2: Million Reasons

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Salve a tutti! wow.. non pensavo davvero che questa piccola OS senza pretese vi potesse piacere. Un grazie di cuore a voi che mi avete scritto dandomi la vostra opinione, grazie a chi ha letto, a chi ha votato, ed a chi ha aggiunto questa piccola storia nelle raccolte. Se vi và, leggete anche questa parte ascoltando la canzone che ho lasciato qui sopra! un enorme bacio , a presto.

All the love,

M.








Million Reasons

Million Reasons

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Quando arrivò a New York, si sentì solo e perso..e il bello -se così si può dire- fu che si mise da solo in quella situazione..

La prima notte dormì nelle poltroncine scomode dell'aeroporto, e la mattina dopo, con quei pochi risparmi che si era portato dietro, vagò in una delle vie accanto all'aeroporto alla ricerca di una tavola calda a basso costo dove poter mangiare qualcosa di commestibile che non gli avrebbe fatto vendere un rene per consumare il pasto.

Arrivò al Vanity senza neppure accorgersene, tanto era infreddolito, affamato e perso nei pensieri. Li incontrò Karl, il simpatico proprietario del locale che, vedendolo ormai prossimo all'ibernazione, gli offrì la zuppa calda della casa.

Karl era un uomo rotondetto dai corti capelli brizzolati ed enormi baffi, dimostrava a malapena sessantacinque anni, ed era sposato con Louisa , da quarantacinque. Lei era una donna magra e bassina, dai lunghi capelli color dell'argento che teneva sempre acconciati in una piega stile pin-up anni 50. Purtroppo non avevano avuto figli, per questo consideravano il personale la loro grande famiglia.

Si era trovato subito a suo agio lì con loro, aveva passato ore intere a parlare con i due anziani proprietari, e una volta raccontata la propria storia - ovviamente solo una parte, tralasciando tutto il contorno- gli offrirono l'appartamento che si trovava sopra il locale, in cambio doveva solo passare qualche ora al giorno giù,come aiuto cameriere, lì con loro.

L'appartamentino non era affatto male e aveva tutto ciò di cui vi fosse bisogno: un letto, un bagno, un cucinino ed una piccola televisione datata che non gli permettesse di pensare.

Dal suo arrivo nella grande mela passarono esattamente due anni, e Stiles era riuscito a far andare avanti la sua vita; ovviamente non erano mancati gli sforzi e le rinunce, ma ora si poteva dire sereno, non felice, quello non lo sarebbe mai stato, ma aveva trovato una sorte di bolla di serenità. Con la sparizione da Beacon Hills sembrò esser persino sparito il sovrannaturale che sembrava perseguitarlo, e lui era tornato a dormire la notte almeno tre ore buone, o almeno quanto la sua iperattività gli permetteva.

Quella sera aveva appena staccato il turno, Louisa gli aveva lasciato una traccia di rossetto rosso sulla guancia nel salutarlo e Stiles ormai aveva fatto l'abitudine anche a questo.

Girl Crush (STEREK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora