The Real First Time

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N.D.A.: Lo dico qui subito all'inizio, se non vi piace l'erotico descritto non leggete la storia, please. :)
Per altro c'è uno spoiler nell'angolo autrice per chi non avesse ancora visto la fine della 5a stagione, in questo caso vi consiglio di non leggere l'angolo autrice. Sorry not Sorry, Rumbelle in the way <3

THE REAL FIRST TIME

Non era stato facile svegliarsi dopo 28 anni e ritrovarsi un mondo così diverso da quello che conosceva, dopo tutto quel tempo rinchiusa, prima nelle segreta della regina cattiva e poi in manicomio, non le sembrava quasi vero che potesse esistere un posto così fantastico e così magico; sì, perché tutto lì era magico anche se non era davvero così, ma lei non lo sapeva. Ritrovare Rumple dopo tutto quel tempo, non aveva mai, mai smesso di pensare a lui, mai smesso di combattere per lui e ora erano insieme, di nuovo, dopo tutto quel tempo; lui era diverso da come lo ricordava, era molto più umano adesso nel suo aspetto, la sua pelle era di un colorito ordinario ed era calda e morbida, profumava di menta e biancospino, i suoi occhi erano color nocciola ed erano così umani, i capelli erano rimasti gli stessi, lunghi alle spalle e di color castano con qualche sporadico filo argenteo, ma era sempre il suo Rumple. Quando lui l'aveva portata a casa, quell'enorme villetta a tre piani che restava un po' isolata al di fuori del centro, si era guardata intorno con occhi sorpresi e sbalorditi, la bocca aperta per lo stupore di ogni oggetto.
- Benvenuta a casa, Belle - e c'era forse un po' di imbarazzo mentre apriva la porta di casa ed a passo claudicante accendeva le luci dell'ingresso.
La dimora era decisamente molto elegante e dentro vi erano oggetti di ogni tipo, i più importanti che si era portato dalla sua vecchia vita, quella dove la sua dimora era un grande Castello Oscuro troppo umido e mastodontico per una persona sola. Belle si guardò intorno, i capelli ancora arruffati e addosso pochi vestiti di fortuna, non poteva certo chiedere troppo, non dopo aver visto il mondo per la prima volta. Si guardava intorno un po' a disagio, non per colpa di Rumple, con lui sembrava sempre tutto fantastico e non poteva davvero sperare in cosa migliore che ritrovarlo, ma era tutto così nuovo per lei, le case non erano in pietra o in legno, le pareti avevano colori omogenei e delle più disparate sfumature.
- Non è un castello, ma in questo mondo è considerata una gran bella dimora - disse l'Oscuro per stemperare un po' la tensione; posò le chiavi sul mobile basso proprio sulla destra e poi si voltò verso Belle per andarle a prendere la giacca.
- Questa la apprendiamo qui - disse con un leggero sorriso mentre con le dita sfiorava appena le sue spalle e prendeva il suo giubbotto prima di appenderlo ad uno dei ganci nell'ingresso.
Era strano come ci fosse una sorta di tensione adesso che erano soli, in casa, ora che lei era di nuovo lì con lui e non gli sembrava nemmeno vero; solo qualche minuto prima erano nella foresta abbracciati a scambiarsi un dolce bacio e ora non sapevano cosa dire. Belle dal canto suo si spostò iniziando a studiare la casa, guardava gli oggetti in essa, alcuni li ricordava, erano oggetti che il Signore Oscuro possedeva nel suo castello, oggetti che aveva pulito e lucidato almeno cinquanta volte durante la sua permanenza con lui; altri erano oggetti che non si capacitava di conoscere.
- Quella cos'è? - chiese indicando una scatola nera, abbastanza sottile, su un mobile scuro nel soggiorno.
Rumple la raggiunse e si lasciò sfuggire un sorriso - E' una televisione, stasera ti faccio vedere come si usa -
Era adorabile la sua curiosità e la sua faccia stranita, le sopracciglia corrugate e l'espressione quasi infastidita mentre girava per la casa e chiedeva a Rumple cosa fosse il telefono, il frigorifero, il tostapane o il microonde. Anche il semplice lavandino era fin troppo da comprendere per lei, così come i bulbi luminosi che si accendevano attraverso i pulsanti incastonati nei muri.
- Vado a prepararti il bagno Belle, seguimi - le aveva detto l'uomo mentre si toglieva la giacca restando con solo la camicia, arrotolò le maniche ai gomiti e la scortò al piano di sopra dove, nella camera padronale, c'era un grande bagno privato, l'unico che lui utilizzava nonostante la presenza di un altro delle stesse dimensioni nel corridoio affianco alla seconda stanza.
La camera di Rumple era grande e luminosa a dispetto di quello che si potrebbe pensare, appoggiato alla parete destra vi era il letto matrimoniale, sulla sinistra c'era la porta che dava sul bagno mentre sulla parete di fronte vi era una finestra bovino che dava sul verde del giardino, non molto grande a dire il vero, ma ricco di piante e fiori. Il bagno aveva una vasca ad immersione sulla sinistra, abbastanza grande da poter ospitare due persone, ecco magari ci sarebbero state un po' strette, un paio di lavandini e sulla destra i sanitari.
L'uomo aprì la porta del bagno e fece entrare Belle, le mostrò l'ambiente e poi posò il bastone per avvicinarsi alla vasca e aprire l'acqua che iniziò a riempirla, Rumple vi versò dentro un po' di bagnoschiuma, quello che usava lui aveva l'aroma di menta e biancospino e in poco tempo la stanza si riempi di quella fragranza e Belle era immobile che guardava stupefatta quello spettacolo, la schiuma crescere e arrivare quasi ai bordi.
- Stai usando la magia? - chiese incredula mentre l'uomo passava la mano nell'acqua per sentirle la temperatura e per muovere la schiuma.
- Oh no dearie, questo è solo un bagno caldo - disse non trattenendo un sorriso divertito.
Si alzò lentamente e si avvicinò piano a lei che mantenne il suo sguardo un po' diffidente, come poteva quella non essere magia? In vita sua mai avrebbe immaginato qualcosa del genere se non grazie alla magia. Abbassò lo sguardo la ragazza è si avvicinò a Rumple per poi posare la fronte sul suo petto e allungare le braccia a stringergli la vita. Un piccolo singhiozzo la scosse e immediatamente Rumplestiltskin aggrottò le sopracciglia e le prese le spalle cercando di allontanarla per guardarla in viso, ma lei non glielo permise, se possibile affondò ancora di più il viso nel suo petto e lo strinse di più a sé. L'uomo non poté fare altro che stringerla a sua volta affondando il viso nei suoi capelli.
- Belle... Che succede? -
Lei non rispose, i soli suoni erano lo scrosciare dell'acqua, i loro respiri e i singhiozzi trattenuti della ragazza. Passarono minuti interminabili prima che lei si allontanò appena passandosi la manica sul viso e sul naso. Rumple ne approfittò per allungarsi a chiudere l'acqua della vasca.
- Scusami è solo... Io... -
- Hey, va bene dearie. Io sono qui e sarò sempre qui, te lo prometto - la prese per le spalle a le alzò il viso portando due dita sotto il suo mento, non c'era bisogno che si giustificasse, aveva riavuto i suoi ricordi, aveva passato anni prigioniera, aveva avuto troppe cose in un solo giorno.
Belle finalmente sorrise e si alzò in punta di piedi per appoggiare lentamente le labbra sulle sue, un tocco fugace e anche un po' imbarazzato, come se fossero entrambi due ragazzini alle prese con la loro prima cotta. Rumplestiltskin sorrise appena riaprendo gli occhi e la guardò, quegli occhi blu cobalto che lo guardavano e lui si sentì così felice che quasi se ne vergognò.
-Ora fai il bagno, questo - prese un tubetto di shampoo - devi metterlo sui capelli, questo invece è un accappatoio pulito - le indico l'asciugamano di spugna bianca - se hai bisogno di qualcosa chiamami, sarò di sotto a preparare la cena - detto questo fece per voltarsi e uscire e vide Belle che già si stava svestendo. Strabuzzò appena gli occhi sentendo una strana sensazione di brivido sulla schiena e come se la sua zoppia non fosse più un problema uscì velocemente dal bagno.
Mentre Belle si lasciava finalmente cullare dall'acqua calda e da schiuma profumata, Rumple le stava sistemando degli indumenti sul letto, una sua maglietta grigia, forse un po' poco elegante, ma faceva parte di quegli indumenti che utilizzava per dormire, era abbastanza lunga da poterla coprire quasi fino a metà coscia e pensava sarebbe stato abbastanza anche così, ma poi si figurò l'immagine della ragazza che gironzolava per casa con le sue bellissime gambe nude e solo un paio di semplici mutande bianche al si sotto di quella semplice maglietta e iniziò semplicemente a sentire caldo, molto caldo. Si avvicinò all'armadio che restava appoggiato alla parete della porta della camera e frugò insistentemente alla ricerca di qualcosa, l'unico indumento che trovò furono un paio di pantaloni della tuta di un giallo canarino, davvero un pugno in un occhio, per altro a Belle sarebbero stati decisamente troppo grandi... Come diavolo c'erano finiti quei pantaloni nel suo armadio? Vero che si trovavano nel cassetto dei pigiami, meglio rinominato "indumenti da casa che nessuno vedrà mai" perché non penserete davvero che il Signore Oscuro stia in giro per casa in giacca e cravatta, anche lui passa le serate in casa a volte e quando lo fa si mette comodo.
Decise che comunque sarebbero stati un perfetto tappabuchi per quel piccolo inconveniente che si sarebbe trasformato in una sfida continua per lui che avrebbe passato tutta serata a guardare le gambe della ragazza e pensare a cose poco caste. Quando finì di sistemare gli abiti sul letto bussò alla porta del bagno.
- Entra pure - sentì dire da dentro.
Rumple si sporse con la testa e posò subito lo sguardo sulla ragazza, dalla schiuma uscivano solo le spalle e la testa, appoggiata al bordo. Direbbe una bugia se ammettesse di non aver registrato nella sua mente il colore chiaro della sua pelle, le clavicola appena sporgenti e l'indecenza completa del suo collo sul quale avrebbe lasciato un lunga scia di baci umidi e bollenti. Forse per questo rimase qualche secondo con la bocca dischiusa ad osservarla mentre la ragazza sorrise imbarazzata, si morse il labbro arrossendo e abbassò lo sguardo lasciandosi sfuggire una piccola risata.
- Ehm...volevo solo dirti che ti ho messo qualche vestito sul letto. Purtroppo non ho molto ma domani andremo a fare spese - sorrise appena e senza aspettare risposta chiuse la porta ritirandosi. Ora poteva tornare a fare quello che doveva fare, avrebbe continuato a pensare alle poche immagini che aveva appena visto, ma avrebbe preparato la cena con calma e una trepidante attesa.

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