mi hai visto morire(d'amore)

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Al vecchio me che aveva creduto che l'amore non potesse generare la sofferenza

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Al vecchio me che aveva creduto che l'amore non potesse generare la sofferenza.

Mi sono sempre chiesto cosa io avessi fatto di male per meritarmi ciò.
Perché io, Kim Taehyung ero destinato a morir di dolore?

Ero solo un'artista, un pittore senza fantasia, un ritrattista che non voleva essere un ritrattista ma voleva soltanto diventare un sassofonista.

Mi avevano messo un pennello tra le mani e contro ogni mia resistenza era stato deciso: Kim Taehyung tu sarai un pittore.

Io non lo volevo, eppure cosa c'era nella mia breve vita effimera che desideravo sul serio?

Non sono sicuro che questa sia una lettera o un semplice flusso di pensieri; forse è un tentativo d'espiare le mie colpe, di sfogare i miei crucci arcigni.
Io, Kim Taehyung, voglio probabilmente addossare delle colpe, trovare delle scusanti per ciò che ho commesso e fingere che sia colpa vostra.

Ci sono molte cose che mi hanno fatto soffrire nell'arco dei miei diciotto anni ed in questo soliloquio - avvenuto nella mia testa mentre fisso le stelle plastificate appiccicate malamente alle pareti della mia stanza - voglio far uscire i miei mostri interni, voglio riaprire le ferite del mio cuore sanguinolento e piangere, soffocare per un'ultima volta le urla contro il cuscino per non far sentire che io stia piangendo, perché per tutti Kim Taehyung era il pittore minimalista felice.

D'improvviso una stella incollata impacciatamente cade al suolo e forse quello era il mio primo sogno morente, la mia speranza conclusiva.
Era davvero la fine?

Vorrei sputar via ogni rivolo di veleno nella mia bocca, voglio gettarvi addosso ogni mia cicatrice, ogni mia scelta sbagliata, ogni parola che feriva.

A te mamma, che dovevi semplicemente amarmi ed invece mi trattavi come se fossi un oggetto rovinato.
Mi guardavi negli occhi e nelle tue iridi verdi leggevo ogni sfumatura della delusione.
Perché eri delusa se avevo deciso di seguire ogni tua singola ambizione?

Avevo lasciato da parte il sassofono, avevo riposto nel cassetto più celato della mia anima la musica, i miei vinili dei Queen ed il vecchio giradischi del nonno ed avevo iniziato a dipingere.

Mi piaceva l'arte, però ho iniziato a detestarla da quando avete iniziato a riporre fin troppe speranze su di me.
Dipingevo per fuggir via dalla realtà, non sporcavo le mie dita di colore che mi corrodeva l'essere fino in fondo per divenire uno strumento d'orgoglio.

Mamma, non si gonfiava di fierezza il mio petto quando mostravo i miei quadri sbiaditi.
Mi si crepava il cuore come un muro dallo stucco ormai deteriorato, la mia testa si svuotava da ogni pensiero e restava il nulla, nubi nere e grigio solfato.

SBIADITO - taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora