Amo la stazione mi da una sensazione di pace e di libertà, per questo quando Lorenzo mi ha chiuso il telefono in faccia perché si sente controllato sono subito arrivata qui.
E' una di quelle notti senza luna ma le stelle sono ben visibili nel blu della notte riuscirei anche a dare un nome a ciascuna di loro se solo sapessi qualcosa di astronomia, per questo li invento e subito le stelle hanno nomi come: Ron,Hermione,Elesa oppure Tarzan.
Mentre sono assorta in tutto questo non mi accorgo che un ragazzo in jeans strappati e camicia si avvicina e mi mette la sua giacca sulle spalle ,lo guardo stranita lui mi sorride soltanto
"Sono Alexander ma puoi chiamarmi Alec"
Rimango spiazzata ma sorrido
"Sono Annie"
"Dove vai di bello?"
Scuoto la testa e delle lacrime silenziose scendono, mi accascio piano al pavimento non facendo caso ai miei pantaloni bianchi scoppio in lacrime e singhiozzi, lui non dice niente, mi lascia sfogare quando ho finito le lacrime mi porge la mano
"Non raccontarmi cosa è successo se non vuoi ma almeno fatti offrire una cioccolata calda"
Non so neanche perché ma lo seguo e nel bar mi lascio andare raccontando tutto
"Non lo sento da due giorni e mi sono preoccupata quindi ho contattato alcuni suoi amici tra cui la sua ex per vedere se stesse bene e indovina come ha reagito?!"
"Se sei qui vuol dire che non l'ha presa bene...ti ha detto almeno perché non rispondeva?"
Mi limito a scuotere la testa in lacrime,lui mi guarda e si avvicina...mi abbraccia,niente di più.
Per la prima volta mi sento al sicuro,protetta fino a quando "Rosso Relativo" non suona nella mia tasca prendo il telefono e il nome di Lorenzo sul display mi riporta alla realtà,mi asciugo le lacrime e rispondo ma la voce che c'è dall'altra parte non è quella del mio ragazzo ma di una donna e sta gemendo.
Il mondo si ferma,il cellulare cade a terra,io crollo e inizio a piangere senza ritegno.
Alec si avvicina e dopo aver recuperato il telefono per prendere le mie difese mi stringe, sento solo
"Non la meriti coglione"
Chiude la chiamata e mi restituisce il telefono.
Riesco a sorridere appena poi mi avvio al bar e ordino qualcosa di più forte come della Vodka ma una mano me la toglie, quando mi giro vedo Alec che mi sorride
" Non serve bere devi urlare e conosco il posto giusto vieni con me"
Non ho niente da perdere quibndi lo seguo,saliamo sulla sua Audi nera e lo guardo
"Sei molto ricco?"
"Bhe si ma non compro ne le persone ne l'inteligenza e quel cretino ne avrebbe davvero bisogno"
Rido appena e noto che non è invadente,non si sta approfittando della situazione e tiene le mani a posto.
Un'altra cosa che ho notato è che ha messo la musica cioè siamo stati 15 minuti in macchina e non siamo stati obbligati a parlarci, siamo arrivati ai piedi di una montagna alzo lo sguardo e capisco tutto
"Vuoi farmi fare il volo dell'angelo?"
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Sorry, I'm Not Perfect
Short StoryAnnie è una ragazza incasinata che sta cercando la sua strada Alec è uno che non crede nell'amore....