Emma's POV:
Mi chiamo Emma Muscat ho diciassette anni e sono la ragazza piu sfigata sulla faccia della terra,il mondo ha deciso di farmi sua vittima qualche giorno fa..
FLASHBACK
come al solito avevo deciso di alzarmi all'ora di pranzo e dopo aver fatto la mia routine mattutina,mi sedetti a tavola con mio padre,mia madre e mio fratello Kurt attendendo con l'acquolina in bocca il mio piatto di lasagne che divorai con voracità,
tanto l'estate era giunta al termine e quindi la prova costume era andata a puttane.
Mentre ero intenta a scorrere la bacheca di instagram la mia attenzione venne catturata da mio padre che con fare burbero mi disse;
-"Emma angelo mio,potresti ascoltarmi un momento invece di guardare il tuo smartphone "alzai gli occhi al cielo e annuì
-"Ascolta tesoro,tua madre e Kurt già lo sanno per dirlo a te ho deciso di aspettare perché so come sei fatta,ma mi sembra arrivato il momento di dirtelo" mi disse con tono serio.
-"Embè sputa il rospo papi,non voglio giocare a gli indovinelli" risposi con fare divertito
-"Ci trasferiamo,precisamente a Roma in italia"
-" CHE COSA?,non posso crederci,quando pensavi di dirmelo?"
-"Em tuo padre ha deciso di aspettare perché si aspettava questa reazione" interviene mia madre
-"Evidentemente ha sbagliato perché se me lo avesse detto prima me ne sarei potuta fare una ragione,ma poi quando e perché dovremo trasferirci"
-" Ci trasferiamo principalmente per lavoro, per il lavoro che faccio stare li a Roma è molto più comodo e oltretutto io e tua madre siamo stanchi del clima maltese e pensiamo che Roma sia un bellissimo posto per cambiare aria"
-" E certo e visto che voi due avete bisogno di CAMBIARE ARIA devo farlo anche io?"
-" Resta il fatto che partiamo tra tre giorni e quindi vai in camera e comincia a preparare le valigie"
-" Non se ne parla proprio" strillo uscendo dalla stanza con fare drammatico
Mi buttai sul letto e iniziai a strillare come una pazza con la faccia affondata sul cuscino e iniziai a pensare a qualsiasi scusa plausibile per rimanere, come andare a vivere da un amica o qualche parente eppure,eccomi qui seduta su un cavolo di aereo mentre scrivo la mia dannata situazione su un fogli di carta senza un motivo logico,guardo fuori dal finestrino e mi sale un senso di nausea e allora decido di correre dirigendomi in bagno con la paura di dover vomitare.
Entro in bagno,ma evidentemente l'allarme vomito era passato.
Mi guardo allo specchio e inizio a pensare a cose fatte in passato nella mia amata terra,come se un fottuto album dei ricordi mi sia caduto in faccia.
Penso a Kyle, il mio ragazzo che ho dovuto salutare in fretta e furia e che probabilmente non rivedrò per tanto tempo.
Penso alle mie amiche,coloro con cui sono cresciuta.
E penso a me stessa a quello che mi succederà adesso quando sarò scesa da questo aereo,a quello che potrebbero pensare gli altri di me,di una comune ragazza biondina,con gli occhi azzurri e il fisico esile.
Tutte le paranoie e paure di ogni genere cominciano a prendere il sopravvento e a coprire ogni centimetro del mio corpo.d'un tratto mi sento sola.
Spazio a me:
salve a tutti questo é il prologo ho deciso di fare solo un POV ma dal prossimo capitolo in poi comincerete a conoscere anche altri personaggi principali,perdonate eventuali errori grammaticali o di battitura,nel dubbio revisionerò
-sof
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our story
FanfictionUna storia diversa dalle altre, piena di passioni,amori,insicurezze,segreti e musica.