Chapter one

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POV’s Helen

Trovammo due biglietti per Sydney all’ultimo minuto, e ci stavamo sistemando nel vagone a noi assegnato.

Ci sedemmo, e Kim mi guardò sconsolata.

Sapeva quanto stessi soffrendo, quanto mi dispiaceva.

Io non sapevo che fare.

Erano appena morti i miei genitori, avrei dovuto piangere, ma non ci riuscivo.

Le lacrime non riuscivano a scorrermi lungo la guancia, rimanevano rinchiuse nel cassetto delle emozioni represse di cinque lunghi anni.

La mente era affollata da ricordi e immagini della mia vita con loro, Jessica e Robert Brane.

Ricordavo ogni singola esperienza passata con loro.

La mia vita lunga diciassette anni era sparita in meno di un secondo.

Così avevo deciso di scappare per farmi una nuova vita, ma sapevo meglio di chiunque altro che non ci sarei riuscita del tutto. Sarebbe ritornato in mente il momento dell’incidente, il momento in cui ho visto mia madre con la testa grondante di sangue poggiata sul cruscotto, il momento in cui mio padre mi ha sorriso prima di finire contro un'altra macchina.

Però vicino a me c’era Kim.

Già, Kim.

Non c’erano parole per descrivere quella ragazza, che mi è sempre stata vicino.

La sua vita è stata molto più dura e complicata della mia, ma lei ha saputo essere forte.

Aveva vissuto per anni in mezzo alla strada, passando i pomeriggi con skate e bombolette.

Ma era comunque riuscita a strapparmi un sorriso nei momenti e nelle occasioni più drammatiche, nonostante lei fosse più triste di me, in quelle occasioni.

Aveva un carattere nascosto, un carattere fragile e delicato, che bisognava accarezzare con cura e dedizione.

Ora lei era la mia famiglia, ed io era la sua.

POV’s Kim

La guardai, per farle capire che le ero vicino.

Lei ricambiò lo sguardo, ma non mi stava realmente guardando.

Stava pensando, ormai riuscivo a capirlo soltanto guardando la forma delle sue pupille.

Eravamo unite, come due sorelle.

Eravamo diverse, proprio come due sorelle.

Io bruna, lei bionda.

Io occhi verdi, lei occhi marroni.

Io lentiggini, lei no.

Io ero una ragazza di strada, lei una educata.

Ma era incredibile come lei mi avesse accettato e capita sempre.

Quando camminavamo per la strada quando qualcuno si complimentava per il nostro aspetto, lei mi prendeva per mano e mi trascinava via.

Capiva il mio disagio, e non la ringrazierò mai abbastanza per questo.

Si girò di scatto, guardando il paesaggio.

Cercava di distrarsi per non pensare ai suoi genitori.

Io non li avevo mai conosciuti, ma da come ne parlava sembravano delle persone meravigliose.

Il treno da Newtown era partito da un oretta, e noi eravamo sedute vicino, senza parlare.

I bagagli erano stati fatti all’ultimo momento, ma ero riuscita a portami il mio fidato skate e le bombolette.

Unica consolazione di vita dopo Helen.

Il treno si fermò.

Eravamo arrivati.

Picchiettai delicatamente la spalla di Helen, e le feci segno di alzarsi ed uscire.

Prendemmo i bagagli, uscimmo dal nostro vagone e posammo le nostre scarpe sul suolo syndeyano.

“Pronta per questa nuova avventura?” le chiesi facendo un accenno di sorriso.

“Ovviamente.”, mi disse lei sorridendomi dolcemente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 02, 2014 ⏰

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I Love That Smile.|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora