aspettano insieme ad altre due persone che devo farti conoscere.»

«E non puoi presentarmele domani?» cercò di convicere il moro l'amica, che invece era finalmente riuscita a farlo alzare.
«No, tu devi consocere gente ed io ho fame, quindi ora andiamo a mangiare.» finì, iniziando a trascinare il nuovo arrivato.
«Possibile che hai sempre fame?» disse con tono scocciato e facendosi portare dall'altra, che non rispose, trascinandolo più velocemente.

Arrivarono davanti alla mensa e aprirono la porta. La ragazza scrutò pian piano tutti i tavoli cercando quello con i suoi amici, mentre l'altro riusciva a malapena a tenere gli occhi aperti.
La rossa vide finalmente una faccia amica e si diresse in modo fulmineo verso di essa.

«Wyatt!» chiamò la lentigginosa.
Il ragazzo preso in causa spostò lo sguardo verso l'amica, distogliendolo dal telefono.
«Ehi Soph, ehi Jack» sorrise il biondo, rimettendosi composto dapprima che era seduto in modo non proprio educato.
I due ragazzi si misero negli unici due posti rimasti senza altri zaini.
«Come mai ci avete messo tanto?» chiese.
«Il bell'addormentato qui accanto non voleva smuoversi dall'armadietto» rispose lei, girando gli occhi ed indicando il riccio con il pollice. Questo si era appena creato un cuscino con le braccia ed era intendo a ricominciare a dormire.
Si beccò le occhiate ormai rassegnate dei suoi amici d'infanzia.

«A te invece? Ti hanno lasciato a guardare la roba?» il biondino annuì, sospirando.
«Ho detto a Jae di prendere qualcosa anche per te, ringraziami.» rispose.
«Dio, almeno tu servi a qualcosa Wyatt!» Sorrise a trentadue denti alzandosi leggermente per scompigliare i capelli all'amico che aveva davanti.
«Ti ricordo che sono io quello che ti paga sempre il cibo,» disse Jack con ancora la testa tra le braccia.
«Allora ascolti qualcosa, stupido» rise Sophia, dando una gomitata al ragazzo che aveva vicino.
«Ovviamente» e così alzò la testa dal suo cuscino provvisorio «E basta picchiarmi» continuò spostando la mano dell'amica dal suo braccio ripetutamente punzecchiato.
«Voi due siete comici» disse Wyatt, che era rimasto a guardare tutta quella tenera scenetta. Intanto i due continuavano a darsi colpetti giusto per stuzzicarsi.

«E piantala!» sbottò lei ridendo e spingendo l'amico, facendolo cadere a terra dalla sedia dove era seduto.
«Ma se hai iniziato tu!» la sgridò il più basso con fare indignato, mantendendo sempre un sorrisetto beffardo. Adorava la sua migliore amica.

˗ˏˋ just in love ; 𝖋𝖆𝖈𝖐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora