La luna si specchiava vanitosa sull'acqua ondulata del lago. Era tonda e bianca, tanto bella da sembrare quasi disegnata. I suoi raggi facevano risaltare i canneti intorno, che apparivano sottili pennellate bianche su una tela nera.
Mirai era seduta sulla punta del molo, che oscillava lentamente, trasmettendo un senso di pacifica calma. Era andata al lago con degli amici, ma preferiva la solitudine. Tutti gli sguardi indiscreti e i giudizi che nascevano spontanei nelle menti della gente la infastidivano. Non voleva essere guardata o giudicata, per questo preferiva starsene da sola con il sussurrare delle onde increspate, e con il bisbiglio del vento.
Si guardava intorno cercando di ignorare il vociare dei suoi amici dall'altra parte del lago.
Poi sentì un altro rumore a battiti regolari che veniva da terra. Si voltò e vide all'inizio del molo una sagoma familiare. T-shirt, camicetta aperta, jeans, e un'andatura scomposta, dal passo strisciato... Sì: era sicuramente Jason.
Lui era un ragazzo di quelli super intelligenti, che stanno sempre al computer o sui libri. Non perchè non volesse divertirsi, ma perchè anche lui, come Mirai, probabilmente non amava la folla, e anche lui, quella sera, aveva pensato di starsene in disparte.
"Scusami, non volevo disturbarti" Jason ruppe il silenzio. "No no, figurati! Stavo giusto per andarmene" rispose la ragazza, alzandosi in modo aggraziato. "se vuoi possiamo rimanere da soli insieme" propose lui.
Mirai sorrise felice, e tornò a sedersi "mettiti pure qua vicino a me - disse - solo se vuoi, ovviamente...". Non ci fu risposta, ma lui, dopo poco, si sedette dove indicato.
"Il lago è bellissimo a quest'ora, non credi, Mirai?"
"Hai ragione... È davvero bellissimo"
In realtà il "bellissimo" pronunciato da lei non era riferito solo al lago, ma a ciò che stava avvenendo:
lei e il ragazzo che aveva segretamente rinchiuso nel suo cuore; da soli; in un luogo dove nessuno li poteva vedere.
Le luci dell'altra sponda che si riflettevano in una lunghe strisce di luce galleggiante, parevano più romantiche che mai, e il vento sembrava cantare una melodia dolce e coinvolgente.
Come distolse lo sguardo dall'orizzonte, si accorse che Jason la stava guardando. I loro sguardi si incrociarono dolcemente. Il ragazzo ripassò col dito il contorno della guancia di Mirai, scostando le ciocche di capelli spostati dal vento. "Così i tuoi occhi si vedono meglio" sussurrò. Lei abbassò lo sguardo, arrossendo. Poi riguardò il ragazzo che, ora, osservava il cielo.
"Sai - intervenne lui - non hai mai pensato quanto sarebbe bello essere una stella, e poter vedere dall'alto tutto ciò che fanno gli altri, senza che ti possano vedere o giudicare?"
"Ehmmm... Sinceramente no" rispose.
Ma in realtà anche lei, a volte, pensava a cose simili.
La voce di Jason interruppe i suoi pensieri: "Forse perchè tu sei già una stella! Bella e luminosa".
Mirai non si era mai ritenuta bella, ma sentirsi dire quelle parole, in quel momento, da quel ragazzo, le sembrava la cosa più bella che avesse mai potuto sognare.
"Meglio che nei sogni" sospirò lei, dimenticandosi, come spesso capitava, di mettere un filtro tra pensieri e parole.
"Hai proprio ragione - la assecondò il ragazzo, inaspettatamente - solo che nei sogni, poi... Il ragazzo..." "si dichiara", avrebbe voluto continuare, ma s'interruppe, guardando le venature del legno del molo.
Mirai avrebbe voluto incitarlo a continuare il discorso, ma non voleva: Jason era un tipo timidissimo, e già si era sforzato tanto a dirle quei bellissimi complimenti.
Fu lui stesso a continuare: "cosa ne diresti se... se... ecco... se stessimo noi due da soli più spesso?" guardò la ragazza, il cui sguardo indecifrabile era rivolto verso le onde scure.
Nella mente di Mirai c'era un groviglio di pensieri, e ora oltre al vento, alle voci lontane e al lago, sentiva anche i battiti del suo cuore, che scandivano un tempo senza fine.
La sua mano si mosse, quasi spontaneamente, e afferrò quella di Jason. Era calda e sottile. Trasmetteva sicurezza.
I due si guardarono "...Quindi...?" chiese lui.
"Sarebbe fantastico", rispose sorridendo, e appoggiò la sua testa sulla spalla del ragazzo, che la guardò teneramente, soddisfatto di essere riuscito a raccogliere tutto il suo coraggio per fare un primo passo. Un primo passo verso una lunga e romantica storia d'amore.
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Da soli insieme
RomanceBreve storia di una ragazza innamorata di Joshua, timido e asociale. Ma una sera, in riva al lago, qualcosa sembra cambiare.